40. La Genesis

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Evelyn's POV

La partita contro la Genesis era iniziata. Ci eravamo arrivati: la Genesis era una delle squadre più forti dell'Alius Academy.

Il capitano, Xene, mi ricordava qualcuno. Aveva un'aria familiare: occhi verde smeraldo, capelli rossi, pelle pallida.

Dove ti ho già visto Xene?

Non dovevo pensarci. Dovevo concentrarmi sulla partita, era quello l'importante.

Anche perché era una partita davvero difficile. La Genesis era un avversario duro, con un reparto offensivo di tutto rispetto ed una difesa impenetrabile.

Noi eravamo sotto di un attaccante grazie all'infortunio di Kevin e questo non andava affatto bene.

Tutta la pressione di segnare ricadde su me e Shawn, eppure l'albino sembrò essere quello più preoccupato.

Continuava a tentare di rubare palla, i suoi occhi continuavano a diventare gialli ed il suo carattere cambiava. Era strano, era una distrazione.

E c'erano già abbastanza distrazioni.
Mi parai davanti a Xene, il capitano della Genesis. Si stava dirigendo a tutto spiano verso la nostra aria di rigore e non potevo permettergli di segnare di nuovo.

Eravamo già in svantaggio.
Non potevamo perdere.

Xene= Ciao Evelyn.

Sgranai leggermente gli occhi.

Evelyn= Conosci il mio nome?

Il rosso annuì. Per un secondo un sorriso timido ed innocente gli comparse sul volto. Ma poi sparì.

Xene= Presto finirà tutto, sorellina.

Ah no! Anche tu no!

Aprii la bocca per controbattere quando notai un ciondolo far capolino da sotto la divisa di Xene. Non era il solito, quello con la pietra di Alius.

Quella era una collana. Portai d'istinto la mano alla mia.

E mi feci superare come un'idiota.

Xene= Meteora Dirompente!!!

La palla schizzò verso la nostra porta. Mark tentò il tutto per tutto, ma non ci fu niente da fare. Xene segnò, allargando il suo vantaggio su di noi.

Io strinsi i pugni. Dovevo smetterla di farmi distrarre per tutto e, proprio, mentre mi ripetevo questo mantra Shawn iniziò a dare di matto.

I suoi occhi assunsero un'aria felina mentre tentava a tutti i costi di segnare.

Ma non ci riusciva.
Ogni suo tentativo veniva fermato dal portiere della Genesis.

Shawn stava iniziando ad impazzire.
Ed allora io mi lanciai contro la difesa avversaria, pronta ad intervenire.

Non so bene come fece quel difensore a non farsi notare. So solo che ad un certo punto un pallone si schiantò contro il mio stomaco a tutta velocità, facendomi piegare in due dal dolore.

Mi accasciai a terra, senza fiato.
E propio in quel momento un pallone da calcio nero, come quello degli alieni, volò contro il difensore, facendolo sparire.

Mi girai, sorpresa, e mi ritrovai uno Xene preoccupato che si inginocchiò di fronte a me.

Xene= Tutto bene sorellina?
Evelyn= Hai tirato tu quel pallone? Quello che lo ha fatto sparire?

Xene annuì.

Evelyn= Perché?
Xene= Perché non deve neanche pensare di potersi permettere di farti del male, nessuno può farlo, non senza passare sul mio cadavere.

☆Ti amo. E se non posso amare te non amerò più nessuno☆Axel Blaze☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora