CAPITOLO 20

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<Dai Mamu accelera quando vuoi sei una lumaca>, ripeto per l'ennesima volta a Manuel, <Tata non posso andare ad 80 in centro già mi è bastata una volta la multa>, sbuffo per l'ennesima volta, Fabio è arrivato e ci sta aspettando fuori dalla stazione, <contenta siamo arrivati>, filmino Manuel e scendo veloce dalla macchina, <Tamar>, sento la voce di Fabio e mi volto, vado verso di lui e lo abbraccio, non so nemmeno io perché ma mi sento incolpa, <Tamar che succede come mai questo abbraccio? >, mi chiede abbracciandomi Fabio, <non lo so ma mi sento in colpa di averti lasciato qui tutto solo>, sento sorridere Fabio e mi stringe forte a lui, <ma non dire cavolate tuo padre mi ha detto che avevi da fare con Manuel quindi sta tranquilla... Andiamo perché mi sento appezi>, mi stacco da lui, sorrido e andiamo verso la macchina, <oooo amico ben arrivato>, Fabio sorride e sale in auto, <Tata come cavolo posso mettere l'ecografia la voglio in macchina>, sorrido e scuoto la testa, salgo in macchina, <ho ragione quando ti dico che sei impedito allora... Dammi il coso del telefono che ti ho regalato che non usi>, <e chi sa dove l'ho messo... Vedi nel portaoggetti>, lo guardo e scuoto la testa, apro il portaoggetti e lo trovo lì dentro, <la prossima volta se ho voglia di regalarti una cosa la regalo ad Elettra mi da più soddisfazioni lei... Dammi l'ecografia Mamu>, Manuel ride e tira fuori dal portafoglio l'ecografia, <bravo ogni tanto fai qualcosa di buono... Guarda facile lo metto qua lo apri metti l'ecografia e poi chiudi impedito ora portaci a casa che Fabio è stanco>, mi volto verso Fabio e gli prendo la mano e la stringo con la mia, Fabio alza la testa mi sorride e mi stringe la mano, <Tata io parto ma tu mettiti la cintura e siediti perbene se vuoi stare seduta avanti sennò passa dietro>, brontola Manuel prima di accendere la macchina, sbuffo, metto la cintura e torno a stringere la mano a Fabio, <Tamar siediti perbene ha ragione Manuel non si sa mai cosa può succedere>, guardo Fabio, stringo un'altro po la sua mano e poi torno a sedermi perbene. Siamo quasi arrivati a casa, la canzone si blocca, vuol dire che stanno chiamando Manuel, è mio padre, <capo dica>, mio padre ride, <dico che sei idiota... Allora maschietto che diventerà come te o femminuccia che diventerà come te allora sono curioso... Fabio stai bene?? >, chiede mio padre euforico, <si Luca sono solo un po appezzi ma è più che normale tranquillo>, <ok appena arrivi se ti senti ancora così ti misuro la febbre e ti faccio una cosa che faceva mia moglie a Marta quando stava male>, <ok grazie>, sorrido è la prima volta che sento mio padre ri dire la parola mia moglie, <secondo te maschio o femmina?>, chiede dinuovo euforico Manuel, <non lo so dimmelo siamo curiosi a c'è anche Elettra ha lasciato dinuovo l'acqua aperta a casa e si è allagata di nuovo>, ridiamo tutti e tre, la solita Elettra, <Femminuccia Luca... Ho l'ecografia in auto in mostra>, sorrido, <che bello... Anche io quando ho visto la mia bimba per la prima volta ho incominciato a mettere le immagini per casa e in auto... Sono felice... Però ora accelera che ho fame>, scoppiamo a ridere, <si siamo arrivati sto girando l'angolo apri il garage capo>, <ok apro smettila di chiamarmi capo che ti faccio mordere da Atena>, ridiamo, Manuel chiude la chiamata, entra nel garage di casa e posteggia, scendiamo ed entriamo in casa. Abbiamo appena finito di cenare, Manuel per tutta la cena non ha fatto altro che parlare di quanto fosse felice, sto salendo insieme a Fabio nella mia camera, per questi giorni dormiremo insieme, le due camere per gli ospiti sono occupate e sul divano letto non se ne parla, <Tamar ma se vuoi stare con Manuel non mi offendo>, entro nella mia camera e guardo Fabio, <che?>, chiedo, <è il tuo compagno sarai più a tuo agio a dormire con lui>, <il mio che ma ti ha fatto male qualcosa a cena>, <il tuo compagno non sei incinta>, guardo Fabio, <tu devi avere la febbre alta stai delirando amico bello non sono incinta io Fab ma la seconda o terza moglie del padre di Manuel Lorenzo>, Fabio mi guarda, <o era meglio se stavo zitto>, si passa una mano tra i capelli, e sorride, <tu non stai bene tutto non è sola la probabile febbre...aaaa la dobbiamo misurare>, Fabio mi guarda e sorride ,<non sto scherzando siediti che prendo il termometro>, Fabio ride e si siede sul letto, esco dalla mia stanza e vado in bagno per prendere il termometro, ritorno nella mia camera, <l'ho trova... To e tu sei crollato>, sorrido vedendo Fabio che si è addormentato con i piedi penisola, continuando a sorridere come una deficente perché ci siamo solo io e Fabio e lui sta russando, gli tolgo le scarpe e gli appoggio i piedi sul letto, vado a cambiarmi e poi raggiungo Fabio a letto, sta russando ancora più di prima, ora lo registro e domani mattina lo mando al fratello di Fabio, lo prenderemo in giro per delle settimane, ridendo registro Fabio e poi finalmente mi addormentato. Sento una presenza, piano piano mi sveglio e mi ritrovo davanti la deficente della mia migliore amica, <o dio benedetto che ti protegga dalle botte che ti darò... Ma che fai mi vuoi fare prendere un colpo>, Elettra mi guarda e ride, <amica mia era anche ora che ti svegliassi era quasi mezz'ora che ti fissavo... Ma lo sai che c'è Fabio nel tuo letto e ti sta abbracciando>, la fulmino, <abbassa la voce che li svegli... Aspettavi sotto che mi cambio e lo sveglio per misurargli la febbre>,la mia amica mi guarda, <Elett vai evapora dalla mia vista e vai a svegliare Mamu>, Elettra ridendo esce dalla mia stanza, piano piano tolgo le braccia di Fabio e scendo dal letto, apro il mio armadio prendo una maglia bianca con una stampa pazza, le solite mie maglie, un paio di pantaloni di tuta grigi e un paio di calzini lunghi con degli avocado disegnati, chiudo piano gli sportelli dell'armadio per non svegliare Fabio e vado verso il bagno. Dopo essermi cambiato torno in camera, spalanco tutte le finestre, e sorridendo mi avvicino a Fabio, mi siedo di fianco a lui e incomincio ad accarezzargli la testa, piano piano si sveglia apre gli occhi e mi sorride, <buongiorno Fabietto...come ti senti?>, chiedo continuando ad accarezzargli la testa, <mi sento a pezzi ma sto bene...magari mio fratello mi svegliasse così ogni mattina invece che entrare nella mia stanza ed urlare come un pazzo>, Fabio sorride, <lo sai che ti puoi fermare qui quanto vuoi dopo che torniamo dalla Francia lo sai che non disturbi>, sorrido, <ci farò un pensierino>, ridiamo entrambi, <vatti a camminare che dopo ti misuro la febbre>, ordino a Fabio indicando la porta del bagno, Fabio ridendo si alza dal letto si stiracchia ed entra in bagno. Appena Fabio è uscito dal bagno gli ho misurato la febbre e non ne aveva, meglio per lui e per tutti noi, <Tamar scendiamo sotto a fare colazione ho un poco di fame>, sorrido e scendiamo al piano di sotto. <o alla buon'ora>, eccolo qua Manuel ancora in pigiama, <Mamu buon giorno anche a te ma cambiarti prima di scendere a fare colazione che i tuoi pantaloni con gli orsacchiotti fanno sempre ribrezzo>, faccio ridere Fabio e mio padre che era rientrato dal giardino, <voi ridete ma il bello che me le ha regalati lui zio te li ricordi?>, chiede Manuel guardando mio padre, che continua a ridere, <si che me li ricordo hai fatto lo scemo per tutto il giorno di Natale>, incomincio a ridere come una deficiente, <evitiamo di parlare di quel giorno che ancora ne porto i segni e anche Marta>, guado Manuel e gli faccio il terzo dito, ridiamo, <ma Elettra?>, chiedo sedendomi insieme a Fabio al bancone della cucina, <stavate parlando mi meee>, eccola Elettra e le sue entrate, <o Fabio buon giorno se hai la febbre vado a mangiare fuori tra tre settimane devo dare il penultimo esame per la laurea>, Fabio sorride e mi guarda, <no sta tranquilla non ne ho febbre ma sono solo raffreddato per ora>, Elettra sorride e si siede vicino a noi, <zio posso invitare papà e Adele stasera qui...ti giuro che cucino io e loro mi aiutano e tu non devi fare nulla solo andare a lavorare>, tutti e tre lo guardiamo male, ma guarda un poco lui organizza e io devo lavorare, <nipotino bello caro tu pensa a studiare per la laurea insieme ad Elettra che stasera ordiniamo le pizze e ho già sentito tuo padre e Adele la può mangiare così non schiavizzi gli altri>, Manuel sorride. Dopo aver finito la colazione e aver salutato mio padre che è andato a lavoro, noi incominciamo a dare una sistemata alla casa, perché è davvero una guerra si vede che Elettra e qui da giorni e ci sta dando il suo colpo di grazia. Abbiamo finito di sistemare casa, ora ai due universitari tocca studiare e a me fare avanti e indietro dalla cucina al giardino per dare una mano, mentre Fabio se la ride, <MA TAMAR CHE HAI MANDATO A MIO FRATELLO?>, urla Fabio da dentro la casa, incomincio a ridere, Manuel ed Elettra mi guardano, <NULLA CHE TI HA DETTO LUCA>, continuo a ridere, finché non vedo Fabio uscire in giardino e iniziare a correre nella mia direzione, mi tolgo gli occhiali da vista e inizio a correre dall'altra parte ridendo, sento abbaiare dio grazie, Atena,<TAMAR ATENA MI INSEGUE E HA LO SGUARDO KHILLER>, scoppio a ridere, <fermati che lei si ferma>, continuo a ridere, Fabio fa come gli dico e subito dopo si ritrova a terra con Atena di sopra, scoppiamo a ridere tutti, <Tamar non ridere mi sta leccando tutto>, continuando a ridere mi avvicino per far spostare Atena su Fabio, che si alza e ridendo, <puzzi di cane>, <ma va era bagnata ma il cane di mio cugino non ama così tanto l'acqua>, ridiamo. Fabio sale al piano di sopra a farsi una doccia e io continuo a fare avanti e indietro dalla cucina in giardino. La giornata passa velocemente, così come la serata Fabio appena ha visto il pancione di Adele aveva gli occhi a cuore.

The Rookie (Fabio Di Giannantonio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora