Dopo essere tornata a Bologna, le settimane successive non potevano essere più concitate di così: con Giulia e Nina abbiamo avuto le ultime lezioni in Università e abbiamo dovuto iniziare a prepararci per tornare giù in Puglia per la fine del mese prossimo e, come se non bastasse, Beatrice mi ha convinta ad aiutarla per organizzare una serata a casa sua per festeggiare insieme i compleanni di Cesare e di Nelson. Fortunatamente i ragazzi sono stati impegnati con la registrazione delle puntate post vacanze estive e con le prove di rovere, che riprenderanno a breve il tour, per cui io e Bea non abbiamo fatto molta fatica a fare tutto di nascosto, complice anche Dario che si è gentilmente offerto, per non dire che è stato quasi costretto, di tenere a casa sua pacchetti, sacchettini, decorazioni e quant'altro ci potesse servire. Come al solito, sono stata maniacale nell'organizzazione, ho praticamente stilato con Bea una tabella di marcia da seguire, minuto per minuto, per la preparazione del buffet della serata, la sistemazione della casa, l'arrivo degli ospiti e qualunque altra piccolezza potesse essere pianificata, beh noi l'abbiamo fatto.
"Ti giuro che ti assumerò come consulente per il mio matrimonio, nessuno potrebbe riuscire a pianificate tutto con più pignoleria di te.", mi dice Beatrice mentre facciamo una pausa in salotto.
"Aspetta, non mi vorrai dire che tu e Nelson?", lascio la frase a metà mentre mi sistemo meglio sulla poltrona fiorata per guardarla attentamente.
"Oh no, almeno non per il momento. Si, è vero, abbiamo parlato di volerci sposare, ma è ancora presto, ha un sacco da fare con i ragazzi e con la band, ci stiamo prima abituando a tutto.", mi risponde lei.
"Menomale. Ceh, non in senso negativo, capiscimi, ma non sono ancora pronta a vedere i miei amici che già si sposano.", le dico io ridacchiando.
"Prima o poi toccherà a tutti, magari non sarà un matrimonio, ma credo che alla fine tutti noi ci troveremo a dover mettere un punto fisso nella vita. Per me sarà Nelson, credo di non essere mai stata più certa di qualcosa. Sai quando ti svegli e ti accorgi che nella vita va tutto per il verso giusto, ma solo con quella persona di fianco a te? Che potenzialmente non avresti bisogno di nient'altro per aggiungere altra felicità a tutto quanto? Io me ne sono accorta con Nelson, è una sensazione che mai avevo sentito, non sto dicendo che con lui sia tutto rose e fiori, perché non lo è, credo che alla fine diventerò pazza per stargli dietro, ma a me va bene così. Il mio punto fisso è Nelson, che rimanga in una situazione come questa o che sia in un matrimonio, con dei figli, un gatto magari, ma ci deve essere lui con me. Questi progetti non avrebbero senso senza di lui, non so se rendo l'idea.", mi dice lei sicura.
"E pensare che lo hai fatto penare per quasi un anno prima di cedere al fascino di quel sottone nerd.", replico io facendo ridere entrambe.
"Non me lo ricordare, per favore, lui ancora me lo rinfaccia ogni tanto. Tu, piuttosto, che hai intenzione di fare l'anno prossimo?", mi chiede lei curiosa.
"Dopo la laurea voglio prendermi una pausa dallo studio, non mi sono mai fermata un attimo, di corsa dal liceo alla triennale, fino alla magistrale, e sicuramente la sfrutterò per aiutare Ele con il matrimonio. Poi non ho ben chiaro cosa fare, ho iniziato a mandare in giro il curriculum però ho visto anche una proposta interessante per un dottorato qui a Bologna, ce ne sono anche molti interessanti a Torino, sai, il museo Egizio. In ogni caso resterò nei paraggi, non andrò troppo lontano.", le spiego.
"E con Cesare?", mi chiede poi.
"Cercheremo di vederci il più possibile, per quanto si potrà tra i video dei regaz e gli impegni in università. Non manca molto, poi sarò libera, tornerò qui.", ribatto io.
"In un modo o nell'altro hai deciso cosa fare quindi. Sono contenta, davvero, ho trovato una buona complice. E poi, in qualche astruso modo, siamo all'incirca parenti, con Nels e Cesi che sono più o meno cugini.", mi dice Bea sghignazzando.
"Beh, direi che possiamo vederla così. Ora ci conviene tornare a lavoro, tra un paio di ore inizieranno ad arrivare gli altri e voglio che le torte siano pronte e nascoste per quando ci raggiungeranno quei due.", concludo io alzandomi dalla poltroncina e aiutando Beatrice ad alzarsi dal divano.Festeggiato anche il compleanno di Eleonora in una pizzeria vicino Milano, quasi una settimana dopo la festa a casa di Nelson e Beatrice, io e Cesare ci siamo organizzati per il weekend a Londra per la famosa visita agli Studios, complice il fatto che Nelson e Frank sono impegnati con un concerto a Padova e che quindi non possono registrare per Space Valley, così anche gli altri hanno colto l'occasione per un weekend fuori, come Dario a Pinarella con Matilde e Nic e Tonno con le ragazze in montagna. Io e Cesare siamo appena scesi dall'aereo, sono quasi le 9 di sabato mattina, e ci siamo infilati in uno di quei taxi neri, come quelli che si vedono nei film di 007, per raggiungere velocemente il b&b che abbiamo prenotato e lasciare le valigie; abbiamo ancora un po' di tempo prima della visita agli Studios nel pomeriggio, quindi decidiamo di fare un giro per la città dal momento che io non ci sono mai stata, il London Eye, il Big Ben, Buckingham Palace, il Museo delle Cere. Arrivata l'ora di pranzo, ci troviamo a Camden Town, così decidiamo di restare in zona per assaggiare un po' di street food, fish and chips, jacked potatoes e burritos, e, prima di lasciare il quartiere per incamminarci verso il nostro bus, troviamo il negozio di dischi di cui mi ha parlato Frank e decido di fare un salto veloce per prendergli un vinile che vuole da tanto.
Dopo circa un'ora di bus, siamo arrivati davanti agli Studios, a Leavesden, e ci affrettiamo a superare i controlli di sicurezza per iniziare quanto prima il tour, sono così esaltata che mi dirigo verso il set del Binario 9 e ¾ senza neanche guardare se Cesare mi stia seguendo dopo essersi fermato a prendere una audioguida.
"Potresti anche aspettarmi eh!", mi richiama Cesare appena mi raggiunge.
"Sei una lumaca! Abbiamo un sacco di cose da vedere, fare un casino di foto e comprare migliaia di gadget per tutti i regaz, non perdere tempo con le fesserie.", lo rimbecco io trascinandolo con me da una parte all'altra.
"Se non te ne fossi accorta, ho preso un'audioguida anche per te eh!", ribatte lui sventolandola praticamente davanti alla mia faccia.
"Questo perché non mi ascolti mai, ti avevo detto che non serviva, sono dieci anni che voglio venire qua, ti pare che non sappia già tutto?", replico io prendendolo in giro.
"Si, si, okay miss so-tutto-io. Ora, se non ti dispiace, mi dai un bacio e poi mi faccio trascinare dove vuoi, non mi lamento più.", dice Cesare e, senza neanche aspettare una risposta da parte mia, preme le labbra sulle mie.
"Oh, non fare finta di non essere nerd, tanto lo so che poi sarai tu a trascinarmi nel reparto degli effetti speciali.", gli dico io e vedo che gli si illumina lo sguardo, così gli dò un altro veloce bacio e ci incamminiamo verso gli altri set.
Quasi due ore dopo, con molti meno soldi, ma con un'infinità di sacchetti, sacchettini, pacchetti e quant'altro, contenenti qualunque tipo di gadget io sia riuscita a trovare - e salvare dalla cernita che mi ha imposto Cesare per evitare di dovermi vendere un rene -, abbiamo fatto un ultimo giro in centro prima di incontrarci a cena con Federico a Covent Garden, che ci ha presentato la sua "recente conquista", una ragazza simpaticissima, italo/spagnola da quello che ho capito.
"Sono distrutto.", dice Cesare buttandosi di schiena sul letto una volta tornati in hotel.
"Oh, andiamo, abbiamo camminato solo un paio di ore, forse 3.", ribatto io divertita mentre sistemo i sacchetti nei nostri zaini e nelle valigie.
"Ma se siamo in giro da quando abbiamo messo piede a terra dopo il volo! Non ti sei stancata?", mi chiede rialzandosi.
"Non troppo, mi piace la vita da turista, solitamente sono così tanto carica che mi dimentico della stanchezza, girerei per ora senza fermarmi se non sentissi il bisogno di mangiare ad un certo punto. Poi però crollo morta, sfinita, guarda qua che occhiaie.", gli dico e davanti allo specchio del bagno mi sciolgo i capelli, massaggiandomi la cute.
"Sei bellissima anche quando sei stanca.", mi dice lanciandomi una veloce occhiata mentre dalla sua valigia prende un paio di boxer.
"Tu sei sempre un ruffiano invece. Lo sai che non ti perdonerò facilmente per avermi fatto abbandonare in quel negozio quel set con la toga di Hogwarts per la mia figlioccia.", gli dico fulminandolo mentre lo guardo dallo specchio.
"Ma ha solo un mese! Quel completino era adatto per una bambina di almeno 2/3 anni, non la starai viziando troppo?", mi dice divertito.
"Senti Cesare, è la mia figlioccia, la prima nipotina in famiglia, e adesso è anche la tua di figlioccia! Quindi dovresti darmi man forte per viziarla, non tarparmi le ali.", sbuffo scocciata.
"Va bene, va bene, ti prometto che una volta a Bologna le andiamo a prendere uno di quegli orsacchiotti giganti e morbidi, eh? A proposito, a che ora abbiamo l'aereo domani mattina?", mi chiede mentre inizia a spogliarsi.
"Verso le 12, credo. Possiamo rimanere a poltrire, le valigie sono pronte e abbiamo visto tutto il visitabile.", rispondo io mentre faccio scorrere l'acqua per riempire la vasca e mi spoglio.
"Allora posso farti compagnia?", mi domanda poi raggiungendomi e stringendomi da dietro, lasciandomi una scia di baci umida sul collo.
"Se non ti ci addormenti dentro.", replico io sedendomi nella vasca davanti a lui e poggiandomi con la schiena sul suo petto, mentre Cesare mi fa voltare per baciarmi, facendomi capire cosa ha in mente.
Non credo ci addormenteremo.
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Away from all the fears you left behind. - Cesare Cantelli
RomantizmSpogliarsi delle proprie paure e lasciare andare le proprie debolezze. Capire l'altro, nonostante non lo si conosca. Trovare un rifugio sicuro, una persona su cui contare, nonostante tutto. Questo è ciò che cerca e desidera Isabella, con tutta se st...