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-"Se non usciamo adesso non riusciremo a far asciugare i nostri vestiti prima che vada via il sole."- Avvisò Jungkook.
Erano ancora entrambi sommersi dalle acque del lago, troppo distratti l'uno dall'altro per accorgersi dello scorrere del tempo. Il nobile, però, per fortuna si era accorto che fosse arrivata l'ora di uscire se volevano avere qualche possibilità di fare in tempo ad asciugare le loro vesti prima che arrivasse la sera.
Ovviamente non si erano portati un cambio perché, anche se Jungkook aveva messo in conto di fare il bagno, non aveva la certezza che Taehyung se la sentisse di farlo e, soprattutto, non pensava certo che sarebbero finiti col farlo tutti e due completamente vestiti.
Il maggiore annuì e, tenendosi per mano, ritornarono a riva. Taehyung si stese subito sull'erba pronto a ricevere tutto il calore che quel sole pomeridiano sarebbe riuscito a donargli. Jungkook, invece, si avvicinò al suo cavallo e prese il sacco che aveva preparato per quella gita e ne estrasse del cibo e un telo.
Ritornò nel punto in cui v'era il maggiore a rilassarsi e gli porse il cibo mentre lui stese il telo sul prato.
-"Forse dovremmo toglierci i vestiti prima di stenderci lì sopra o lo bagneremo."- Suggerì Taehyung.
-"Sì, hai ragione. Però prima mangiamo."- Gli rispose il nobile che si mise a sedere sul prato accanto al maggiore e si fece passare la sua parte di cibo.
-"Allora, raccontami un po' che hai fatto in questi giorni senza di me a palazzo, oltre che a risolvere la questione col bastardo!"- Ruppe il silenzio Taehyung mentre entrambi stavano mangiando.
-"Ho fatto compagnia a mia sorella e ... le ho parlato di te."- Rispose titubante il più piccolo. –"Lo so che mi avevi detto di dirlo solo a mio padre ma inevitabilmente dicendolo a lui ne sarebbe venuta a conoscenza la mia intera famiglia. Ti garantisco, però, che Jein non lo dirà a nessuno, ha altri problemi a cui pensare al momento."- Cercò di giustificarsi poi.
-"Jungkook, non c'è alcun problema. Come ti ho già detto mi fido di te, hai fatto bene a raccontarglielo. Anche io, se potessi, parlerei di te a mio fratello."- Lo rassicurò il castano.
-"Davvero?"-
-"Davvero."- Confermò. –"Spero tu abbia detto a tua sorella anche di quanto io sia estremamente bello!"- Aggiunse scherzosamente Taehyung.
-"Oh, forse ne ho parlato anche troppo di quello. Pensa che ad un certo punto mi ha addirittura interrotto e mi ha pregato di portarti a palazzo la prossima volta perché vuole conoscerti."-
Jungkook lo disse ridendo mentre ricordava la conversazione avuta con la sorella ma, quando si accorse di ciò che aveva detto e del silenzio che avevano creato le sue parole, smise di ridere. Sapeva che Taehyung non sarebbe mai voluto andare a casa sua, soprattutto dopo ciò che era successo con Hojun. A palazzo c'erano troppe persone ed era inevitabile imbattersi in alcune di esse e questo non coincideva affatto con il desiderio di voler starsene in solitudine del maggiore.
-"Jungkook ..."- Tentò di parlare Taehyung.
-"No, scusa, avrei potuto evitare di dirti questa cosa. Lo so che non vuoi venire e lo capisco ed è per questo che non te l'ho nemmeno chiesto. Ho già detto a mia sorella che non succederà e se n'è fatta una ragione. Fai finta che io non abbia detto niente."- Tentò di spiegare Jungkook.
Nel frattempo avevano entrambi finito di mangiare e Taehyung prese le mani del più piccolo tra le sue e lo guardò dritto negli occhi.
-"Jungkook non sei tu quello a doversi scusare, casomai dovrei farlo io. Lo so che il mio desiderio di stare in solitudine ci limita moltissimo ma è davvero importante per me. Questo però non significa che tu non lo sia perché, diamine Jungkook, tu sei importantissimo per me e vorrei portarti in capo al mondo, farti scalare quelle montagna là che guardi da quando siamo arrivati, vorrei portarti in tutti i Regni che desideri visitare, lo vorrei davvero tanto. Invece tutto ciò che posso fare è offrirti un telo sul quale farti dormire nella mia capanna e tenerti lontano da tutto il resto."-
-"Ma a me questo basta, Taehyung. Mi basti te per essere felice."- Ammise Jungkook.
-"Non dovrebbe, Jungkook. È sbagliato, perché tu hai fatto così tanto per me ed io non ho niente con cui ricambiare. Tu sei libero ed io ti sto imponendo limiti, capisci?"-
-"No, non capisco, perché stare con te è una mia decisione, qualcosa che ho scelto liberamente e se l'ho fatto è perché mi sta bene tutta questa situazione. Tu non mi limiti affatto, Tae, io con te mi sento già in capo al mondo."-
Taehyung guardò il minore e gli sfuggì una lacrima perché era davvero felice di averlo incontrato e, per quanto questo andasse contro i suoi principi, decise di fare una cosa per lui. Glielo doveva dopo tutto quello che aveva fatto Jungkook nei suoi confronti.
-"Promettimi che mi darai del tempo e che prima di farlo organizzeremo tutto nei minimi dettagli."- Disse poi.
-"Che intendi?"- Chiese confuso Jungkook.
-"Incontrerò tua sorella."-
Il nobile sgranò gli occhi incredulo. Dopo tutto il discorso che gli aveva appena fatto pensava avesse capito che non fosse necessario e che a Jungkook andasse bene così. Perché adesso gli stava dicendo questo?
-"Tae, ma abbiamo appena finito di dire che non importa e che a me sta bene così, perché ora te ne esci con queste idee?"- Domandò il moro.
-"Perché voglio farlo, so che ti renderebbe felice e io voglio vederti felice. Mi fido di te e so che riuscirai ad organizzare le cose in modo da incontrare solo lei e nessun altro."- Gli spiegò Taehyung.
-"Ma ti ho detto che sono felice comunque, non devi sentirti obbligato."- Ribadì il minore.
-"Nessun obbligo, Jungkook, è solo un qualcosa che mi va di fare per te, per vederti sorridere e dimostrarti quanto io tenga a te."- Disse sorridendo.
Jungkook si fiondò ad abbracciare il suo ragazzo, lo strinse talmente forte che per un attimo gli tolse quasi il respiro ma si allontanò subito di nuovo solo per potersi attaccare alle sue labbra e riprendere a baciarlo come quando erano nel lago.
Al minore scoppiava il cuore di felicità. Taehyung non si rendeva neanche conto di quanto fosse già in grado di dimostrargli il suo affetto ogni giorno e di come Jungkook apprezzasse tutti i sacrifici che era disposto a fare solo per vederlo contento. Ed in quel momento, Jungkook era la persona più felice del mondo.
Lo baciò ancora ed ancora fino a consumargli le labbra e Taehyung non si tirò mai indietro. Entrambi desideravano l'altro e nessuno aveva coraggio di metter fine a quel bacio.
Si staccarono l'uno dell'altro solo per un secondo, giusto il tempo di riprendere fiato, tenendo le loro fronti incollate.
-"Grazie, Taehyung, riesci sempre a rendermi così felice."- Sussurrò Jungkook.
-"Non ringraziarmi, non dire niente. Continua a baciarmi, Jungkook."- Gli rispose il maggiore sperando che l'altro azzerasse nuovamente la distanza tra le loro labbra.
Invece, il nobile separò anche le loro fronti così che potessero guardarsi meglio negli occhi. Taehyung si imbronciò contrariato ma, quando sentì le mani del suo ragazzo sulle sue guance, il broncio si tramutò in un sorriso.
-"No, una cosa te la devo dire Taehyung, solo una. Poi torno a baciarti e non smetto più."- Disse sottovoce Jungkook.
Il cuore gli batteva forte ma ormai aveva deciso di dirglielo. Inspirò ed espirò profondamente e poi parlò di nuovo mentre il suo sguardo era ancora incatenato a quello dell'altro.
-"Ti amo."-
A Jungkook parve di averlo appena sussurrato ma a Taehyung arrivò chiaramente. Seguirono alcuni secondi di silenzio in cui il nobile realizzò di aver davvero dichiarato il suo amore per il maggiore, mentre l'altro stava cercando di capire se stesse sognando oppure no.
Quando Taehyung sentì che il minore stesse facendo scivolare via le mani dal suo viso, gliele bloccò tenendole per i polsi intimandolo a lasciarle lì ancora un po'.
-"Ti amo anche io, Jungkook."- Sussurrò per poi avvicinarlo a sé e baciarlo ancora.
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Spazio autrice:
Sono riuscita ad aggiornare un po' prima del previsto, spero ne siate felici e spero anche che il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere!Vi adoro!
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Silver Chair ~ [Taekook]
Fanfiction[COMPLETATA] Essere un nobile e il consigliere del Re è sempre stato semplice, soprattutto quando la sedia d'argento è tua per diritto di discendenza. A volte, però, la vita ha altri piani per noi e siamo costretti a rinunciare al futuro che pensav...