Con il passare delle settimane, la routine estiva è andata a consolidarsi, con le solite giornate passate in Università tra un libro e l'altro, i pranzi frequenti con i ragazzi in studio e le serate tutti insieme in vari ristoranti o al cinema, intervallate ogni tanto da qualche uscita di coppia; nel frattempo, però, è arrivato il caldo torrido di agosto e Bologna si è magicamente svuotata, così è andata scemando anche la nostra voglia di fare qualsiasi cosa e ci siamo limitati a passare le serate in studio a nerdare o a casa di qualcuno di noi perennemente appiccicati ad un condizionatore. La prima settimana del mese, poi, Giulia e Nina sono scese in Puglia, dato che non erano venute ad inizio luglio, con Nic e Tonno, quindi noi restanti ci siamo ritrovati praticamente tutto il giorno nel mio appartamento, con Cesare, Frank e Nelson sempre attaccati alla Play, Dario intento a scrivere un miliardo di cose, come suo solito, e Bea che, dopo essere tornata dal lavoro, si è nominata mia assistente nella preparazione dei pasti, mentre la sera ci hanno fatto spesso visita i ragazzi di rovere, che con Nelson e Frank hanno improvvisato un concertino quasi ogni volta dal momento che dovevano provare per le prossime date del tour.
Ritornati a Bologna anche gli altri 4, abbiamo iniziato ad organizzare la grigliata per Ferragosto, per la quale non abbiamo badato a spese comprando chili su chili di carne, patatine e cibo grasso in genere, annaffiando il tutto con litri di bibite, birre soprattutto; essendo poi il 16 il compleanno di Dario, abbiamo deciso di festeggiare a cavallo tra i due giorni organizzandogli una mini festa a sorpresa e siamo passati dall'essere una dozzina di persone ad invitare, per la serata, cugini, fratelli e vari loro amici.
Il nostro gruppo ristretto, ovvero i ragazzi di Space Valley, noi 3 ragazze, Bea, Federico, Claudio, Cristina e la misteriosa «amica» di Dario, che non abbiamo ancora conosciuto, siamo anche stati invitati a restare per la notte a casa Paruolo, per cui abbiamo praticamente dovuto organizzare una mega trasferta, invadendogli casa già da oggi pomeriggio, 14 di agosto, per i prossimi due giorni. Mentre i ragazzi, sotto il costante controllo di Giulia e Nina, iniziano già da ora a sistemare le varie cose che ci serviranno per la grigliata di domani, io mi sono armata di pazienza e mi sono messa ad impastare le pizze per stasera, convincendo Bea e Cristina ad aiutarmi, delegando a loro la preparazione dei condimenti; appena si sente sul ghiaino il rumore di una macchina che si ferma, dall'esterno sentiamo Nelson che ci dice di uscire in giardino, così lascio riposare l'impasto sotto una coperta e con le due raggiungiamo gli altri.
"Non lasciarti spaventare, sono tutti pazzi.", sento dire da Frank verso la ragazza riccia che si sta presentando a Bea e Cristina.
"Finalmente sei arrivato Dario, lo sai che qua la baracca non va avanti da sola?", dico io al moro mentre si gira e mi abbraccia salutandomi.
"Lo so che senza di me non sopravvivrebbero un giorno, ma tu ormai li comandi a bacchetta. Lei è Isabella.", dice Dario presentandomi alla ragazza di fianco a lui.
"Va bene Isa, molto piacere.", le dico stringendole la mano.
"Sono Matilde.", replica lei un po' timida. Mi ricorda molto me i primi giorni qui a Bologna, quando mi sembrava impossibile trovare un qualunque tipo di contatto con i ragazzi, è difficile e strano doversi inserire in un gruppo già rodato, ma non ci è voluto molto per farmi sentire a mio agio, non gli si può che voler bene a questi pazzi. Si lascia, infatti, subito coinvolgere da un discorso con Tonno, Nic e le altre ragazze, ma non si allontana un secondo da Dario, l'unico che per ora la collega a noi altri, il quale non sembra avere la minima intenzione di staccarsi da lei.
"Non ho mai visto Dario così.", mi dice Cesare avvicinandosi a me, che sono rimasta in disparte sotto il porticato.
"È un sacco tenero. Le ronza sempre intorno, non l'ha lasciata sola neanche un secondo.", replico io mentre li osserviamo in lontananza e Cesare mi accarezza piano la schiena.
"Gli ha rubato il cuore, lo so, si vede. Lei è proprio carina.", gli dico poi abbracciandolo.
"Tu di più.", ribatte lui tempestandomi la guancia di baci.
"Sei un ruffiano di prima categoria.", protesto io incrociando le braccia al petto, ma mi stringe ancora di più.
"È anche per questo che mi ami, non negarlo.", ribatte lui ridendo tra i miei capelli.La mattina di Ferragosto non è mai stata così tanto concitata, tra gente che allestisce la griglia, altra intenta a preparare la tavolata e altra ancora che ultima bruschette, focacce e qualunque tipo di antipasto che si possa immaginare. Matilde mi sembra si sia ambientata bene tra questi scalmanati, è simpatica, molto disponibile e ho scoperto che in realtà anche lei è di Bologna, ma ora lavora fuori città perché si è da poco laureata in giurisprudenza e sta facendo il primo apprendistato in uno studio.
All'esterno Frank e Tonno stanno già accendendo il fuoco per cui Dario e Nicolas stanno preparando la carne sugli spiedini mentre le ragazze sono sedute sotto il gazebo a parlare con Nelson e Cesare, io invece sto mettendo in forno l'ultima focaccia che va farcita con mortadella e provolone. Quando la griglia è pronta, andiamo tutti in giardino e ci sistemiamo per una delle migliori abbuffate della nostra vita, rimpinzandoci come dei tacchini il giorno del Ringraziamento; dopo pranzo, il che significa quasi alle 5 di pomeriggio, Nelson propone agli altri di andare a fare un giro sui colli, così io, Nicolas, Claudio e Federico ci tiriamo indietro, con una scusa banalissima ma che sembra funzionare, per poter allestire il gazebo per la festa a sorpresa di Dario e preparare la torta al cioccolato, che sto appunto facendo in cucina con l'aiuto del padrone di casa. Il fratello di Cesare e Fede hanno appena finito di sistemare all'esterno, quindi tornano in casa e iniziano a preparare i palloncini che abbiamo comprato di nascosto un paio di giorni fa, per poi attaccarli all'ingresso e sul cancello della villa; dopo un'oretta circa la torta è pronta per essere infornata, perciò io e Nic ci dedichiamo alla crema e alle decorazioni da mettere accanto alle candeline, gentilmente riciclate dal compleanno dello scorso anno di qualcuno di loro.
"Quel testone del Cesu non si merita una cuoca come fidanzata, sa cucinare già di suo, può arrangiarsi da solo.", dice Fede mentre ruba un po' di glassa.
"Però io me la merito una cognata che non cucini solo pollo e verdure come fa mio fratello. Da quando Caro vive da sola, sembra di mangiare con un atleta, quasi mi conta le calorie del toast che mangio a colazione. Io voglio rimpinzarmi di fritto e roba grassa.", replica Claudio ridendo.
"Quindi mi sfruttate solo perché me la cavo in cucina. Begli amici che mi ritrovo.", ribatto io fintamente offesa.
"Se sapessi anche fare la fotografa saresti la perfetta sostituta di Nicolas.", dice Federico.
"A quello ci pensa già la mia di ragazza.", protesta Nic facendoci ridere.
Quasi un'oretta dopo iniziano ad arrivare i primi ospiti della festa, per cui tengo la torta nascosta in forno e vado a darmi una sistemata, lasciandomi il solito mantello d capelli lisci sciolti sulla schiena e mettendomi un vestito lungo bianco senza spalline e con i fiorellini sulla gonna, per apparire almeno decentemente nelle foto che sicuramente Nicolas ci obbligherà a fare. Velocemente esco dalla mia camera per andare nel salone, dove già trovo alcuni ragazzi che si presentano come i cugini di Cesare, quindi anche i «cugini - non cugini» di Nelson, e una ragazza, poco più bassa di me, che mi si avvicina.
"Isa, giusto? Io sono Carolina.", mi dice sorridendomi.
"Oh, certo, tu sei la sorella di Cesare! Non avevamo ancora avuto modo di presentarci. Tuo fratello, anzi tutti e due ormai, dato che Cesare mi costringe praticamente tutti i giorni a pranzare a casa vostra, mi hanno parlato un sacco di te. Passerò a breve dal negozio, ho visto alcuni tuoi capi, mi piacciono da impazzire.", le dico gentile e la accompagno in giardino dagli altri invitati, che nel frattempo sono aumentati, mentre io torno in cucina per sistemare un'ultima volta la torta, seguita da Claudio e Federico. Ad un certo punto veniamo interrotti da un'altra ragazza, il cui viso mi risulta vagamente familiare, che saluta affettuosamente i due ragazzi, sicuramente si conoscono da molto tempo, e ci comunica che anche il gruppo con il festeggiato è arrivato.
"Tu sei...", chiedo io mentre i due si scambiano uno strano sguardo.
"Scusami, non ci hanno presentate. Sono Sofia, la cugina di Nic. Tu devi essere Isabella.", mi dice gentile e ricambio il saluto mentre si dilegua e va anche lei all'esterno, ma non ci metto molto a collegare.
"No, fermi un minuto. Quella era lei?! Cioè proprio lei?!", dico io strabuzzando gli occhi.
"Ehm, si, Sofia. L'ex di mio fratello.", risponde Claudio passandosi nervoso una mano tra i capelli.
"Ma stai tranquilla, non ha intenzione di creare problemi, è una brava ragazza. Siamo amici da una vita.", mi dice rassicurandomi Fede e anche loro due raggiungono gli altri ragazzi fuori.
"Perché non mi detto niente?!", sbotto io con me stessa, chiudendo violentemente lo sportello del forno e poggiandomi alla lastra di marmo della cucina.
"Sapevo come avresti reagito.", sento dire e di scatto mi giro verso Cesare, che è appena entrato in cucina con le mani infilate nelle tasche.
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Away from all the fears you left behind. - Cesare Cantelli
RomanceSpogliarsi delle proprie paure e lasciare andare le proprie debolezze. Capire l'altro, nonostante non lo si conosca. Trovare un rifugio sicuro, una persona su cui contare, nonostante tutto. Questo è ciò che cerca e desidera Isabella, con tutta se st...