Ieri dopo la cena siamo rimasti fino a tardi a parlare, Fabio e Jorge si sono messi a giocare a pallone come dei bambini, risultato a Fabio è tornato il dolore alla gamba e Jorge gli ha riso in faccia, amici normali io mai. Sento la porta della mia camera aprirsi e dopo poco chiudersi, e dopo qualche minuto sento il letto muoversi, <Marta lo so che sei sveglia posso stare qui a dormire con te un'altro poco non sopporto più Jorge russa>, è Fabio, ma che ore sono, non apro nemmeno gli occhio ho davvero sonno, rispondo solo battendo la mano sulla parte del letto lasciata libera, dopo qualche minuto mi giro e abbraccio Fabio, che mi stringe forte a lui. Ho come la sensazione di essere osservata e piano piano mi risveglio, ritrovando i davanti i miei guè migliori amici che se la ridono, chi sa cosa stanno immaginando, <levatevi entrambi quel sorriso dalla faccia non è successo nulla è venuto a dormire qui perché Jo russa come sempre>, mi alzo piano dal letto per non svegliare Fabio, <noi non abbiamo detto nulla>, guardo Jorge, <si come no Jo e io sono la figlia della regina Elisabetta e abbassa la voce e lascialo dormire andiamo giù>, vado verso la porta e miei amici mi seguono e scendiamo in cucina a fare colazione. Dopo qualsiasi un'ora sentiamo dei passi provenire dalle scale, è Fabio sicuramente, perché mio padre è andato a ritirare le tute ai due amici, <buongiorno... Marta grazie>, Fabio si avvicina a me e mi abbraccia, <e di che è scusa di non averti detto che Jorge russa come un muratore a lavoro>, i miei amici scoppiano a ridere, <Questo è vero tranquilla... Tuo padre dov'è andato?>, mi chiede Fabio, <a ritirare le nostre tute amigo sai stasera partiamo>, Jorge ritorna in veranda, <no ma va Jorge>, e fu cosi che è finita la calma, sti due messi insieme sono una forza della natura, Fabio è il primo anche col male alla gamba non si sta fermo un secondo,<Tata quando tornate ora?>, mi chiede Elettra posteggiando davanti all'entrata dell'aeroporto di Bologna, ha voluto accompagnarci lei sta volta, <Ele te lo dico sempre domenica dopo la gara ti ricordo che non sei voluta venire tu noi la proposta l'abbiamo fatta>, scendo dalla macchia per prendere le mia valigie e pregare Fabio di non prendere tutto il peso lui, salutiamo Elettra ed entriamo in aeroporto. La nostra solita fortuna, il nostro volo ha avuto un'ora di ritardo, però stavolta ci sono con noi gli altri team italiani, almeno in questa ora sono riuscita a passare del tempo con i ragazzi italiani che durante la settimana si è no riesco a vedere 3/4 volte, ora stiamo per decollare, Fabio e Jorge appena hanno appiggiato il sedere sul sedile sono crollati, dopo tutto il casino che hanno fatto pomeriggio a casa mia, ecco il decollo ora ci aspettano ben 5 ore di volo, menomale che ho con me i miei amanti libri e il mio pc, prendo il mio telefono inserisco le cuffie, accendo la ricezione casuale e incomcio a leggere. Mio padre dice che quando arriveremo in Argentina sarà ormai giorno e che andremo direttamente in circuito e poi noi in hotel mentre Fabio e Jorge resteranno nei loro motorhome, ho dormito forse 2 ore, mi sono addormentata mentre leggevo, invece Fabio e Jorge saranno già alla 3 ora di sonno, menomale che Jorge si è ricordato il cerotti che lo obbligo a mettere sul naso quando è a casa nostra e non sta russando, e aggiungo menomale mio padre lo avrebbe ucciso con le sue mani.
STAI LEGGENDO
The Rookie (Fabio Di Giannantonio)
ФанфикQuesta è una storia inventata che ha come protagonista Fabio Di Giannantonio pilota di Moto2 italiano.