Ieri notte siamo rientrati dagli Stati Uniti, Fabio si è fermato qui da noi perché domani ha una visita di controllo da fare per la gamba, Jorge e Manuel sentendo che Fabio si fermava da noi hanno deciso che anche loro si dovevano fermare, menomale che Michelle si è fermata con noi, è davvero simpatica, per tutto il viaggio di ritorno abbiamo preso in giro Fabio e Jorge che stavano facendo i bambini. Sto scendendo al piano di sotto per preparare la colazione per tutti, arrivata al piano di sotto sento una voce maschile parlare al telefono, è Manuel, è infastidito, sta balbettando, non ci penso due volte e mi avvicino a lui, lo prendo per mano, si volta e mi guarda, senza dire nulla chiude il telefono in faccia a quello che immagino fosse suo padre, <Mamu che succede? Hai di nuovo litigato con tuo padre?>, chiedo tenendolo ancora per mano, lo tiro a me e lo abbraccio, <è snervante lo so mi vuole bene ma non lo sopporto ora per qualsiasi cosa faccio o dimentico me la rinfaccia brontolando>, sto per rispondere ma sento tossire, ci stacchiamo e ci voltiamo per vedere chi fosse, <o Fab>, Fabio sorride e si avvicina a noi, <buongiorno ragazzi non volevo disturbare avevo sete... Bevo e poi torno su per cambiarmi e andare alla visita>, guardo Fabio, <lo sai che sono ancora le 9 e che la visita è alle 11 vero>, Fabio sorride, va verso il frigo prende una bottiglia, <certo che lo so Marta e che devo capire prima dove devo andare>, ridiamo tutti e tre, non ha tutti i torti, io la prima volta che sono uscita con Elettra abbiamo dovuto chiamare Manuel per venirci a prendere, <ecco perché vengo io con te alla visita>, sorrido e Fabio fa lo stesso, <e tu sai dove andare e cosa fare e ricordati ti ringraziare da parte mia tuo padre e Flavia per l'orologio...ok Manu>, continuo girandomi verso Manuel, <si lo sai che tanto ti ascolto sempre anche se ti dico di no>, rido, è davvero così fin da piccoli, sorrido. Sono nella mia camera, sto finendo di prepararmi per andare insieme a Fabio alla visita, prima a colazione Michelle gli ha chiesto se fosse preoccupato, Fabio ha risposto di no, ma so benissimo che si sta facendo mille film mentali dalla paura, mi guardo allo specchio un ultima volta e poi scendo al piano di sotto, <e voi quando siete arrivati?>, chiedo a mio zio e a mio padre appena scesa sotto, <amore di zio che splendore che sei... Tuo padre mi ha detto che eravate tutti qui e ho pensato di passare a farvi un saluto>, sorrido, con il lavoro sia io che papà vediamo poco lo zio, anzi non lo vediamo per nulla, solo il martedì quando passiamo a lasciare a lui Atena, <è davvero bello vederti zio lo sai sempre... Ma ora devo andare a fare una visita con Fabio ma dov'è?>, chiedo ai miei amici, <sono qua non ricordavo dove erano le mie scarpe o che bello vederti Alberto ma aora dobbiamo andare io e tua nipote>, mio zio sorride, guardo Michelle che ride, <Mi e lui non era preoccupato visto... Appena usciamo vi chiamo>, sorrido salutiamo tutti e poi insieme a Fabio usciamo, <togli le mani dalla mia auto poi non sai nemmeno la strada quindi evapora da quel lato>, Fabio ride mi passa le chiavi della mia auto che teneva in mano per poi salire. Dopo circa 20 miniti siamo arrivati in ospedale, inutile nascondere che gli ospedali da quando mia madre non c'è più mi fanno tornare alla mente tutti i brutti momenti ma anche quelli belli che ho passato con la mamma, posteggiamo ed entriamo, <Marta Boscoscuro quando tempo>, sento una voce a me troppo familiare alle spalle mie e di Fabio, mi volto e sorrido, <dottor Allevi che bello vederla come ha fatto a riconoscermi sono passati ormai 5 anni>, il dottore sorride, <Marta nessuno qui ti può dimenticare e lo sai benissimo>, sorrido, il dottor è stato uno dei tanti a provare ad aiutare mia madre, <scusate... Dottore lui è Fabio ma immagino che sappiate chi sia immagino>, Fabio si avvicina stringe la mano al dottore e gli sorride, <immagini bene Marta... Tuo padre me lo ha detto che lo ha preso sotto la sua ala>, sorrido, dimentico sempre che papà è rimasto in contatto col dottore, < starei ore a parlare ma dobbiamo andare Fabio deve fare una visita ci vediamo al Mugello e a Misano dottore>, <come sempre Marta>, sorrido abbraccio il dottore, per poi allontanarmi insieme a Fabio. Il prossimo è lui, sapete come Fabio smorza la tensione? Facendo con la gamba su e giù tipo tic, saranno 10 minuti che lo fa, lo prendo per mano per poi guardarlo negli occhi, <lo so che sei ansioso e lo sono anche io ma ti prego ferma la gamba perché sennò è la prossima a farti male per mano mia però>, Fabio mi guarda e dopo qualche minuto si ferma, sorrido e ritorno a guardare un punto indefinito rimanendo mano nella mano con Fabio. <Cosa ti avevo detto io che non era nulla infatti... Sei un babbuino sappilo>, Fabio mi guarda e scoppia a ridere, <ok avevi ragione ma avevo una fottutissima paura di non poter correre più>, ecco qua quando prima dicevo dei film mentali di Fabio, sorrido e lo spingo. Torniamo in auto diretti a casa mia, stavamo morendo dalla fame, io per prima.
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The Rookie (Fabio Di Giannantonio)
أدب الهواةQuesta è una storia inventata che ha come protagonista Fabio Di Giannantonio pilota di Moto2 italiano.