Ieri Manuel non mi ha rivolto parola per tutto il tempo, e nemmeno quando ho augurato a tutti la buona notte, risultato io ho passato la notte in bianco cercando in tutti i modi di far parlare Manuel, però ottenendo zero successo. Sento un rumore, sono delle sveglie, apro gli occhi piano piano, e prendo il mio telefono, ma non è la mia sveglia, lei dovrebbe suonare tra 20 minuti alle 7 in punto, mi stiracchio e mi alzo dal piccolo letto dove mi trovavo, ed esco dalla camera, appena esco mi metto a ridere, vedendo Fabio come uno zombi che cerca di spegnere tutte quelle sveglie, ridendo mi avvicino a lui, <Fa aspetta che ti aiuto ma quante sveglie sono?>, chiedo, <ei Marta ti prego grazie...sono 4 ma dov'è il mio telefono>, rido, Fabio è più rimbambito quando e appena sveglio, ridendo gli passo il telefono che aveva a un centimetro dalla faccia, <ma perché 4 sveglie non te ne bastava ma ripetuta?>, chiedo dopo aver chiuso le sveglie, Fabio si stiracchia, si mette seduto sul letto e sbadiglia, <non le sento questo è l'unico modo per sentire le sveglie>, sorrido, <solo tu puoi...dai bello addormentato nel bosco vai a cambiarti prima tu io sistemo così appena esci tu entro io e così andiamo a fare colazione>, Fabio mi sorride e prima di alzarsi mi da un bacio sulla guancia e poi si allontana, sorrido e poi incomincio a riordinare tutto. Siamo diretti all'hopitality Speed Up, Fabio non fa altro che sbadigliare da quando è uscito dal bagno, <Fabio la smetti di sbadigliare ogni volta che ti guardo viene da sbadigliare anche a me>, ecco qua lo sapevo, appena ho finito di dire la frase sbadiglio, Fabio scoppia a ridere, <scusa non volevo farti sbadigliare ma sono stanco non prima del terzo caffè la smetto di sbadigliare>, sorrido e continuo a camminare vicino a Fabio. <Eccovi finalmente mi stavo per preoccupare>, ecco Jorge e le sue battute, Fabio fa il terzo dito a Jorge che scoppia a ridere, ci avviciniamo a lui e a Michelle che ride e scuote la testa, <buongiorno tutto bene>, i miei amici sorrido e scuotono la per dire di si, Fabio ritorna con due bicchieroni di caffè per poi fare avanti e indietro per le altre cose per la nostra colazione. Siamo appena entrati ai box, tutti ci hanno salutato, eccetto Manuel che non si è mosso dal suo sgabello di lavoro, mio padre guarda sia me che Fabio, so benissimo che sta guardando me, avrà capito che qualcosa non va tra me e Manuel, o dio sono quasi due giorni che Manuel non mi parla, ci arriverebbe anche un perfetto estranio, faccio finta di nulla e continuo a parlare con Fabio di lavoro, mio padre si avvicina a noi e mi guarda, < scusate l'interruzione Marta vieni con me.... MANUEL ALZATI DALLA SEDIA VIENI CON ME...ORA>, mio padre urla le ultime parole per farsi sentire meglio da Manuel, che si alza dallo sgabello sbuffando, per poi seguire insieme a me mio padre. Mio padre apre il retro box di Fabio e ci entra per primo, <veloci dentro... mi sembra di aver a che fare con dei bambini che diamine è successo?>, ci chiede mio padre, serio e incrociando le braccia al petto, <nulla Luca non è successo nulla>, risponde secco Manuel fulminandomi col lo sguardo, <ok ho capito che se ci sono io voi due non parlate... io torno ai box e vi prego da parte tutti i ragazzi di risolvere qualsiasi problema ci sia tra voi due perché stare nel box con voi due ai ferri corti è davvero difficile>, sospiro, mio padre ha ragione, io e Manuel fin da piccoli quando litigavamo dovevamo stare in due stanze diverse sennò finiva sempre male, mio padre ci guarda e poi esce chiudendosi la porta alle spalle, <ecco qua siamo soli mi puoi dire cosa cazzo ti è successo da due giorni che non mi rivolgi parola mi sembrava che quel periodo tra di noi fosse finito mi spieghi per piacere>, Manuel mi guarda, <A IO TI DEVO DIRE COSA CAZZO SUCCEDE NON SEI TE QUELLA INTELIGGENTE DEI DUE DIMMI MARTA A PENSA CHE ANCHE IO CREDEVO CHE QUEL FOTTUTO PERIODO TRA DI NOI FOSSE FINITO SAI NE ERO ABBASTANZA PIENO>, lo guardo, <non alzare la voce con me>, mi sto incominciando ad innervosire, odio quando qualcuno alza la voce con me, <ALZO LA VOCE QUANTO CAZZO MI PARE E PIACE... SEI ANDATO A RACCONTARE DELLE COSE CHE NEMMENO IO SAPEVO AD UN RAGAZZO CHE NON CONOSCI DA ANNI ANZI NEMMENO CI VOLEVI LAVORARE CON LUI E POI TU CHE FAI GLI RACCONTI DI NOI... MARTA SEI TU QUELLA CHE MI DEVE DIRE COSA CAZZO GLI SUCCEDE MI HAI DETTO TU DI ANDARE CON MIO PADRE CHE ANDAVA TUTTO BENE E POI DOPO 3 ANNI VENGO A SAPERE CHE MI HAI LASCIATO PERCHÈ LE COSE TRA DI NOI SONO SEMPRE STATE STRANE E PERCHÈ UNA RELAZIONE A DISTANZA NON POTEVA FUNZIONARE MA TI SENTI QUANDO PARLI OPPRE NON CI SENTI>, lo guardo,<TI HO DETTO DI ABBASSARE LA VOCE MANUEL E SI L'HO DETTO A FABIO NON SO PERCHÈ LO SAI CHE QUEL POSTO MI FA RIFLETTERE E POI NON PUOI DIRE CHE LE COSE CHE HO DETTO A FABIO TU NON LI SAPEVI PERCHÈ NON È VERO E CI ABBIAMO PURE LITIGATO DI BRUTTO>, urlo alterata,<MARTA NON INVENTARE CAZZATE PER DIFENDERTI SI LITIGAVAMO COME TUTTE LE COPPIE ADOLESCENDI TI HO CHIESTO MARTA VUOI CHE PARTO O RESTO QUI CON TE>, <MANUEL CHE CAZZO VOLEVI CHE TI RISPONDEVO MIA MADRE ERA MORTA PER UNA FOTTUTA MALATTIA DEL CAZZO E IL RAGAZZO CHE AMAVO MI AVEVA APPENA CHIESTO SE RIMANERE QUI CON ME QUINDI RIMANERE CON LA MADRE CHE NON LO HA MAI CALCOLATO O ANDARE A VIVERE CON PADRE CHE LO AMA DIMMI CHE CAZZO TI DOVEVO RISPONDERE TI AMAVO MANUEL CAZZO VOLEVO E VOGLIO TUTT'ORA IL TUO DANNATO BENE PERCHÈ TE LO MERITI>,urlo per poi uscire dal retro box e rientrare nei box, mi siedo sulla sedia vicino a Fabio e sbuffo, Fabio si volta verso di me e mi guarda, <com'è andata? dalla tua faccia immaggino che non sia andata bene>, sbuffo e mi volto verso Fabio, <andiamo a fare una passeggiata in pista perchè se lo vedo lo prendo a schiaffi davanti a tutti>, Fabio sorride e poi si alza, <ok andiamo però prima passiamo dal motorhome devo bere>, sorrido prendo il mio zaino lo apro e tiro fuori una bottiglietta d'acqua, e la passo a Fabio, <Fabbietto basta chiedere>, sorrido e mi alzo, Fabio mi guarda e ridendo beve dalla mia bottiglietta, <Luca noi andiamo a fare un giro in pista>,mio padre si blocca nel parlare con gli altri, ci guarda per poi scuotere la testa per dire di si. Siamo da quasi un'ora in giro per la pista, devo dire che Fabio ha su di me un'effetto calmante, la maggior parte delle volte, le altre volte mi fa perdere le staffe, <ma... A te e a Manuel vi ho fatto litigare io quando ti ho chiesto quella cosa al lago?>, mi chiede serio Fabio, lo guardo e mi fermo, <vieni qua e non dire cavolate tra me e Manuel è sempre stato così vieni qua abbraccio> Fabio sorride e viene ad abbracciarmi, <dai torniamo che si è fatto tardi così pranziamo e poi andiamo a riposarci>. Fabio mi sorride e poi torniamo verso l'hospitality. La giornata dopo pranzo è passata velocemente, e l'idea di riposarci è svanita grazie a mio padre e il suo ho pensato.
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The Rookie (Fabio Di Giannantonio)
FanfictionQuesta è una storia inventata che ha come protagonista Fabio Di Giannantonio pilota di Moto2 italiano.