51. Schiavo d'amore

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⚠️N.A. importante a fine capitolo, leggete tutti!⚠️

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Axel's POV

Mi accasciai su una sedia d'ospedale. Eravamo arrivati da un'oretta, anche meno.
Ed ora ci avevano appena detto il verdetto.

Evelyn era in coma.
Di nuovo.

Janus, mentre era stretto nell'abbraccio di Dvalin, stava trattenendo le lacrime. Anche Xene, come Evelyn, era finito in una coma.

Entrambi per via della Pietra di Alius potenziata. Aveva richiesto uno sforzo troppo grande sul loro corpo e sulla loro mente, causandogli un trauma cranico e facendoli poi cadere in una coma.

Ed io non lo volevo accettare.
Non potevo.

Mi sedetti affianco al letto d'ospedale dove Evelyn dormiva. Erano passate poche ore, ma gli altri erano già andati via per varie motivazioni.

Io invece no.
Dovevo essere affianco al mio amore quando si sarebbe svegliata, perché lei non era in coma.

No, non poteva essere in coma.

Osservai il suo candido viso attaccato al respiratore.

Non può essere vero. No, non di nuovo...

Axel= Amore, svegliati, è già da 4 ore che dormi.

La scossi leggermente, ma non ottenni nessuna reazione. La mia espressione cambiò velocemente da speranzosa a sempre più triste ed afflitta.

Più le ore passavano più la mia positività vacillava, così come la speranza che il mio amore si risvegliasse, mi sorridesse e mi dicesse che andava tutto bene.

La scossi di nuovo, questa volta applicando più forza. Le parlai, la mia voce ormai rotta dalle lacrime e singhiozzi che non riuscivo più a trattenere.

Axel= A-Amore, dai...b-basta scherzare...

Niente.
Nessun movimento, nessuna reazione.

No...ti prego, no!

Una infermiera entrò nella stanza e, vedendomi scuoterla, allontanò le mie mani dal corpo della mia fidanzata.

Infermiera= Signorino, per favore, non la scuota così. La signorina è caduta in coma, non si sveglierà scuotendola.

No, non è caduta in coma. Ora si sveglierà e mi sorriderà, come ha sempre fatto. Vedrà

Avrei tanto voluto risponderle.
Il mio cuore diceva che Evelyn si sarebbe svegliata da un momento all'altro, invece la mia mente si era arresa all'evidenza.

Il cuore lottava e lottava, ma si sapeva chi aveva ragione. E chi ha ragione in fondo vince sempre. Infatti, dopo essermi assicurato che l'infermiera fosse uscita, iniziai a piangere.

Non lo nascosi, non cercai di soffrire senza manifestarlo. Mi lasciai trasportare dal dolore e mi abbandonai completamente ad un pianto disperato.

Appoggiai la testa sul letto della mia amata, osservandola in tutta la sua bellezza. Non mi avrebbe più sorriso, parlato, abbracciato e baciato per chissà quanto tempo.

Forse non ne avrò mai più l'occasione di bearmi del suo tocco. Forse sarebbe morta nel sonno.

Ed io...in quel caso non l'avrei potuta salvare. Sarei stato impotente, solo capace di sentire il suo cuore fermarsi.

☆Ti amo. E se non posso amare te non amerò più nessuno☆Axel Blaze☆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora