CAPITOLO 6

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Ieri sera appena arrivati in hotel, ho mangiato una cosa al volo e poi sono salita in camera a dormire, ero davvero stanca, così come mio padre e Fabio, l'unico che aveva sonno appena ha messo piede in hotel ha smesso di sbagliare. La sveglia mi sveglia, sono le 6 del mattino, mi stiracchio, chiudo la sveglia e mi alzo.  Appena ho finito vado a vedere se Fabio è sveglio, appena accendo lo schermo del mio telefono lo ritrovo pieno di messaggi su instagrm proprio di Fabio, più che messaggi sono momenti di disagio di Fabio soprattutto per l'ora 04:30 del mattino, non li leggo nemmeno prendo le mie scarpe da ginnastica le chiavi della camera, il mio telefono, e gli occhiali da sole e poi esco per andare nella camera di Fabio. Arrivata davanti alla camera di Fabio busso col piede, Fabio apre subito la porta e mi guarda, <non incomincare sono i calzini che indosso sempre quando lavoro con mio padre quelli portafortuna e sai mi ritrovo il telefono pieno dei tuoi messaggi me ne frego delle scarpe sai>, Fabio mi guarda ride e mi fa entrare nella sua camera, <no te lo devo chiedere non resisto perché le melenzane?>, Fabio si trattiene da ridere, <non lo so chiedilo a Tony me le ha regalate lui il primo anno che ci siamo conosciuti>, Fabio scoppia a ridere, di risposta prendo uno dei cuscini che è sul letto e glielo lancio in faccia, prendendolo con la cerniera sul naso, una gioia io mai, <aio mi hai preso in pieno>, si lamenta Fabio giustamente, mi alzo lo prendo per mano e lo faccio sedere sul letto, <Fab fammi vedere se ti ho fatto male... Scusami>, sono davvero preoccupata, Fabio toglie la mano che si stava stringendo il naso, Marta non ridergli in faccia hai fatto danni come sempre, <lo so che è rosso puoi anche ridere Marta>, Fabio mi guarda negli occhi, incomincio a ridere, <scusami davvero non volevo... Sembri Rudolph la renna di Babbo natale... Non c'è la posso fare mi sento male>, mi asciugo le lacrime che mi scendono da quanto sto ridendo, <a te scendono le lacrime che amica che sei Marta>, lo guardo trattendomi nel ridere, <scusa davvero... Non volevo... Non c'è la faccio ho bisogno di aria... Aspetta>, mi sposto dalla mia posizione ed esco sul balcone della camera di Fabio, mi asciugo le lacrime e continuo a ridere, sento Fabio avvicinarsi, <Rudolph però hai la vista migliore della mia>, mi lamento girando i verso di Fabio, <e capita... Tatuata>, lo guardo, <sembri veramente Rudolph lo sai... Però mi dispiace non volevo farti male>, sono dispiaciuta, Fabio si siede e mi tira vicino a lui, <lo so stupida che non volevi sta tranquilla... Che ore sono che se arriviamo tardi tuo padre ci uccide>, guardo l'orologio che ho al polso, <sono le 7...tu ancora ti devi cambiare... Dai Fab alzati e vai>, <ok capitano>, Fabio si alza ed entra in camera e io lo seguo. Dopo ben 30 minuti di prese in giro soprattutto mie a  Fabio stiamo scendendo a fare colazione, <cosa mi hai scritto nei messaggi Fab non li ho letti mi sono subito catapultata da te>, Fabio sorride, <nulla di che Marta ti chiedevo solo se eri sveglia e disegni tipo quello che hai sulla schiena>, lo guardo e sorrido, <ti devo dare il mio numero sembriamo dei 16enni>, Fabio mi guarda e sorride. <Eccovi qua... Wow che naso che hai Fabio>, Fabio sorride e mi guarda, <buongiorno anche a te papà è colpa mia ma anche dei cuscini che hanno la cerniera>, mio padre mi guarda è scuote la testa, <Luca prima era peggio te lo assicuro... Però me la sono cercata ho chiesto delle calze melenzane>, mio padre ride, <guarda io non gli chiedo più niente di quello che fa... A volte mi fa paura>, mio padre e Fabio ridono, <ma no tranquilli non sono mica qui>, brontolo, mio padre ride mentre Fabio mi fa gli occhi dolci, <Diggia vai a mangiare che non attaccano con me gli occhi dolci vai vai>, Fabio ride. Finita la colazione, insieme a mio padre, Simon e Jorge andiamo in circuito però stavolta guido io, mio padre anche ieri sera ha sbagliato strada, lo abbiamo preso in giro tutti e quattro, posteggio e scendiamo, <Marta hai visto una cosa non hai preso da tuo padre che non ti perdi per le strade>, Jorge adora punzacchiare mio padre, che come risposta gli tira un calcio sul sedere, facendoci ridere tutti per le smorfie di dolore che fa dopo. Stiamo andando tranquillamente al box parlando di tutto quello che ci passa per la mente, <a Fabio prima che mi scordi appena torniamo in Italia ti fermi a casa nostra così facciamo le tute adatte>, Fabio sorride, <e io>, piagnucola Jorge, <dinuovo a casa nostra devi stare ti ho sopporto per due settimane dammi un poco di tempo... Certo che puoi fermarti lo sai che casa è grande però devo girare per casa facendo rumore così ti sento e non mi prende un colpo pulce>, ridiamo tutti, mio padre è l'unico che chiama Jorge pulce. La gara tra meno di 1 minuto partirà, mio padre che è seduto vicino a me non fa altro muovere la gamba nervosamente, già io e Simon lo abbiamo ferma un paio di volte ma non so ferma, la gara parte, Fabio e Jorge partono bene, Jorge fa a sportellate con Lecuona, alla prima curva però si toccano e Jorge cade, il mio migliore amico sbatte forte la testa e fa un paio si giravolte da terra in aria e poi va a finire sulla moto, all'inizio e fermo, ma dopo poco lo vediamo muovere e piano piano alzarsi e balcollare, mio padre impreca, <ma è possibile ha incomincio Iker>, <Luca andiamo>, lo smuove Simon, <arrivo Marta sta qui tranquilla ho il telefono segui Fabio tranquilla>, mio padre esce insieme a Simone diretti alla clinica mobile, tranquilla un parolone, a volte non credo che il mio secondo nome sia Olivia ma tranquilla, lo so sembra strano ma i miei genitori erano indecisi nel nome e si vede Marta Olivia Boscoscuro, ho detto tutto, Marta fai la seria e concentrati su Fabio. La gara si è appena conclusa Fabio ha terminato la gara 11°, un buon risultato, Jorge e da poco rientrato ai box tutto ammaccato e dolorante, ma non ha nulla di serio soprattutto alla testa, ha solo dolore alla mano che nelle giravolte ha toccato tante volte la ghiaglia, stiamo aspettando Fabio, soprattutto mio padre che sorride felice, io come sempre sono abbracciata a Jorge, <ECCOLO QUA>, urla mio padre, e dopo qualche secondo sentiamo il rombo della moto di Fabio, mio padre lo fa scendere dalla moto e subito dopo lo abbraccia, <BABBO FALLO RESPIRARE>, urlo cercando di salvare Fabio, finalmente mio padre molla Fabio che può togliersi il casco e respirare, prende gli altri complimenti dagli altri ragazzi e poi si avvicina a me e Jorge, <fratello tutto ok mi è prego un colpo quando mi sono accorto che non ti dicevano nulla dal muretto... Marta>, Fabio mi abbraccia e poi guarda Jorge, <Fratello ti assicuro che non ho mai tirato una trompata così pazzesca come ora>, <ma con chi con Iker?>, chiede incredulo Fabio, Jorge sta per rispondere ma mio padre lo anticipa, <e quando mai Iker non fa qualche danno... Ha fatto male alla pulcia aliena... Povero>, ecco mio padre è felice e come sempre stuzzica Jorge, <ora mi spieghi perché pulce alieno lo capisco ma pulce no vai su signor Boscoscuro>, ridiamo, <perché sei piccolo come le pulci Jorge>, Jorge guarda incredulo mio padre, <ma io perché non mi tolgo il vizio di chiederti spiegazioni>, scoppiamo a ridere tutti. Dopo le interviste sia di Fabio che di Jorge, possiamo finalmente tornare in hotel a fare le valige per ritornare in Italia, abbiamo il volo a mezzanotte. Dopo cena sono salite ad aiutare Jorge con le sue, e una lumaca anche quando non ha male alla mano, <Mart però ti sei affezionata un poco a Fabio confessalo al tuo migliore amico che hai tenuto sveglio giorni lamentandoti per la decisione di tuo padre>, guardo il mio amico, <Jo sei un pettegolo... Lo ammetto sono partita prevenuta su Fabio lo ammetto e ammetto che ho provato a far cambiare idea a mio padre invece ad essere sincera stavo facendo una cavolata>, chiudo la valigia del mio migliore amico e vado ad aprire la porta per scendere giù, ma guando apro la porta mi ritrovo Fabio davanti immobile, diamine ha sentito tutto, <Fabio aspetta ti posso spiegare>, <evita Marta non c'è nulla da spiegare non vuoi lavorare con me... E credo questo sia per Jorge no per me... Ero solo salito a dirvi che vi stavamo aspettando>, Fabio si toglie il laccio col porta fortuna e lo da a Jorge che è immobile, <Fabio non è come credi>, cerco di fermarlo ma non funziona, <Mart è arrabbiato lasciolo stare per ora poi ci parli quando siamo in Italia da te... E tieni questo e suo>, sospiro e prendo il laccio di Fabio. Scendiamo e vedo mio padre avvicinarsi a me e Jorge, <che è successo con Fabio>, <ha sentito che io non volevo lavorare con lui all'inizio e ha pure dato il laccio dicendo che è per Jorge non per lui>, <ma glielo hai detto che poi hai cambiato idea vero>, <non mi ha fatto parlare>, mio padre mi guarda e viene ad abbracciarmi. Siamo ormai da 3 ore sul volo che ci sta portando in Italia, ho cercato in tutte i modi di parlare con Fabio ma nessuno ha funzionato.

The Rookie (Fabio Di Giannantonio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora