[Leggete lo spazio autrice alla fine, per favore. Buona lettura!]
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Jungkook stava sudando e tremando come ogni volta che il nervosismo e la paura si impossessavano del suo corpo. Non era mai stato così teso nell'entrare dentro la sua stessa casa ma, oggi, non era un giorno come gli altri perché stava andando da suo padre per raccontargli di Taehyung.
Suo padre era a conoscenza del fatto che a Jungkook piacessero i ragazzi e non aveva potuto far altro se non farsene una ragione perché tanto, alla fine, il ragazzo sarebbe comunque stato costretto a sposare una ragazza per garantirsi un erede. In fondo, però, Jeon Jeongin sperava che suo figlio si innamorasse della sua sposa perché gli voleva bene e desiderava per lui un matrimonio ed una vita felici.
Jungkook bussò alla porta che nascondeva la stanza dentro alla quale si trovava suo padre in quel momento. Picchiettò il legno molto delicatamente, come se sperasse che il suo bussare non fosse sentito dalla persona all'interno, così che avesse una scusa per voltarsi ed andarsene via. Eppure, qualche secondo dopo, sentì suo padre dargli il permesso di entrare.
Fu in quel momento che iniziò a salirgli il panico e nacquero nella sua mente infiniti dubbi. Ci stava ripensando, non era più sicuro che quella di dire tutto a suo padre fosse la scelta giusta, ma lo aveva promesso a Taehyung e quindi non poteva tirarsi indietro.
-"Spero che questa sia davvero la cosa giusta da fare, Taehyung."- Lo sussurrò come se sperasse che il ragazzo che distava ventiquattro ore di viaggio da lui potesse comunque riuscire a sentirlo, poi entrò con la più grande incertezza tutta spalmata addosso che gli fece tremare le gambe e sudare le mani.
-"Ciao figliolo! A cosa devo la tua visita?"- Gli chiese suo padre non appena lo vide entrare.
Jeon Jeongin aveva l'aria di essere felice e tranquillo, come se ciò che lo stesse preoccupando fino a pochi giorni prima non esistesse più. Sorrise a suo figlio e lo incoraggiò ad avvicinarsi. Jungkook fu felice di vedere suo padre così rilassato perché pensò che così sarebbe stato un po' più facile dirgli ciò per cui adesso si trovava lì.
-"Devo dirti una cosa prima che qualcun altro lo faccia al posto mio."- Disse Jungkook.
Neanche lui seppe dove era riuscito a trovare il coraggio di parlare perché sentiva la gola secca e non era sicuro che gli sarebbero uscite altre parole dopo quella frase.
-"Figliolo nessuno sa mai cosa ti passa per quella testa, chi vuoi che mi dica qualcosa di te?"- Scherzò il padre ridendo alle sue stesse parole ma, vedendo che suo figlio non stesse ridendo con lui, capì che la cosa fosse più seria di quel che immaginasse.
-"Quanto mi piacerebbe che fosse davvero così, papà! Ma in realtà sono stato minacciato quindi, se sarò io stesso a dirti il mio segreto, questa persona non avrà più niente con cui ricattarmi."- Ammise finalmente Jungkook.
-"Chi è stato a minacciarti, Jungkook?"- Gli domandò il padre il cui sorriso era ormai stato rimpiazzato dalla preoccupazione.
-"Hojun."-
Jeongin sbuffò arrabbiato non appena sentì quel nome. Quel ragazzo stava mano a mano rovinando la sua famiglia e lui non glielo avrebbe permesso. Aveva sbagliato a mettersi contro i Jeon.
-"Quel bastardo! Prima fa soffrire tua sorella e poi se la prende con te. Sembrava un ragazzo così gentile ed invece si è rivelato un mostro."- Sputò infastidito.
-"Sì, dobbiamo trovare il modo per tenerlo lontano dalla nostra famiglia, meglio ancora se riusciamo a tenerlo lontano dall'intero Regno."- Suggerì Jungkook ricevendo consenso da parte del padre che annuì alle sue parole.
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Silver Chair ~ [Taekook]
Fanfiction[COMPLETATA] Essere un nobile e il consigliere del Re è sempre stato semplice, soprattutto quando la sedia d'argento è tua per diritto di discendenza. A volte, però, la vita ha altri piani per noi e siamo costretti a rinunciare al futuro che pensav...