☆Ti amo. E se non posso amare te non amerò più nessuno☆Axel Blaze☆

2. Chi sei?

Evelyn's POV

La Raimon Junior High era una scuola tosta, non c'era dubbio, ma a differenza della mia scuola di prima era una scuola con dei risultati nella media e non particolarmente notevoli.

Volevo solo un po' di normalità.
Con i genitori sempre fuori casa e la mente invasa da frammenti di ricordi che non sapevo di avere, bramavo un po' di sana tranquillità. Vorrei degli amici normali con cui legare, amici che non mi sfruttino per fama, per soldi o che intimoriscano gli altri usando il mio cognome. E magari avrei anche trovato un ragazzo serio e dolce di cui innamorarmi.

Non che innamorarmi fosse la mia priorità.
Anzi, quel giorno le mie priorità vennero scandite dal ritmo scolastico. Era il mio primo giorno alla Raimon e gli insegnanti ci tennero particolarmente a fare una lista precisa di quello che avrei dovuto studiare.

Mentre camminavo per i corridoi della scuola mi imbattei in un ragazzo della mia età con una fascia arancione in testa ed un largo sorriso stampato in faccia. Il ragazzo quasi mi travolse mentre correva per i corridoi con un entusiasmo a dir poco strano.

Ragazzo= Oh, scusa! Ti sei fatta male?

Scossi la testa.

Evelyn= Tutto bene, tranquillo.
Ragazzo= Va bene, allora scusa!

Sfrecciò via come una saetta, correndo verso la sala professori. Aggrottai la fronte: la giornata stava per finire, dove stava andando?

Non feci in tempo a chiedermelo.
Una ragazza mi passò di fianco e mi sorrise gentilmente.

Ragazza= Bella collana!

Sussultai mio malgrado. Pensare alla collana mi faceva sempre questo effetto.
Mi ricordava un nome che non conoscevo ed un volto di cui ricordavo solo frammenti. Istintivamente portai la mano al collo e strinsi la pietra blu tra le dita.

Evelyn= G-Grazie...

La ragazza passò oltre, forse vagamente a disagio dopo la mia reazione. Tirai un sospiro di sollievo. Non amavo proprio parlare con le persone che non conoscevo ma ero in una nuova scuola e prima o poi mi sarei dovuta fare dei nuovi amici, no?

Mi chiedevo spesso come sarebbe stato se mio fratello fosse qui con me in quei momenti. Probabilmente non mi sarei dovuta preoccupare degli amici, perché avrei avuto lui al mio fianco. Probabilmente mi sarei sentita meno sola in casa mia e avrei fatto meno fatica ad aprirmi con le persone intorno a me.

Magari sarei stata un persona completamente diversa.

Evelyn, è inutile pensare a queste cose. È inutile, non cambierà niente, non pensarci.

Pensai, schiaffeggiandomi mentalmente. Avevo pile di compiti per il giorno dopo e dovevo ancora prendere le misure per la divisa della nuova scuola. Non era proprio il momento di fantasticare.

Mi diressi verso l'uscita sospirando.

A domani Raimon.

♡Byron= comuni mortali, ecco un salto temporale di 30 minuti♡

Stavo tornando a casa con le mani strette attorno la cartella quando lo vidi. Non seppi bene cosa stava succedendo ne mi fermai a pensarci. I miei occhi si fissarono su un ragazzo che stava roteando a mezz'aria prima di colpire un pallone da calcio con il piede sinistro. Il pallone finì direttamente contro la faccia di un brutto ceffo con una precisione e potenza che Robin Hood spostati proprio.

Il ragazzo atterò sano e salvo ma non si rese conto che un altro brutto ceffo, probabilmente amico del primo, gli aveva tirato contro un pallone diretto al suo collo. È una zona estremamente pericolosa da colpire, che vuole fare?!

Il mio corpo si mosse da solo.

Saltai e, copiando i movimenti del ragazzo che ora mi guardava scioccato, la palla che avevo rimandato indietro si scontrò contro la brutta faccia del tizio rompendogli sicuro qualche osso.

A metà dell'atterraggio guardai il ragazzo in faccia. Aveva i capelli biondi, la pelle lievemente scura e degli occhi marroni a dir poco stupendi, mi attraevano a loro. Il suo corpo emanava un'aura trascinante che mi fece subito sentire, non so bene come spiegare, immagino che le parole giuste siano: attratta da lui.

Ero così assorta nel guardarlo che non mi accorsi del terreno che si stava avvicinando sempre di più ai miei piedi.

Atterrai comunque in piedi ma un dolore abbastanza forte alla caviglia mi costrinse a terra. E sarei effettivamente crollata contro il duro terreno se non fosse stato per un paio di braccia forti che mi afferrarono saldamente e mi sorressero.

Mi girai verso il mio salvatore e chissà perché non mi stupii per niente quando mi ritrovai davanti quegli occhi marroni. Il ragazzo del pallone mi stava fissando, con il volto a pochi centimetri dal mio, mentre mi stringeva a sé per non farmi cadere come una pera cotta.

Deglutii, imbarazzata, e rimasi a fissare quegli occhi. C'era una strana tensione nell'aria , una sorta di tira e molla magnetico che mi impediva di scrollarmi dal ragazzo e che non mi permetteva di chiudere le distanze tra di noi.

Ad un certo punto il ragazzo iniziò a spingere il volto verso il mio.
Non mi fece paura, e non so nemmeno io come. Sollevai piano il capo per avvicinarmi al suo.

I secondi che passarono prima di sentire il respiro caldo del ragazzo sul mio volto sembrarono eterni.

Ora mi bacia.
.

.

.

.

.

.

.

Ed invece no.

Proprio quando stavo per abbassare lo sguardo sulle labbra del ragazzo una voce ci riportò entrambi alla realtà.

???= Erano dei tiri f-a-n-t-a-s-t-i-c-i! Giocate a calcio?

Il ragazzo, che per ora chiamerò il mio salvatore, mi aiutò a rimettermi in piedi ma continuò a tenermi per offrirmi supporto.

Mi voltai, trovando il ragazzo di stamattina che ci fissava con gli occhi fuori dalle orbite.

Ragazzo= Giocate a calcio?

Il mio salvatore non rispose neanche e si limitò a camminare, per poi correre, nella direzione opposta al ragazzo.

Con.Me.Sulle.Spalle

Avevo mille domande in testa ma una spiccava più delle altre.

Chi sei?

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N.A.

Ecco il secondo capitolo, scritto da me e inazumania! Sinceramente credo che sia incredibile💙

A quanto pare la nostra Evelyn si è incontrata con ben due dei nostri protagonisti, cosa ne pensate?

Dove starà andando "il salvatore" di Evelyn portandosela dietro come un sacco di patate?

A presto con il terzo capitolo!