CAPITOLO 24

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È la settimana del Gp della Catalunya, ma è anche la settimana del mio compleanno, faccio 23 anni domenica.Ho minacciato mio padre, che se diceva qualcosa ai ragazzi o se stavano organizzando qualcosa per sabato mi sarei licenziata, e credo che abbia funzionato perché mio padre è stato quasi un'ora al telefono con Ferdi. Lo so è strano da dire, ma quest'anno come gli altri anni da quando la mamma non c'è più non mi va di fare una grande festa, ma solo stare con chi mi vuole bene prima che sia troppo tardi. Fabio è tornato a Roma dai suoi gli mancavano troppo, lasciandomi con i due pazzi a studiare, Elettra ha esame martedì pomeriggio, ed io non ci sarò, mi dispiace e lo sa, ma gli ho promesso se andava bene, ce ne saremo andate solo noi due a festeggiare, l'avevo già convinta quando gli ho detto ti prometto, il problema è Manuel non ha ancora dato il giorno per l'ultimo esame, ed è davvero un fascio di nervi scatta ogni cosa tu gli dica, e sono davvero preoccupata conoscendo il carattere degli altri ragazzi nel box. Ora stiamo aspettando il nostro volo per Barcellona, Fabio è riuscito ad addormentarsi su i sedili dell'aereo porto, ieri sera ha fatto tardi con i suoi amici e no ha dormito per niente, non è che ora mio padre e Ferdi gli stiano dando nemmeno tanta cosa di dormire, <DI GIANNANTONIO ANDIAMO>, urla mio padre alle orecchie di Fabio che sobbalza, <ma papà sei pessimo>, fulmino mio padre che si blocca a ridere, a volte mi sembra di avere a che fare con un bambino no con una persona di 47 anni, Fabio si stiracchia, prende la sua valigia e ci segue. Durante il viaggio per Barcellona avevo intenzione di leggere un libro e forse dormire un poco, ma il mio piano è saltato per aiutare Manuel, passa tutto il giorno a studiare ma poi se ti deve dire e spiegare qualcosa si blocca, devo trovare una soluzione. Atterrati a Barcellona, e dopo aver sistemato le valigie nel piccolo bus che ci aspettava per portarci al circuito partiamo. <CAZZO NON LO SO>, urla Manuel, saranno quasi due ore che siamo al piano di sopra a studiare, <MARTA>, mi chiama mio padre, fulmino come sempre Manuel e mi alzo dalla sedia dove ero seduta e mi affaccio alle ringhiere per vedere mio padre, <babbo dimmi>, <Fabio ha un'intervista da fare scendi e lo accompagni>, <certo prendo il telefono e scendo>, torno da Manuel, <il lavoro mi chiama come hai sentito io più di così non posso fare Mamu sta a te decidere a dopo>, non aspetto la risposta e scendo giù, guardo mio padre per poi uscire insieme a Fabio per andare dove il giornalista ci stava aspettando. L'intervista è durata la bellezza di due ore, non mi sarei mai immaginata durasse così tanto menomale che avevo il mio telefono e ho passato due ore a giocarci, ora stiamo rientrando ai box, Fabio non fa altro che sbadigliare, io rido però immagino quanto sia stanco. <Tamar sto sognando o Jorge ha una chiave in mano che sta cercando di fare qualcosa>, guardo Fabio e dopo qualche secondo scoppiamo tutti e due a ridere, <fratello che stai facendo?>, chiede Fabio continuando a ridere insieme a me, Jorge alza gli occhi verso di noi, <o eccovi...ho fatto lo sbaglio di chiedere a Manuel se stringe un bullone che lo vedevo largo e mi sono dimenticato che morde>, <scusalo non è arrabbiato con te>, giustifico Manuel, <tranquilla tata lo so>, sorrido abbraccio il mio amico che trona a stringere i bulloni mentre fa lo scemo con Fabio. La giornata di sabato è passate velocemente, metà delle volte ho dovuto calmare Manuel che scattava con gli altri, e quasi mezzanotte, Fabio e io abbiamo incominciato un'altra serie tv e il nostro tempismo non è tanto buono, perché le nostre sveglie suoneranno tra qualche ora, sono nel cucinino a riempire la mia bottiglietta, sarà la ventesima volta che lo faccio da dopo cena, sento la porta del motorhome aprirsi, ma non ci faccio più di tanto caso conoscendo le idee pazze che passano per la testa a Fabio, chiudo la bottiglia la rimetto nel frigo per poi chiudere la mia e ritornare da Fabio sul divano, <Fab che idea ti è pas...>, non finisco la frase perché mi ritrovo davanti a me mio padre, Jorge, Michelle, Tony e Ferdi, con delle ciambelle e con delle candeline con il numero 23, <SORPRESAAAA>, urlano tutti, sorrido, <che belleeeee>, io amo le ciambelle, ad Asiago insieme ad Elettra abbiamo trovato un posto che le fa anche per vegani, adatte a me, <lo so cara mia che sono belle ho lottato ore per nasconderti tutto e sono pure vegani quindi voglio un aumento capo>, ridiamo tutti, Ferdi e mio padre sono amici da anni e si punzecchiano sempre, come me e Tony, sorrido e abbraccio tutti, <allora ecco perché tu mi chiedevi ogni volta che mi alzavo dal divano dove stavo andando...brutto stronzo>, indico Fabio che se la ride insieme a Tony, <e Tamar ci rovinavi la sorpresa se andavi a dormire...buon compleanno vieni qua>, sorrido e vado verso Fabio che mi strige forte, dopo aver abbracciato tutti e chiamato Elettra che era una complice di tutto questo mangiamo le mie amate ciambelle, <io non capisco cosa cambi tra queste e quelle che fanno gli altri>, tutti si bloccano e guardano Jorge, <sarà la millesima volta che te lo spiego...in quelle normali ci sono le uova il latte e il burro in queste no...Jorge parli tre lingue perfettamente e non capisci un concetto semplice>, rispondo io, <non trovo la differenza>, guardo Jorge, questo succede ogni volta che Jorge mangia una cosa uguale a me che sono vegana.Restiamo ancora a parlare poi andiamo tutti a dormire. La gara sta quasi finendo e nulla sta andando storto, mentre penso tutto questo vedo Fabi dallo schermo rallentare bruscamente e andare verso una via di fuga vicina, gli Stuart corrono verso di lui e cercano di far tornare in pista Fabio, ma non ci riescono, Fabio scende dalla moto facendo gesti immagino sia arrabbiato, non si toglie nemmeno il casco, scavalla le sicurezze e torna ai box a piedi. Sto aspettando Fabio nel box insieme al resto della sua squadra, mio padre e la squadra sono andati al parco chiuso per festeggiare Jorge che è arrivato 3°, sentiamo la porta del box aprirsi bruscamente per poi chiudersi battendo, guardo Ettore il telemetrista di Fabio che subito capisce e abbassa tutta la serranda dei box, vediamo arrivare Fabio con ancora il casco in testa, si capisce già che è nervoso, ma lo capiamo ancora di più quando si toglie il casco e i guanti e li lancia contro la parete con tutta la forza che aveva, causando un rumore che rimbomba per tutto il box che è chiuso, lo guardo e lo fermo prima che possa lanciare anche il casco, <o guardami respira>, cerco si calmarlo ma con scarso successo, <MARTA COME CAZZO FACCIO A CALMARMI SE ERO IN PIENA CURVA RISCHIAVO DI AMMAZZARMI PER COLPA DI QUEL COGLIONE CHE NON SO DOVE CAZZO ABBIA QUELLA MERDA DI TESTA CHE SI RITROVA>, urla Fabio contro Manuel, <pivello sciacquati la bocca che ti puzza ancora di latte>, ma che risposta è, <CHE HAI DETTO IDIOTA FORSE LA PUZZA DI LATTE CHE SENTI SEI TU NON SONO IO IDIOTA>, urla ancora più arrabbiato Fabio, Manuel si alza dalla sedia dove era seduta e si avvicina a Fabio e a me, i ragazzi si avvicinano per tenere Manuel, incominciano a spingersi, <BASTA CHE STIAMO SCHERZANDO E CAZZO>, urlo per farmi sentire dai due, che si bloccano e mi guardano, <Mamu esci vai a fumare vai a farti una passeggiata ma basta che non ti ho davanti e non finisce qua ora esci>, cerco di non urlare e cerco di mantenere ferme le mani da non stampargliele in faccia, Manuel mi guarda toglie tutti le mani dei ragazzi ed esce, <ragazzi per piacere potete lasciare me e Fabio soli e se vedete mio padre non dite niente di quello che è successo ma solo che io e Fabio stiamo parlando ai box dirò tutto io a mio padre>, i ragazzi mi guardano e piano piano escono dal box lasciando me e Fabio soli. Fabio si è seduto sulla sua poltrona e sta bevendo dalla sua borraccia, credo che sia calmato, sto passeggiando nervosame avanti e indietro per i box senza dire nulla, sento un rumore di metallo su metallo, vado verso Fabio era da lì che arrivava il rumore, a lanciato la borraccia contro la parete, la recupero e mi fermo davanti a Fabio, <guardami la smetti di lanciare tutto quello che hai tra le mani>, Fabio alza gli occhi verso di me, <no Marta non mi calmo un cazzo quel deficente per poco non mi faceva appazzare e tu lo difendi pure>, <ma che stai dicendo Fabio>, mi abbasso per essere alla sua stessa altezza, <si Marta lo stai difendendo hai detto ai ragazzi di non dire nulla a tuo padre>, ci fosse una volta che non devo ripetere quello che dico a Fabio ci fosse una volta, <Fabio ho detto che ci avrei pensato io poi non l'ho detto per parare il sedere a lui ma a te perché sei stato tu con tutte le ragioni a passare dalla parte del torto e lo conosci com'è Manuel>, mi sto innervisendo, e so che Fabio lo ha capito, <sai che per te farei tutto ma hai iniziato tu attaccando Manuel lui ha la testa sul l'ultimo esame da dare tu però hai sbagliato i tempi... Capisci quello che ti voglio dire brutto scemo che non sei altro... Ora vieni qua che mi sono spaventata>, Fabio sorride e mi abbraccia. Dopo aver calmato Fabio, siamo andati in hospitality a fare merenda, Manuel si è chiuso nello stanzino al piano di sopra, con lui ci parlerò appena tornati a casa lo sa benissimo che il discorso non è finito lì, parlerò anche con mio padre e so benissimo che farà una lavata di testa ad entrambi.

The Rookie (Fabio Di Giannantonio)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora