22. La tua anima mi piace

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Erano passate due settimane da quando il Re Min e i suoi tre Consiglieri avevano fatto visita a Park Jimin. La faccenda era ancora irrisolta e il povero Re si stava facendo in quattro per cercare una soluzione. Apprezzava molto l'aiuto dei suoi Consiglieri ma l'unica idea che era venuta a quei tre era Jung Hoseok come sostituto sposo per la sorella di Jimin.

Yoongi trovava tutto ciò assurdo. Non solo non avrebbe mai permesso che Hoseok finisse in mezzo a tutta quella faccenda ma, in più, il problema non era trovare un marito per la Principessa ma convincere Park Jimin che non aveva più senso fare una guerra contro di loro. Non che prima ce l'avesse ma adesso neanche il suo stupido pretesto iniziale poteva essere usato come scusa per attaccarli.

Se decideva di continuare a portare avanti la sua idea, era solo per acquisire ulteriore potere e ulteriori terre. Che Jimin fosse avaro di potere l'avevano capito tutti e dovevano trovare una soluzione o la sua follia avrebbe portato a finali ben peggiori.

Quella mattina Yoongi si svegliò di cattivo umore, come gli succedeva da molti giorni a questa parte. Si vestì e fece colazione con calma mentre il suo cervello era in continuo movimento per cercare una soluzione al pensiero fisso che occupava la sua mente giorno e notte.

Non fece in tempo a finire il suo cibo che un ragazzo tra quelli che erano al suo servizio irruppe nella sala in cui si trovava la sua tavola imbandita per la colazione.

-"Mio Re, c'è una lettera per lei dal Regno dei Park!"-

Non lo lasciò neanche terminare la frase che si avvicinò a grandi passi a lui e gli strappò, con poca grazia, la lettera dalle mani.

Non aveva il sigillo Reale quindi non doveva essere né da parte di Jimin né da parte della Principessa.

Allora chi era il mittente di quella lettera?










-"Ti vedo strano ultimamente. C'è qualcosa che ti preoccupa? Si tratta ancora di tua sorella?"- Gli chiese Taehyung vedendo che Jungkook stesse indugiando più del normale nel mangiare la solita pagnotta che gli faceva da colazione.

-"Mh? No, mia sorella sta bene. È mio padre a preoccuparmi questa volta. Lo vedo costantemente allarmato ed agitato e ho come l'impressione che mi stia nascondendo qualcosa."- Rispose il moro. –"Vorrei aiutarlo ma, se non mi dice cosa gli succede, come posso farlo?"-

-"Probabilmente non ti ha detto niente per non farti stare in pensiero."-

-"Ma io lo sono lo stesso perché mio padre è sempre stato un uomo composto e con la soluzione pronta a tutti i problemi. Vederlo in questo stato mi fa presagire che stia succedendo qualcosa di davvero terribile."- Spiegò Jungkook mentre si mordicchiava le unghie dall'agitazione.

-"Tuo padre è una figura importante all'interno del tuo Regno, non è vero?"- Domandò poi Taehyung che aveva iniziato a sospettare che la famiglia del minore fosse più potente di quello che Jungkook gli aveva fatto intendere fino ad ora.

-"Oh.. sì lo è."- Ammise. –"È uno dei Consiglieri del Re."- Concluse poi.

Taehyung rimase sorpreso e probabilmente la sua espressione lasciava trasparire tutto il suo stupore. Aveva da sempre pensato che Jungkook non fosse un semplice popolano: le sue vesti erano fatte con stoffe pregiate, possedeva un cavallo e lo agghindava con sella e briglie di pelle lavorata dagli artigiani più esperti, tutti i vari oggetti che gli aveva portato via via durante le sue visite sembravano essere di una qualità più alta rispetto a ciò che dei normali paesani potevano permettersi. Insomma, aveva capito che provenisse da una famiglia quantomeno nobile ma mai avrebbe pensato che appartenesse alla famiglia a cui spettava una delle tre sedie d'argento.

Silver Chair ~ [Taekook]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora