CAPITOLO 18

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La giornata di ieri è passata, e pensare che era solo il giovedì, chi sa cosa mi aspetta oggi, non è che la giornata sia partita bene, mi sono svegliata molto ma molto prima che la sveglia del mio telefono suonasse, ho un mal di testa tremendo, e un senso di vomito fortissimo, non ho portato nemmeno delle medicine, era da tanto che non tornava questo mal di testa, non mi rimane che aspettare che il dolore se ne vada via da solo, meglio che mi alzi e vada a farmi una limonata calda, me la faceva ogni volta che avevo mal di pancia mia madre, mi alzo piano piano dal letto ed esco dalla stanza, arrivo in cucina e incomincio a cercare un bollitore o una qualsiasi pentola per far bollire l'acqua, ma non c'è nulla, ma a Fabio sua madre non gli ha mai fatto la limonata calda da piccolo, sono concentrata a cercare una qualsiasi pentola, che non sento Fabio che si è alzato ed è sulla porta della cucina che mi guarda, però me ne accorgo quando mi giro, <o santo cielo benedetto proteggilo Fabio che paura>, mi metto una mano sul petto, Fabio ride e si avvicina a me, <scusa non ti volevo fare spaventare...ma che stai facendo ti senti bene sei pallida?>, sorrido, <mal di testa e un senso di vomito tremendo... stavo cercando un pentolino per bollire dell'acqua così da farmi la limonata calda così da far finire il senso di vomito...ma ne hai uno?>, chiedo sorridendo, <si che ne ho uno sta lì>, Fabio mi indica l'unico sportello dove non avevo guardato quello in basso, lo guado, Fabio ridendo si abbassa e prende il pentolino che cercavo, <ma sei serio ma te le pentole le metti in basso no in alto?>, chiedo, <si perché dove vanno?>, mi chiede serio, <genio in alto dove li teniamo noi a casa in basso?>, Fabio ridendo versa dell'acqua nel pentolino per poi accendere il gas e mettere il pentolino sopra. <Come ti senti?>, sorrido a Fabio, sarà la quarta volta che me lo chiede da quando ho finito di bere il mio tazzone di limonata calda, <Fab tranquillo quel senso è andato via il mal di testa ancora no domani mattina cioè tra poche ore se avrò ancora mal di testa mi tocca andare in clinica mobile tu va a riposare ancora qualche ora... Io sto qui ancora un'altro poco>, Fabio mi guarda, tento di convincerlo, <ok ti ci accompagno io domani mattina e no che non ti lascio qui tutta sola vieni andiamo sul divano>, Fabio mi prende per mano e mi porta sul divano, <ora stiamo qui belli belli accendiamo la TV troviamo qualcosa e aspettiamo che si faccia ora di colazione e poi ti porto in clinica mobile ora zitta>, guardo Fabio, gli sorrido e faccio come mi dice. Le sveglie stanno suonando, Fabio dopo 10 minuto che eravamo sul divano ha incominciato a russare, gli ho fatto anche il video me lo terrò quando mi farà uscire veramente pazza, piano piano mi alzo dal divano, e vado nella mia stanza a chiudere la sveglia del mio telefono, poi vado verso la camera di Fabio per chiudere le sue e me lo ritrovo davanti, <o mio dio Marta mi sembravi in bagno che paura>, scoppio a ridere per la faccia terrorizzata di Fabio,<scusa non mi ero accorta che ti eri alzato>, continuo a ridere. Dopo lo spavento io e Fabio facciamo a turno per andare in bagno a cambiarci e per poi andare a fare colazione, ho una faccia sconvolta, userò come maschera gli occhiali da vista, arrivati quasi in ospitality, da fuori sentiamo urlare due voci diverse, quelle due voci le riconoscerei da lontano chilometri, mio padre e Jorge, chi sa cosa stanno combinando, mi volto verso Fabio che mi guarda, ridiamo entrambi ed entriamo in hospitality, come immaginavo erano mio padre e Jorge, stanno correndo, uno avanti dell'altro, ridendo io e Fabio ci avviciniamo al tavolo dove Michelle era seduta, <buongiorno ragazzi a Marta prima che mi scordo ti devo dare due cose una e un nostro/mio regalo e la seconda è la medicina per il mal di testa che uso di solito io prova e vedi se ti passa>, sorrido, Como Michelle ci siamo ancora di più avvicinate rispetto ai primi giorni, sto per prendere la medicina ma Manuel me la frega, e questo quando è arrivato, <Tata prima fai colazione poi te la do sennò fai al tuo solito che la prendi a stomaco vuoto>, guarda male Manuel, non ha tutti i torti, <ma se le fa male la testa prima prende la bustina poi mangia ci sono io vicino>, risponde freddo Fabio al mio posto, io e Michelle ci guardiamo, ma che gli è preso, <ok la prendo dopo ora buoni così possiamo fare colazione... Ma perché Jorge corre da mio padre?>, chiedo, <perché come sempre ha fatto lo scherzo della tazzina e tuo padre come sempre ci è cascato>, mi risponde Manuel, prima di lasciarmi un bacio sulla testa per poi sedersi di fronte me e Fabio, sorrido, l'ho detto che le cose tra me e Manuel non sono mai state semplici, un giorno ci uccidiamo l'altro ci vogliamo bene e facciamo tutti i teneri. Dopo qualche minuto ci hanno raggiunto anche mio padre e Jorge, inutile dire che abbiamo passato tutta la colazione a ridere, Jorge ama davvero fare gli scherzi soprattutto a mio padre che non se ne accorge mai nemmeno se glie li prepari sotto il suo sguardo, finita la colazione io ho preso la bustina per il mal di testa che mi aveva portato Michelle e ho aperto il regalo che mi ha fatto, è un bracciale con le perle e una tigre nel mezzo, lo hanno lo stesso loro e lo hanno regalato anche a Fabio penso perché lo ha anche lui al polso, tutti insieme usciamo dall'hospitality e ci dirigiamo ai box. Mancano circa 20 minuti alla partenza delle prove della moto2, e Fabio ancora non è pronto, almeno così penso, perché lo sto aspettando fuori dal suo retro box da 10 minuti, da quando è entrato lì dentro, sospiro e busso alla porta, <Fab tutto bene mancano 20 minuti alla partenza e tu sei chiuso dentro da 10>, sento imprecare Fabio e poi aprirsi poco la porta per farmi entrare, entro e guardo Fabio che è ancora in boxer, lo guardo scioccata no perché ha solo i boxer, ma perché a quest'ora avrebbe dovuto indossare la tuta, <due cose per curiosità mia... uno perché non hai un sotto tuta e due che cavolo fai ancora in boxer che sei chiuso qua dentro da 10 minuti>, Fabio mi guarda, <il sotto tuta non l'ho mai indossato te ne accorgi ora e sono così perché non mi entra la tuta non riesco a infilare le braccia>, non ci posso credere, <hai preso quelle vecchie sei incredibile Fab con tutto il bene che ti voglio>, sbuffo io, <non ho preso niente io Manuel mi ha aiutato a prendere le cose per metterle qui dentro le avrà sbagliate lui vedi se capisci la misura che non si capisce niente che tutta rovinata dal sudore>, sospiro e scuotendo la testa mi avvicino a Fabio e leggo la taglia, <la taglia è giusta e tu che sei ingrossato di muscoli... ora ti metti questa poi parliamo con mio padre veloce che il tempo è passato>, passo la tuta a Fabio che sbuffando la indossa, lo aiuto e finalmente possiamo andare ai box. <Eccovi che fine avevate fatto Fabio indossa il casco e sali in moto e tu non ti muovere>, Fabio fa come gli ha detto mio padre e sale in moto e poi entra in pista, mio padre si volta a guardare me con le braccia incrociate al petto, <non incominciare la colpa e suo che passa ore e ore in palestra e il risultato e che ora dobbiamo rifare le sue tute per la seconda volta e quelle buttarle cose se i soldi ci scendessero dal cielo per miracolo>, brontolo io, posando la mia borsa sullo sgabello vicino alla sedia di Fabio, <intanto non ti innervosire sennò poi ti torna il dolore alla testa poi è normale che un pilota passi ore e ore in palestra ad allenarsi e per le tutte e il discorso della palestra ci parlo io dopo con Fabio ora siediti>, sospiro e faccio come mi dice mio padre, ha più che ragione se mi innervosisco il dolore ritorna più di prima e la bustina che mi ha dato prima Michelle non ha avuto senso prenderla. Mio padre ha fatto come mi ha detto, dopo che Fabio e sceso dalla moto, ci ha parlato non so di cosa, ma dopo che ha finito di parlare con mio padre Fabio mi è venuto ad abbracciare, ora siamo nel suo motorhome, la giornata è finita, ora ci mancano solo le gare di domani per poi far ritorno in Italia. Domenica della gara, mi sono risvegliata sul divano, abbracciata a Fabio, ieri sera ci siamo seduti a vedere un film, mamma mia ce dolore alla schiena, sto aspettando Fabio per andare io a fare colazione e lui per pranzare, sento la porta del bagno aprirsi, e dopo un poco vedo arrivare Fabio, <tuo padre come minimo mi ammazza... ho il sedere tutto addormentato... che è scomodo quel dannato divano>, rido, continuando a ridere usciamo diretti in hospitality a fare colazione-pranzo. <Che faccia che avete...vi siete addormentati sul divano...e non cercate di mentirmi perché le vostre facce dicono altro>, ecco mio padre, Fabio sorride e mi guarda, <babbo non rompere fallo mangiare>, rido, mio padre mi guarda, scuote la testa e poi sorride, Fabio si siede e incomincia a pranzare con quello che gli hanno appena portato da mangiare. Finito tutti il colazione-pranzo come lo chiamavo io da piccola andiamo ai box per la gara. Manca poco alla partenza, Fabio ha insistito che ci fossi anche io sulla griglia di partenza, risultato mi sto facendo la sauna e non vedo l'ora di tornare ai box e fine gara le prende, sa che odio stare al contatto con tutte queste moto, anche se sono spente, Fabio prima di indossare il casco mi guarda, io sorrido e gli faccio la linguaccia, Fabio mi sorride e indossa il casco e poi sale in moto, ci allontaniamo per far ritorno ai box, mio padre mi sorride e continua a camminare vicino a me. La gara è appena finita, e Fabio ne ha finita una 12°, siamo contenti per lui finalmente, ma la felicità e anche per Jorge, ha finito la gara 2°, siamo tutti sotto il podio a festeggiarlo, Fabio è voluto venire con noi, non si è nemmeno tolto la tuta, solo il pezzo di sopra che riusciva a respirare, ora mi sta abbracciando da dietro, fino a quando non vede ritornare mio padre dopo aver finito una piccola intervista con un giornalista, mio padre se ne accorge e ridendo si avvicina a noi, <Fabio sei della famiglia la puoi abbracciare a Marta senza problemi>, Fabio sorride e torna ad abbracciarmi.

The Rookie (Fabio Di Giannantonio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora