Il concerto è stato fantastico, il pubblico è stato travolgente e i ragazzi sono stati pazzeschi, come sempre, e ora ci troviamo nel backstage per festeggiare tutti insieme il successone della serata, conclusasi quasi a mezzanotte, dopo che i 5 della band hanno finito di fare foto e autografi per i fan; io e Cesare non ci siamo staccati un attimo - finalmente aggiungerei - e gli altri se ne sono accorti, anche perché sarebbe stato difficile non notare le nostre mani costantemente intrecciate.
"Cesi sei diventato una sanguisuga.", gli dice Tone ridendo mentre gli dà una pacca sulla spalla.
"Oh vecchio! Tu proprio non puoi parlare, sembri una cozza attaccata al tuo scoglio ogni volta che sei con la tua dolce donzella, senza offesa Nina.", replica Cesare e tutti ridiamo.
"Ragazzi, non vorrei interrompere, ma è mezzanotte.", si intromette Paga facendo un segno agli altri.
"AUGURI ISA!.", grida Nelson e tutti mi stringono in un mega abbraccio.
"Okay, alla larga gente!", dice Cesare mentre gli altri si staccano dall'abbraccio ridendo.
"Dato che manca ancora la tua amica, per il tuo regalo di compleanno dovrai aspettare domani mattina. Però un mini regalo te lo diamo lo stesso noi della band.", mi dice Frank con il suo solito sorriso sghembo e Marco mi passa le sue bacchette, che ha usato stasera in concerto, firmate da tutti loro, mentre Stiva e Luca mi danno il berretto blu e la felpa con la scritta «rovere» in rosa del merchandising, abbraccio ognuno di loro, anche Frank che mostra un accenno di sorriso quando gli dò un veloce bacio sulla guancia, come per tutti gli altri.
Dopo aver riso e scherzato ancora un po', i ragazzi iniziano a smontare l'attrezzatura, Dario e le due coppiette iniziano ad avviarsi verso Bologna, Bea invece resta con Nelson e ci dice che tornerà con gli altri della band, così io e Cesare salutiamo tutti e ci avviamo alla sua macchina. Arrivati lì, però, mi blocca e mi tira delicatamente per il polso facendomi girare e dandomi uno di quei baci che ti tolgono il fiato, stringendomi a sé dopo che ha interrotto il contatto con le mie labbra.
"Mi sono mancate.", mi dice all'orecchio facendomi poggiare all'auto con la schiena.
"Ma se ci siamo staccati solo un'ora fa.", gli dico sorridendo e non può fare a meno di ridere tra i miei capelli.
"Mi riferisco a Firenze. Lo aspettavo da troppo e poi mi sono comportato come un coglione. Non sapevo come fare, erano giorni che assillavo Dario e Nelson su di te e non trovavo la soluzione, ma quando ti ho vista lì sul balcone, che osservavi la nostra foto sulla Cupola, non ce l'ho fatta più. Mi ero già trattenuto dal baciarti lì sopra, tu non sai quanto, Nelson e Dario lo hanno capito quando mi sono avvicinato e si sono allontanati apposta, ma alla fine non c'è l'ho fatta.", mi dice, tenendomi ancora stretta, ed io gli dò un bacio sulla clavicola, leggermente scoperta dallo scollo della maglia.
"È stata anche colpa mia, avrei dovuto fermarti, in ogni modo, la stessa mattina avevo parlato con Bea su...beh, quello che provavo per te, ma sono rimasta scioccata, pensavo avessi capito di aver fatto un errore, che ti fossi lasciato trascinare dalla situazione, che non volessi davvero baciarmi. Che per te non ci fosse niente altro che profonda amicizia tra noi due.", gli dico sincera mentre si scosta leggermente per guardarmi negli occhi.
"Provi ancora lo stesso? Senti ancora quello che sentivi quando lo hai detto a Beatrice?", mi chiede lui con una di quelle espressioni che mi fanno sciogliere come il gelato al sole.
"Quando mi guardi così, ne sono sempre più sicura. Ma tu?", rispondo io e lo vedo sorridere.
"Ogni cazzo di volta che ci sfioriamo, anche solo per sbaglio, o che parliamo di cose totalmente inutili, ci vediamo la sera per uscire, mi fai compagnia in studio mentre monto un video, restiamo a casa tua sul divano a guardare un film e giocare a Risiko, litighiamo perché non ti valuti così come faccio io...potrei farti mille esempi.", replica lui lasciandomi un bacio tra i capelli.
"Mi convinco, ne sono certo ormai, che mi sei entrata nel cuore. E volevo esserne sicuro al 110% perché non voglio che tu ti possa sentire un rimpiazzo o roba del genere.", finisce lui e non posso fare altro che unire le nostre labbra in un bacio lento e dolce.
"Non lo avrei mai pensato, soprattutto se mi dici queste cose.", gli dico e ci stacchiamo per salire in auto e partire verso Bologna. È tardi ormai quando arriviamo sotto casa mia e mi accompagna fino alla porta dell'appartamento, quando decido di chiederglielo.
"Cesi, resta, se vuoi.", gli dico aprendo la porta, invitandolo ad entrare.
"Non vorrei dare fastidio alle altre.", mi dice entrando in casa e richiudendo la porta dietro di sé per poi seguirmi.
"Non tornano stanotte, me l'hanno detto prima quando ci siamo salutate. Però non sentirti costretto.", replico io rispondendo ad una domanda implicita.
"Se vuoi, resto. Ma non voglio correre, in quel senso.", risponde lui.
"Possiamo rimanere sdraiati sul mio letto a parlare per quanto vuoi. Ti avrei chiesto anche prima di rimanere da me a dormire, tante volte ti sei addormentato con me sul divano, ma sai, avevo paura che capissi che per me c'era qualcos'altro sotto.", gli dico io calma entrando in camera e, dopo essermi infilata il pigiama e aver dato a lui un pantaloncino che non sapevo di avere nell'armadio, mi sdraio nell'ampio letto a due piazze, scostando le lenzuola blu. Mi sorride e si corica su un fianco, avvolgendomi le braccia intorno alla vita per attirarmi a lui, chiudendomi in un abbraccio caldo e familiare in cui mi sento protetta.
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Away from all the fears you left behind. - Cesare Cantelli
RomanceSpogliarsi delle proprie paure e lasciare andare le proprie debolezze. Capire l'altro, nonostante non lo si conosca. Trovare un rifugio sicuro, una persona su cui contare, nonostante tutto. Questo è ciò che cerca e desidera Isabella, con tutta se st...