CAPITOLO 26

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Stamattina ci siamo svegliati forse all'alba, se non prima, Manuel e Fabio continuano a parlarsi per lo stretto necessario, uno più testardo dell'altro sono. Siamo appena atterrati in Olanda, e uno dei posti al mondo che amo di più, siamo sul pulmino che ci sta portando come sempre in circuito, mio padre e Fabio non fanno altro che sbadigliare, io sto morendo dalla fame invece. Dopo venti minuti siamo finalmente arrivati in circuito, insieme a Fabio andiamo a posare le nostre cose nel suo motorhome per poi vedere dall'agenda del mio pc cosa dobbiamo fare, <Tamar che dobbiamo fare?...ti prego dimmi nulla perché ho sonno e poi ti voglio fare vedere una cosa>, mi chiede Fabio arrivando vicina a me che sono a lavorare col pc aperto, <mi dispiace per te ma oggi ti riposerai la notte perché abbiamo l'agenda piana...vatti a fare una doccia che dobbiamo andare con Nelli a fare delle interviste>, guardo Fabio che scoppia a ridere, <ogni volta che ho gli occhiali mi devi scoppiare a ridere in faccia spiegami Fabio>, lo guardo male, ma lui continua a ride e mi abbraccia, <ti giuro lo faccio sempre con buone intenzioni ma sei strana con gli occhiali da vista...sembri più vecchia>, ma guarda questo, <io vecchia ma se non abbiamo nemmeno un anno di differenza brutto scemo che non sei altro vatti a fare la doccia prima che ti prenda a schiaffi>, appena finisco la frase scoppio a ridere insieme a Fabio. Fabio è sotto la doccia, sento un telefono suonare, pensando fosse il mio mi alzo e vado a prenderlo dalla carica, ma non è quello di Fabio, e ora, glielo porto è una ragazza che lo chiama, arrivo davanti alla porta del bagno sto per bussare ma la porta si apre all'improvviso e mi trovo Fabio davanti con solo la tovaglia legata alla vita, mi imbambolo a guardarlo e senza dire nulla li passo il telefono, Fabio mi guarda e guarda il telefono, <e la mia migliore amica lascialo suonare poi la chiamo stasera avranno combinato qualche danno con Fabio>, sorrido e mi giro per tornare al mio lavoro ma Fabio mi blocca, mi volto a guardarlo, lui senza dire nulla si avvicina e me, e mi da un bacio sulla guancia, sorrido e lo guardo, <perché questo bacio?>, chiedo continuando a guardarlo negli occhi, <perché altro non posso fare per farti capire quanto bene io ti voglia>, sorrido e scompiglio i capelli ancora bagnati, <tranquillo che lo so quanto bene mi vuoi ora fila a vestirti che Nelli ci aspetta>, Fabio sorride per poi entrare nella sua stanza per vestirsi. Siamo da quasi un'ora a fare questa intervista, vedo Fabio alzarsi e venire verso di me, <andiamo a pranzare sto morendo dalla fame>, sorrido e mi alzo dalla sedia per poi seguire fuori Fabio. Durante il tragitto molti bambini lo fermano per fare delle foto insieme a lui, ogni volta che li saluta ha un sorriso che va da orecchi ad orecchio, siamo arrivati in hospitality ed entriamo, non lo avrei mai detto ma oggi in Olanda fa un caldo tremendo, <eccoli fabbietto perché hai quel sorrisone ci dovete dire qualcosa?>, chiede Jorge vedendoci arrivare al tavolo dove lui, Michelle e mio padre sono seduti, <Jorge te le ho promesse e fino alla fine del GP tu le prendi>, risponde mio padre facendoci ridere tutti. Dopo aver finito di pranzare io e Fabio siamo andati nel suo motorhome per riposare, per poi ripartire fino a cena con altre interviste. La sveglia del venerdì suona, ma io ero già sveglia da qualche minuto, spengo la sveglia e mi alzo per andare in cucina a bere, apro la porta della mia stanza e mi prende un colpo trovandomi davanti Fabio che scoppia a ridere per la mia faccia spaventata, <mannaia a te mi vuoi fare morire dillo>, mi metto una mano sul cuore e cerco di riprendere fiato dallo spavento, <stavo venendo a svegliarti non ho sentito la tua sveglia suonare>, Fabio continua a ridere, gli faccio il terzo dito e vado a bere in cucina per poi andare verso il bagno per cambiarmi e per partire per un'altra giornata piena. Finite le prove io e Fabio torniamo nel suo motorhome per andare a riposare, ci siamo davvero stancati andando avanti e indietro dal box. La stessa giornata frenetica ci aspetta il sabato, anzi la mia è ancora più frenetica perché Manuel mi ha chiesto di aiutarlo con le ultime cose per l'esame. Speriamo che la giornata di oggi sia meno frenetica, stiamo facendo colazione insieme agli altri, Jorge ha deciso che oggi deve fare uscire ancora più pazzo mio padre, e da quando si è seduto che gli sta facendo i dispetti, facendo brontolare mio padre e ridere noi. Siamo in griglia pronti per la partenza, mio padre fa avanti e indietro da Jorge a Fabio per fargli sempre le solite raccomandazioni, avrà consumato la suola delle scarpe mio padre non sta un attimo fermo. Rientriamo ai box, la gara parte subito bene, ma a metà gara Jorge è costretto a ritirarsi, dopo aver sorpassato il motore ha incominciato a fumare, mio padre incredulo fa avanti e indietro per il box, stavolta nessuno ha sbagliato chi sa cosa sarà successo, Jorge rientra al box in silenzio, mio padre si avvicina a lui e a Simon e cercano di farlo parlare ma non ci riescono. Fabio ha terminato la gara 11°, ha fatto davvero una buona corsa, appena è rientrato ai box è andato da Jorge ci ha parlato lo ha fatto ridere per poi andarsi a sedere, i due sono sempre insieme vivendo lontani, ora sto sistemando le mie cose per poi andare insieme a Fabio in un posto mi deve fare vedere una cosa, <Tamar sono pronto andiamo>, sorrido, prendo il telefono e gli occhiali da sole per poi seguire Fabio. <Mi spieghi dove mi stai portando?>, chiedo sarà la millesima volta che lo chiedo Fabio non mi ha mai risposto, <qua dammi la mano che ti aiuto a salire>, guardo male Fabio e faccio come mi ha detto, mi tira per la mano, per poi stringermi a lui, <guarda>, rimango senza parole vedendo il tramonto che illumina tutto, sorrido e continuo ad abbracciare Fabio, restiamo lì ancora un altro poco per poi tronare di corsa al motorhome per prendere le nostre cose per andare in areo porto. 

The Rookie (Fabio Di Giannantonio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora