CAPITOLO 26

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È abitudine di ogni domenica, da quando sono tornata da Bologna, il pranzo a casa di mia zia: sto aiutando mia cugina a sparecchiare per prendere dal frigo il dolce che ha portato mia mamma, come di consueto, e Vincenzo, mio cugino, sta parlando con papà di un qualche viaggio che deve fare il prossimo weekend, riesco a cogliere nel discorso la parola Bologna, così mi ritrovo ad ascoltare la conversazione.
"Credo faremo tutto in giornata, dovrebbe essere tutto piuttosto veloce.", sta dicendo lui.
"Cosa devi andare a fare a Bologna?", gli chiedo io interessata.
"Dei ragazzi hanno contattato Caparezza per registrare un video su di lui, così io e Carmine andiamo con lui, magari esce qualche ripresa interessante pure per noi.", mi spiega e mi viene in mente solo ora che lui e questo suo amico hanno realizzato tutti i suoi videoclip musicali e il documentario dell'ultimo concerto.
"Che tipo di video sarebbe? Un'intervista?", continuo io.
"Penso proprio di sì, non ho capito bene come l'hanno chiamata, io non li conoscevo finché non lo hanno contattato. Comunque questa intervista uscirà su YouTube.", replica Vincenzo.
"Ah, ma quindi sono youtuber. Ti ricordi come si chiamano?", continuo a chiedergli io interessata.
"Mh no, so che sono sei e il ragazzo che ci ha contattati si chiama Dario mi sembra.", mi risponde lui e io ho uno scatto.
"DARIO HAI DETTO? MA ALLORA È SPACE VALLEY, È IL GRUPPO CON CUI LAVORA CESARE, SCEMO!", replico io euforica.
"Oh, meglio così allora, perché ti devo chiedere un favore gigante, non so più dove andare a sbattere la testa: ci hanno chiesto se era possibile portare con noi qualcuno bravo con il disegno a mano libera, ma tutti i ragazzi del reparto grafico fanno pena, se non è digitale non sanno dove mettere mano su un disegno.", mi dice lui tornando più serio.
"Non saprei come aiutarti, non mi viene nessuno in mente delle ragazze dell'Accademia che conosco e non credo che nella mia facoltà ci sia qualcuno di abbastanza in gamba, studiano storia dell'arte, non la tecnica, non è proprio il settore adatto.", gli spiego io.
"Beh, però tu eri brava in disegno a scuola, ogni tanto ti ho vista disegnare anche a casa.", mi incoraggia lui.
"Non sono per niente competente, non ho più studiato disegno dopo le medie, ho continuato a farlo tanto per passione.", gli dico io incerta.
"A me piacciono i tuoi disegni. Senti, non sarà niente di complicato, non hanno mica chiesto Giotto, te la puoi cavare, magari porta con te qualche tuo vecchio lavoro, ritratti, paesaggi o qualunque altra cosa ti possa servire.", continua lui convinto.
"Vuoi davvero che venga io? Sono tornata si e no da un mese e poi non credo di essere utile ai regaz in questo caso.", gli domando io ridendo.
"Tu basta che domenica ti fai trovare in stazione, Carmine già lo conosci bene e Caparezza lo hai visto un sacco di volte quando ti ho portata con me sul set. Può funzionare e sarebbe anche una buona scusa per vedere Cesare a questo punto.", chiude lui la questione.

Siamo appena scesi dal taxi che è venuto a prenderci dalla stazione e siamo finiti nel complesso di prefabbricati, tinteggiati tutti di colori pastello, tra i quali c'è anche lo studio di Space Valley; sono l'ultima della fila, sto camminando abbastanza lentamente per controllare il numero civico sui portoni degli edifici e sento tutta la schiena appiccicaticcia, fa troppo caldo per essere fine ottobre, ma fortunatamente ho messo nello zaino, oltre ad una cartellina con alcuni miei disegni, anche una maglietta di ricambio. Ad un certo punto intravedo, accanto ad una alta porta metallica grigia, una testa bionda/rossiccia, così indico agli altri il ragazzo e ci avviciniamo allo studio, che all'esterno ha le pareti di un rosa salmone molto chiaro, quasi sbiadito.
"Isa! Ma che ci fai qui?", mi dice Tonno abbracciandomi appena mi vede dietro gli altri tre, a cui si è subito presentato e ha fatto cenno di accomodarsi dentro.
"Sorpresa! Ho saputo da mio cugino che avevate invitato Capa e non ho resistito, sono venuta anche io, mi mancavate già.", gli dico mentre entriamo nello studio, dove gli altri si sono già presentati.
"Regaz, venite a vedere chi è venuto oggi!", esordisce Tonno richiamando gli altri.
"Oddio, non ti aspettavamo!", mi saluta Nelson mentre ci abbracciamo.
"Mi mancavate, soprattutto andare a mangiare al sushi con te e Bea.", gli dico stampandogli un bacio sulla guancia per poi salutare anche Nic e Frank.
"Ehi scricciolo, sei diventata ancora più bassa del solito?", mi chiede Dario raggiungendoci, ancora con i guanti in lattice e il suo solito grembiule nero addosso.
"Oh, non fare lo stronzo. Lì sopra non c'è già la neve?", gli dico io facendo ridere tutti, per poi lasciarli parlare del video con Caparezza, che subito chiede di chiamarlo con il suo vero nome, Michele.
"Oh, allora, sono arrivati?", chiede Cesare sbucando dal bagno, ma non mi nota essendo già davanti al salotto.
"Vieni, gli stavamo spiegando il video, dopo hai una cosa da fare.", gli dice Tone presentandolo velocemente ai 3 nuovi arrivati.
"Che cosa devo...Isa.", dice lui girandosi solo in quel momento verso la mia direzione.
"Ciao Cesi.", replico io con un mezzo sorriso e in poche falcate mi ha raggiunto, mi stringe forte a sé come se fossi un pezzo del corpo che gli hanno strappato via e di cui si è finalmente riappropriato.
"Perché non mi hai detto che saresti venuta?", mi dice trascinandomi fuori dallo studio.
"Non lo sapevo nemmeno io, ho saputo di tutto domenica scorsa e ho pensato di farvi una sorpresa. È già un mese che sono tornata giù e, a parte le migliaia di videochiamate, non ci siamo più visti. Mi siete mancati, anche se tu di più, ma non dirlo agli altri.", rispondo io sorridendo.
"Sarei voluto venire uno di questi week-end, ma stiamo lavorando un sacco ultimamente, vogliamo portarci avanti per avere un po' di tempo libero in più, sicuramente anche Nic e Tone vogliono scendere per Giulia e Nina. E, nel poco tempo libero, non ho fatto altro che occuparmi della casa nuova, non mi aspettavo che ristrutturare mi occupasse così tanto tempo, non sembra, ma è davvero tanto spazio da sistemare, pensa che ho chiesto una mano a Tone e Nels di tanto in tanto. ", mi spiega lui dispiaciuto.
"Cesare, non fa niente, davvero, e poi anche io mi sono portata avanti con lo studio, sai che ho deciso di affrettare un po' con gli esami, devo discutere la tesi a luglio anziché ad ottobre prossimo, ho già iniziato a mettere giù qualcosa.", lo rassicuro io accarezzandogli un braccio.
"Ce la farai sicuramente. Ora, posso avere un bacio prima che ci vengano a cercare a Chi l'ha visto?", mi chiede lui retoricamente e infatti in due secondi si è già impossessato delle mie labbra, ma dopo poco arriva Tonno a chiamarci.
"Allora, hai qualche disegno con te?", mi dice Tonno conducendomi verso le scrivanie, con Cesare e Dario che ci seguono, mentre Nic, Frank e Nelson stanno ancora parlando di videocamere e una sfilza di cose tecniche sul montaggio con gli altri 3.
"Si si, ho qualche mio disegno, sia di quelli vecchi che facevo a scuola, sia di più recenti.", spiego io mentre dallo zaino tiro fuori il raccoglitore con tutti i fogli per passarlo ai ragazzi.
"Sono davvero belli, ma studi ancora?", mi dice Dario e anche Tonno annuisce.
"Non studio la tecnica dalle medie, ho continuato solo per passione personale.", rispondo io.
"Non sapevo sapessi disegnare così bene. Come mai hanno chiesto a te di venire? L'avremmo fatto noi se l'avessimo saputo.", mi chiede allora Tone.
"Posso essere sincera? A dire la verità sono l'ultima spiaggia, ho fatto solo un favore a mio cugino, la vostra richiesta li ha spiazzati.", confesso io sistemandomi i capelli.
"E questi invece?", chiede Cesare che sta ancora armeggiando con la cartellina.
"Ehm, beh...", inizio io arrossendo di colpo.
"Ma questo è Tonno! Soccia se è brutto, cioè è fatto benissimo, è brutto tanto quanto lui!", rincara la dose Cesare scoppiando a ridere, facendo ridere anche noi.
"Oh andiamo! Li ho fatti almeno due anni fa, sono anche io una fan, che credete!", gli dico io ridendo e togliendo di mano i disegni per rimetterli a posto.
"Allora, fan, dopo te li firmiamo e te li porti a casa. Ora, tu vieni con me così ti spiego cosa fare, voi due andate a sistemare il set così finiamo subito e andiamo a pranzo tutti insieme, magari ci raggiunge Beatrice e fai una sorpresa anche a lei.", dice Dario mentre Cesare e Tonno continuano a prendersi in giro come due bambini.
È proprio bello essere tornata nella Valle, almeno per un giorno.

Away from all the fears you left behind. - Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora