È arrivato il giorno di partire per la Francia, Fabio in questi giorni non ha avuto la febbre ma solo il raffreddore, appena sternutisce tutti scappiamo, e lui se la ride. Siamo arrivati in aereporto, stiamo aspettando il nostro volo, intanto Fabio e seduto sulle poltroncine, e non la smette di sternutire tutta la gente lo guarda in malo modo, mi avvicino a lui e sorridendo mi siedo vicino a lui , apro la bora e tiro fuori da un pacco di fazzoletti e li passo a Fabio, che mi sorride, <solo io posso prendere il raffreddore e la febbre in pieno giugno ma ti sembra normale?>, mi chiede prima di soffiarsi il naso per l'ennesima volta, sorrido, <certo che è normale facciamo sempre avanti e indietro... poi secondo me il dopo GP della Spagna a noi team Speed Up porta un poco sfiga...quest'anno tu hai il raffreddore e ogni tre ti devi soffiare il naso in pieno giugno...l'anno scorso io ho avuto la febbre e due anni fa Manuel si è rotto il piede mentre cambiava il motore della moto...quindi vedi tu>, sorrido e guardo Fabio che sorride escuote la testa. Finalmente possiamo partire direzione Francia. Atterriamo in Francia in tarda notte, e all'alba arriviamo in circuito, il volo di Jorge e Michelle ha fatto ritardo, e io mio padre e Fabio li abbiamo aspettati in aereo porto pensando si trattasse di aspettare mezzora massimo un'ora, invece abbiamo aspettato la bellezza di quattro ore. Aiuto Fabio a portare le sue cose nel suo motorhome e anche le mie, mi sono auto invitata a rimanere a dormire lì per questi giorni, visto come sta Fabio, dopo aver sistemato tutto, e prima di andare a mangiare qualcosa in hospitality , costringo Fabio a misurarsi la febbre, e menomale che mi sono intestardita a misurargli la febbre, <Fabio hai la febbre>, lo guardo, <seria...non siamo nemmeno arrivati ed è tornata la febbre però che cavolo>, sbuffa Fabio, sorrido e lo abbraccio, <ti ho detto non togliere il porta fortuna che non si rovina nell'acqua e tu nulla...scemo scherzo dai ora vai a sederti sul divano cerca un film e io vado in hospitality prendo qualcosa da mangiare lo dico a mio padre e poi torno e ci mettiamo a guardare un film solo noi due tranquilli>, Fabio sorride e mi abbraccia. Sto aspettando i cornetti caldi e i due succhi di frutta, <papà dimmi>, ecco il signor ansia, <rilassati...vedi che Fabio ha la febbre cerca di evitare chi lo vuole incontrare o intervistare lo faccio stare tutto il giorno nel suo motorhome>, < va bene se serve qualcosa o chiami me o chiami Ferdi>, sorrido e prendo le cose che Ferdinando aveva messo sul bancone davanti a me, <Ferdi per piacere non gli fare più caffè che già sta andando di testa mio padre>, Ferdinando sorride e mi schiaccia l'occhio, saluto tutti e torno da Fabio. Busso alla porta del motorhome, e dopo qualche minuto Fabio arriva ad aprirmi e mi ritrovo davanti la mummia, scoppio a ridere ed entro, <mummia cacciati tutte ste cose di sopra e stai in pantaloncini e maglietta così la febbre scende>, continuo a ridere e appoggio le cose sul tavolo, Fabio mi guarda sconvolto e poi fa come gli ho detto. È ora di pranzo, siamo già da ore chiusi nel motorhome, Fabio ha ancora la febbre, ho chiamato mio padre per dirglielo e per ordinargli di portarci il pranzo, all'inizio mi aveva risposto di andare a cagare ma poi ce lo ha portato, e ha mangiato con noi. Sto aspettando che il termometro suoni per vedere se c'è ancora la febbre, intanto sto sistemando, <Tamar il coso infernale suona>, rido e torno da Fabio, <dammi>, Fabio mi passa il termometro, lo guardo, non ne ha febbre per nulla, meglio, sorrido e guardo Fabio, <andiamo a fare un giro in pista e poi veniamo con gli altri tu va?>, chiedo guardando sempre Fabio, <si usciamo>, Fabio tutto euforico si alza e mi segue.
Siamo da quasi un'ora in giro per la pista, vedo Fabio più tranquillo e felice, sto guardando il panorama della Francia quando mi sento abracciare da dietro, sorrido, <Tamar torniamo ho un poco di fame>, sorrido, tiro Fabio per la mano e ci incamminiamo verso l'hospitality. <o eccoli finalmente... FABIOOOO>, urla le ultime parole Jorge vedendoci entrare in hospitality, Fabio mi guarda e sorride, sono felice che in così poco tempo lui e Jorge siano diventati amici, <JORGEEEE>, risponde Fabio urlando e preparandosi all'impatto con Jorge che stava arrivando per abbracciarlo, ridiamo tutti, finalmente dopo venti minuti Jorge si stacca da Fabio e possiamo raggiungere Michelle, mio padre e Manuel al tavolo per iniziare a mangiare insieme a loro, <che bello vedervi fuori dal motorhome soprattutto per te Fabio ero molto preoccupato>, guadiamo tutti mio padre, come se non lo avessimo capito dai mille messaggi con le facce preoccupate sul nostro gruppo, mio padre alza gli occhi dalla sua insalata verso noi, <ma perché non mangiate invece di fare gli idioti>, ridiamo tutti. A cena finito, io e Fabio ritorniamo nel motorhome, abbiamo dato appuntamento per un film a Jorge, Michelle e Manuel, li stiamo aspettando, nel frattempo mi sto facendo una tisana che con mio stupore ho trovato nella dispensa di Fabio, sono contenta a guardare l'acqua che incomcia a bollire, che non mi accorgo che Fabio è entrato nel piccolo cucino, me ne accorgo solo quando Fabio mi abbraccia da dietro, sorridendo mi volto per vedere Fabio negli occhi, mi tiene ancora stretta a lui, <che stavi facendo tutta concentrata?>, mi chiede Fabio guardandomi negli occhi, <stavo guardando l'acqua bollire mi rilassa ma non so il perché>, sorrido e appoggio le mie braccia sul collo di Fabio, <grazie di aver badato a me tutto il giorno e do aver lavorato allo stesso momento immagino che non sia stato facile>, sorrido, <infatti immagini bene lavorare e nello stesso tempo sentire una persona dire... Ai ma perché proprio a me mi fanno male tutte le ossa>, imito con scarso successo Fabio, che mi guarda e sta in silenzio prima di incomiare a farmi il sollecito, ridiamo tutte e due sopratutto io a maialino, finalmente Fabio dichiara tregua, ci fermiamo entrambi, Fabio mi accarezza la guancia e piano piano si avvicina a me, so che ha intenzione di baciami ma non so che fare sono come bloccata, sentimo bussare alla porta, Fabio sbuffa, io invece apro e chiudo più volte gli occhi per tornare alla realtà, Fabio si allontana e va ad aprire alla porta, erano i ragazzi per il film, finisco di prepararmi la tisana e poi raggiungo i ragazzi. Due giorni di duro lavoro sono passati, oggi è il giorno della gara, Fabio per tutta la notte non ha fatto altro che sternutire, sia io che mio padre gli abbiamo detto più volte di andare con uno dei due in clinica mobile per vedere se gli potevano dare qualcosa, ma lui nulla ha detto che non gli serviva nulla, glielo ripetuto anche altre volte ma la risposta è stata sempre quella. La gara sta finendo manca solo un giro, Fabio sta facendo il suo, mio padre gli ha chiesto prima di partire se ce la faceva a correre e lui ha detto di si, quindi nessuno ha aperto bocca per dargli contro era una sua scelta, la gara è appena finita Jorge è arrivato secondo, mentre Fabio dodicesimo. Fabio fa subito il giro di rientro e torna ai box, quando arriva non guarda nessuno e va dritto a sedersi sulla sua sedia, si toglie il casco, i guanti, e si appoggia le mani sulla faccia deluso, mio padre che è vicino a me sta per andare da Fabio ma lo blocco, <babbo va a festeggiare Jorge ci penso io a lui>, sorrido prima di allontanarmi e andare verso Fabio, <ei tutto ok? >, chiedo, pentemdomene subito dopo, che cavolo di domanda ho appena fatto, <non va niente bene Marta>, mi risponde Fabio davvero sconsolato, mi ha chiamato dopo mesi Marta, sospiro e mi avvicino a lui abbracciando e accarezzandogli i capelli, fregandomene degli altri, <sta tranquillo che le cose andranno meglio>, sospiro e continuo ad abbracciarlo.

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The Rookie (Fabio Di Giannantonio)
FanfictionQuesta è una storia inventata che ha come protagonista Fabio Di Giannantonio pilota di Moto2 italiano.