Il risveglio è stato ancora più traumatico, soprattutto perché mi sono ritrovata Nelson discutere con Beatrice della questione, affermando convinto che il cugino sia un completo idiota e che si era finalmente dato una mossa dopo giorni che tormentava lui e Dario, però non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere. Lentamente apro gli occhi e si accorgono di me, così cercano di cambiare velocemente discorso ma li fermo subito.
"Ragazzi state tranquilli, non vi dovete preoccupare. Oggi torniamo a Bologna e sarà tutto come prima.", dico io con ancora la voce impastata dal sonno.
"Isa, Bea mi ha detto come stavi ieri sera. Cesare è stato un cretino, finalmente ha trovato le palle per farsi avanti e poi che fa? Scappa e ti lascia lì da sola. Oh, ma mi sentirà, e Dario non sarà da meno.", mi dice con voce ferma Nelson, ma non ci do peso e vado in bagno per lavarmi e vestirmi; sciacquarmi la faccia però non dà nessun segno di miglioramento ai miei occhi ancora gonfi e arrossati dal pianto, perciò lascio perdere e vado in camera per mettere le ultime cose in valigia e salto la colazione. Ci ritroviamo tutti nella Hall dell'hotel per fare il check out e Cesare sembra avere un'aria afflitta, sconsolata, ed evita qualsiasi tipo di contatto con me che non sia strettamente necessario; decidiamo di lasciare le nostre valigie in macchina e fare un ultimo giro a Firenze prima di ripartire per Bologna nel tardo pomeriggio, così andiamo a vedere la Chiesa di San Lorenzo, dove ci sono delle tombe medicee, e Palazzo Pitti. In tutto questo, Dario non si è staccato da me per un solo istante, probabilmente Nelson gli ha detto tutto, ed è confortante la sua presenza, mi tranquillizza anche senza che ci sia il bisogno di parlare, si limita a starmi vicino in silenzio e ogni tanto fa delle battute che per pochi istanti riescono a tirarmi su di morale, il quale crolla drasticamente nel momento in cui, anche solo per un secondo, incrocio lo sguardo con Cesare, che si allontana sempre di più. Finita la nostra ultima passeggiata qui a Firenze ci decidiamo a ripartire e questa volta è Cesare a mettersi alla guida con Nelson di fianco, mentre io mi ritrovo tra Beatrice e Dario nei sedili posteriori, che continuano a riempirmi di attenzioni per ogni minima cosa pur di tenermi occupata e non farmi pensare troppo, li ringrazio mentalmente per questo; quest'ora e mezza di viaggio passa in fretta, ma continuo a ripensare sempre alla stessa cosa, un chiodo fisso che si è impiantato nel cervello e che non lascia spazio a nient'altro finché è Giulia, con un messaggio criptico in cui mi chiede urgentemente di parlare non appena sarò a casa, a distogliere la mia attenzione. Dopo poco arriviamo a casa di Nelson e Cesare scende con loro dall'auto per aiutarli con i bagagli mentre Dario passa nel sedile anteriore e distrattamente sento Bea che dice a Cesare di «darsi una svegliata e non fare altre cazzate», per poi lasciarlo tornare in macchina e salutarci con un gesto veloce della mano prima di entrare nel palazzo; il resto del tragitto passa silenziosamente, nessuno emette fiato e gli unici rumori sono quelli della strada e il suono dei tasti del cellulare di Dario. Arrivati giù a casa mia, quest'ultimo esce dalla vettura per aiutarmi con la valigia e darmi un ultimo abbraccio, raccomandandosi di rilassarmi e non pensare ancora a quello che è successo, come se fosse facile spegnere il cervello - proprio lui dovrebbe saperlo -, invece Cesare si limita a sussurrare un "Ciao", da me ricambiato con un veloce cenno del capo per poi entrare il più velocemente possibile nell'edificio, mentre la macchina riparte a tutto gas, e chiudermi nell'appartamento finché non arriveranno le altre due ragazze.Quasi due ore dopo e un'ora di pianti al telefono con Eleonora, Giulia e Nina rincasano e non fanno caso a me rintanata nella mia stanza finché la seconda non inciampa nella mia valigia, lasciata nel salotto, così si fiondano qui dentro per salutarmi, promettendomi di tornare subito per parlare di un mucchio di cose non appena si saranno lavate ed infilate nei loro pigiami. In una velocità mai vista prima da parte delle due ragazze, eccole di nuovo in camera mia, dove si sono accomodare sul letto a gambe incrociate mentre io resto poggiata alla testiera abbracciando un cuscino.
"Allora, che notizie mi portate?", esordisco io con calma.
"Tra me e Francesco tutto bene, ci siamo divertiti un sacco in questo weekend, e poi ha anche portato Bilbo, mi fa schiattare quel cane, anche se sto iniziando ad avere dei dubbi su di noi, credo sia solo una forte amicizia, vedremo. Ma io sono banale, aspetta di sentire lo scoop da Giulia.", mi dice Nina sorridendo e si vede che è proprio felice.
"Beh, non è uno scoop, insomma non è niente di che, magari ad Isa non frega assolutamente nudd.", dice lei mescolando il barese e quando fa così significa che è nervosa e freme per dire assolutamente qualcosa.
"Oh insomma, mi hai scritto prima che dovevamo assolutamente parlare e poi mi dici che non è niente di ché?", le dico io ricevendo un cenno d'assenso da lei.
"Allora...come dire, sì insomma noi...", inizia Giulia insicura e Nina sbuffa impaziente.
"Oh andiamo, vuoi muoverti, è una cosa così semplice. Lei e Nicolas l'hanno fatto, ecco tutto.", dice quest'ultima.
"COME? QUANDO? TU E NIC? INSOMMA, COSA?", dico io urlando.
"La smetti di urlare, ti sentiranno fino al settimo piano. Si, io e Nic siamo arrivati al livello pro. Posso dirlo? È stato assolutamente fantastico.", dice Giulia ridendo.
"Parla. Ora.", le intima Nina.
"È successo a Pasqua, eravamo andati in giro per i colli tutto il pomeriggio e la sera ci siamo rintanati in casa, Frank era andato in camera per fare una qualche videochiamata con degli amici e Nina stava guardando un film in camera sua con Tonno. Beh, mi ha chiesto di restare a dormire con lui, all'inizio non erano quelli i piani, anche se ci speravo.", inizia lei.
"Aue puerc.", la interrompe Nina in barese stretto facendoci ridere.
"Cretina. Non so come sia successo, davvero, un minuto prima stavamo parlando, stavo ammirando le ultime foto che aveva fatto chiedendogli qualche consiglio per migliorare con le mie, e quello dopo eravamo stesi nel suo letto, lui su di me, e ci baciavamo con foga, quasi strappandoci i vestiti di dosso. È stato dolce, ma un sacco passionale, ha fatto tutto con calma, mi ha lasciata abituare, però contemporaneamente mi sono fatta trascinare dalla sua irruenza, dalla voglia che avevamo entrambi. È stato romantico e tremendamente erotico allo stesso tempo. Il miglior sesso della mia vita.", finisce lei.
"Sisì, okay, uno script degno dei migliori film porno. Ora passiamo ad Isa per piacere. Che cazzo è successo a Firenze? Nelson ha chiamato Francesco prima, era incazzato, stava andando da lui quando ci ha lasciate qui sotto.", mi chiede diretta Nina e decido di sfogarmi anche con loro.
"Bene, lo sanno tutti praticamente. Sembra che l'unico a non averlo capito sia proprio lui.", dico io e le due mi guardano perplesse, così continuo.
"Siamo andati tutti insieme sulla Cupola e volevo fare una foto con la Polaroid di Giulia, ma c'era solo Cesare e mi ha chiesto lui di scattarne una, così ci siamo messi in posa e mi ha abbracciato da dietro, non lo aveva mai fatto prima.", spiego io prendendo un attimo di pausa, per poi continuare tutto d'un fiato. "Il problema è nato in hotel, gli altri erano tutti nelle camere e io ero uscita in balcone, sapete quanto mi piaccia vedere il panorama di notte, e lui mi ha raggiunta, ha visto la nostra foto e ha detto che siamo carini. Poi, di punto in bianco, mi ha baciata.", spiego io ma le zittisco per farmi finire.
"La stessa mattina avevo confessato tutto a Bea, di aver capito di provare qualcosa per Cesare. Ma lui che fa? Si è scusato con me e si è chiuso nella sua stanza mentre io sono tornata da Bea piangendo e mi ha consolata tutta la notte. Stamattina, invece, mi sono ritrovata Nelson che ne parlava con Bea, insultando Cesare per il fatto di essere riuscito a fare un passo avanti ma di essersi poi tirato indietro come un coglione.", finisco io.
"E perché non l'hai fermato, scusa?", mi chiede Nina.
"Perché è una trimona. E lui è un emerito coglione. Si può sapere che cazzo vi passa per la testa?", si intromette Giulia.
"Ah, ora è colpa mia?", chiedo io piccata.
"Certo, è di entrambi! È vero, lui ti ha baciata ed è scappato subito, ma tu avresti potuto fermarlo! Non hai pensato neanche per un secondo che magari, non vedendo reazioni da parte tua, Cesare possa aver creduto che tu non provi niente per lui? Così si è scusato, forse perché ha pensato che se non poteva averti in quel senso, avrebbe potuto preservare la vostra amicizia. Vi siete avvicinati così tanto in questo periodo, vi siete confidati molto a vicenda, non lo hai fatto neanche con Dario, ed è praticamente dall'inizio che sei stata in sintonia con lui, ma con Cesare è diverso, lo sai anche tu.", replica Giulia decisa.
"Ce ne siamo accorti tutti di come vi guardate, state sempre insieme, vi cercate in ogni momento, siete complici in tutto, ma poi cadete su queste cazzate. Sai che non ti lasceremo ripetere lo stesso errore che hai fatto con Luca, vero? Non te lo puoi fare scappare solo per la tua cazzo di timidezza, perché credi di non essere abbastanza, abbastanza carina, simpatica e compagnia bella.", le da man forte Nina.
"Con Luca è stato diverso, lo sapete bene. Io ero cotta di lui dalle medie, eravamo inseparabili, due gocce d'acqua in tutto, ma ci siamo allontanati alle superiori per scuole differenti, però ogni volta che lo vedevo stavo davvero male, ci ricadevo sempre. E la ciliegina sulla torta è arrivata quando me lo sono ritrovato nello stesso corso all'università, lo sapete come sono stata male in quel periodo. Soprattutto quando ho scoperto che alle medie ero ricambiata, ne sono uscita distrutta.", protesto io, sentendo ancora l'amaro in bocca per questa storia che ormai è finita da tempo.
"È vero, ma con lui non ci hai mai provato seriamente, sei rimasta anni a guardarlo in disparte mentre lui si faceva passare tutto quello che forse provava per te. Cesare si è comportato diversamente, è arrivato a baciarti e poi si è fatto da parte perché pensava che tu non lo ricambiassi e voleva preservare almeno la vostra amicizia, forse ha avuto paura di sentirsi rifiutato.", replica Nina.
"Cosa intendi fare ora?", mi chiede Giulia addolcendo un po' i toni.
"Non posso evitarlo e non smetterò di frequentare i ragazzi solo per questo, sono come una famiglia qua a Bologna. Lui mi piace, da morire, ma sapete che non mi farò avanti, non potrei sopportare un rifiuto, preferisco rimanere amici piuttosto che niente. Ho capito che è troppo importante per me, era davvero un pezzo della mia vita che ancora dovevo trovare, e se tenerlo vicino significa mettere da parte i miei sentimenti per lui, devo farlo.", replico io mentre mi abbracciano, ormai rassegnate.
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Away from all the fears you left behind. - Cesare Cantelli
RomansaSpogliarsi delle proprie paure e lasciare andare le proprie debolezze. Capire l'altro, nonostante non lo si conosca. Trovare un rifugio sicuro, una persona su cui contare, nonostante tutto. Questo è ciò che cerca e desidera Isabella, con tutta se st...