La festa si è inoltrata oltre la mezzanotte, abbiamo cenato a base di pesce e frutti di mare, di cui io vado pazza, e alla fine di tutto ci siamo salutati con gli altri per tornare ognuno a casa propria, ma Cesare non è stato dello stesso avviso e ha appena parcheggiato dal lato opposto della strada, vicino al marciapiede che costeggia la spiaggia di fronte alla villetta, e senza dire niente è sceso dalla macchina, prendendo un telo dal cofano, e con calma si è andato a sedere a riva; l'ho guardato un po' ancora seduta sul sedile anteriore, poi sono uscita anche io e mi sono tolta le scarpe col tacco per camminare sui ciottoli fino ad arrivare sulla battigia, lasciando l'acqua a bagnarmi i piedi mentre mi giro verso di lui.
Siamo rimasti qualche momento a guardarci in silenzio, io con in mano le Channel nere e i piedi a mollo e lui seduto sul telo senza scarpe, con la camicia leggermente sbottonata e le maniche arrotolate, dopo però sono andata a sedermi di fianco a lui abbandonando i tacchi accanto ai suoi mocassini, stringendomi le ginocchia al petto e guardando il mare, riflettendo ancora su tutto quello che mi ha detto solo poche ore fa, se ci penso ancora mi viene da piangere per tutto quello che provo; si muove senza fare rumore e fa sciogliere quell'abbraccio con le mie gambe per farmi salire a cavalcioni sulle sue, così allaccio le braccia dietro il suo collo mentre lui poggia le mani sui miei fianchi con delicatezza facendo avvicinare i nostri corpi e guardandomi negli occhi per un tempo che sembra interminabile.
Cattura le mie labbra all'improvviso, in un bacio che sa di urgenza, come se dall'ultimo non fosse più riuscito a respirare, e sotto il suo tocco mi rilasso, mi abbandono completamente a lui, mentre sento il cuore sbattere violentemente sulla cassa toracica, quasi come se stesse per uscirmi dal petto ed andare a sbattere contro il suo; stringe la presa sui miei fianchi facendo scorrere una mano sulla mia schiena, tra i capelli lunghi lasciati sciolti, senza mai staccarsi dalle mie labbra, un contatto famelico e possessivo che mi toglie sempre di più il respiro, ma che non accenniamo ad interrompere. All'improvviso si stacca e pianta il suo sguardo nel mio, poggiando la fronte sulla mia, mentre il suo petto si muove freneticamente per riprendere il giusto ritmo e calmare i battiti.
"Lo vedi l'effetto che mi fai?", mi chiede ansimando ancora.
"È lo stesso, ogni giorno, ogni ora, non importa che tu sia in pigiama, con un vestito come questo o semplicemente con una di quelle magliette troppo lunghe che ti arrivano poco sotto il culo. Capisci il potere che hai su di me?", continua lui per riprendere a baciarmi con lo stesso trasporto di prima, facendo scorrere le mani dai fianchi alle cosce, mentre infilo le dita tra i suoi capelli scompigliandoli. Ci baciamo, a più riprese, ed ogni volta che le nostre bocche si toccano è come prendere una boccata d'aria dopo che hai trattenuto il fiato sott'acqua.
"Mi fai impazzire, letteralmente, ormai credo che il mio cervello se ne sia andato in vacanza.", gli dico tra un bacio e l'altro, ma anche lui riprende a parlare.
"Non riesco a starti lontano, è mentalmente impossibile, sei un pensiero fisso, il tuo sguardo che si illumina quando sei felice, le tue fossette quando ridi, l'impegno che metti in tutto quello che fai, il modo in cui mi sopporti. Io ti voglio accanto Isa, in qualunque cosa, che sia scegliere che pizza mangiare davanti ad un film o andare a comprare qualcosa per casa mia, firmare un contratto, adottare un altro cane, in ogni momento. Ci devi essere, sempre, non posso pensarti in un altro modo che non sia questo, all'interno della mia vita.", mi dice staccandosi da me e accarezzandomi con una mano la guancia, mentre io poggio le mani sul suo petto, sotto il quale sento i battiti accelerati.
All'improvviso sentiamo un tuono in lontananza e lentamente inizia a piovere, una di quelle piogge estive che ti colgono impreparato.
"Non posso prometterti che sarà sempre facile, so essere una gran testa di cazzo quando voglio, ma di una cosa sono sicura: non ho mai provato le stesse emozioni, così forti e disturbanti, con nessuno prima di te. Ho visto nei tuoi occhi quella dolcezza pura e semplice che mi mostri sempre, ma anche una passione e un desiderio che mi fanno tremare le gambe anche quando mi sfiori solamente la mano. Però posso prometterti che ci sarò per te, come tu hai fatto finora con me, mi sei stato accanto fisicamente e mentalmente, non posso, non riesco a immaginarmi senza di te, non dopo che ti ho conosciuto per quello che sei, per la persona con la quale passerei il resto della vita anche il mezzo al nulla.", gli dico incurante delle gocce che ci scivolano addosso bagnandoci i vestiti.
"Ti voglio, Isa. Vorrei fare mio ogni centimetro della tua pelle, sentire il tuo odore sui miei vestiti in ogni momento, sapere che ci sarai sempre, nonostante tutto e tutti.", confessa Cesare mentre vedo i suoi occhi brillare, un misto di amore e passione che non avevo mai visto prima.
"Andiamo a casa.", gli dico, rispondendo ad una sua domanda implicita, alzandoci velocemente per raccattare le nostre cose.Siamo arrivati in casa bagnati fradici, con il temporale che si abbatteva su di noi appiccicandoci i vestiti alla pelle, ormai completamente inzuppati, e abbiamo lasciato al piano di sotto tutte le nostre cose; corro in camera per prendere dei vestiti asciutti mentre Cesare nel nostro bagno si sfila la camicia e cerca di tamponare i capelli con un asciugamano, così chiudo la porta della stanza e faccio lo stesso con i miei capelli, senza successo. Il mio vestito ormai è tutto stropicciato e sformato per il peso dell'acqua e cerco di sfilarlo senza aprire la cerniera sulla schiena, ma è praticamente incollato al mio corpo, per cui chiamo Cesare per aiutarmi, che nel frattempo ha sostituito i pantaloni neri con dei boxer grigi.
"Mi aiuti con la lampo?", gli chiedo dandogli le spalle e scostando i capelli, sentendo le sue mani correre alla base della zip sul mio collo e farla scorrere fino in fondo alla schiena.
Sfilo velocemente il vestito lasciandolo cadere sul pavimento, rimanendo solo in intimo, e un brivido mi scuote quando sento il suo fiato sul collo, sul quale lascia una scia di baci caldi, come fossero ghiaccio bollente sulla mia pelle, mentre cinge i miei fianchi; mi fa girare verso di lui e vedo il suo sguardo vagare sul mio corpo, allaccio le braccia dietro il suo collo e lo tiro a me baciandolo con trasporto, tanto da farmi cadere sul letto e portarmi dietro lui. Accorgendosi della situazione, poggia le braccia ai lati del mio viso per non pesarmi addosso, ma non gli lascio il tempo di parlare e lo stringo di nuovo a me facendo combaciare le nostre labbra; fa scorrere le mani sul mio corpo, che si infiamma sotto il suo tocco, e scende a stuzzicarmi il collo, per poi passare al mio seno e liberarlo dal pezzo di stoffa che lo ricopre. Morde i miei punti più sensibili facendomi reclinare la testa indietro sui cuscini, poi risale al livello del mio viso e inchioda i suoi occhi nei miei, accarezzando il mio profilo mentre fa scontrare il suo bacino contro il mio, provocandomi una fitta di piacere che dal ventre si propaga per tutto il corpo.
"Sei sicura? Perché dopo non so se riuscirei più a fermarmi, già ora sono in difficoltà.", mi dice con il respiro pesante ed i muscoli in tensione.
"Sta zitto e baciami.", gli chiedo quasi supplicandolo e non si fa attendere, fa di nuovo combaciare perfettamente i nostri corpi mentre muove sinuosamente le mani sui seni, facendole poi scorrere sui miei fianchi fino alle cosce. Mi libera velocemente del pezzo di sotto e fa lo stesso con il suo ed il solo contatto mi provoca delle scintille, soprattutto quando mi fa allacciare le gambe dietro il suo busto facendo scontrare il suo bacino al mio; mi aggrappo alla sua schiena mentre non stacca per un secondo gli occhi dai miei e quando si insinua in me si mozza per un istante il respiro di entrambi, dandoci il tempo di abituarci al nuovo contatto, per poi iniziare a muoversi con un ritmo costante.
I nostri sospiri si fondono, ci muoviamo lenti ma decisi in un'unica danza, cadenzata soltanto dai nostri gemiti, mentre stringe la presa sui miei fianchi ed io mi tengo alle sue spalle, che non sono state risparmiate da qualche leggero graffio; i muscoli sono in tensione, i corpi imperlati di sudore e scossi dai fremiti di piacere che l'uno provoca all'altro, finché, esausti, non ci abbandoniamo l'uno all'altra, stringendoci ancora per un istante che sembra eterno, lasciando che il calore dei nostri corpi riscaldi entrambi. Lentamente Cesare si solleva un po' e mi bacia delicatamente, per poi lasciarsi andare al mio fianco e coprirsi con il lenzuolo fino alla vita, mentre io mi poggio con la testa sul suo petto e mi lascio stringere dalle sue braccia.
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Away from all the fears you left behind. - Cesare Cantelli
RomanceSpogliarsi delle proprie paure e lasciare andare le proprie debolezze. Capire l'altro, nonostante non lo si conosca. Trovare un rifugio sicuro, una persona su cui contare, nonostante tutto. Questo è ciò che cerca e desidera Isabella, con tutta se st...