<Stai scappando per caso?> chiese Jimin
<No> rispose jungkook con un tono freddo.
<Ah beh, meglio così. Non ho voglia di fare inseguimenti stamattina>
<Simpatico. Sicuro che non vuoi tornare a lavoro? Non credo sia necessario che qualcuno mi scorti a casa>
<Questo è lavoro. Non fare storie e muoviti>
Il biondo fece dietrofront e si incamminò seguito dal ragazzo.
Rimasero in silenzio fino alla reception, dove Jimin si fermò a firmare i moduli per le dimissioni di Jungkook.<Bene, la macchina è di qua>
Il moro annuì è si diresse un po' zoppicante verso la direzione indicata.
<Ce la fai a camminare?> chiese Jimin, mettendogli una mano sulla schiena, per dargli sostegno.
Per lui era normale preoccuparsi per gli altri, lo aveva sempre fatto.
Era forse la sua unica buona abitudine.Il gesto, però, non venne preso bene da Jungkook che si allontanò per eliminare il contatto tra loro due.
<Non toccarmi. Sono in grado di camminare da solo> disse a denti stretti.
L'agente rimase un po' sorpreso della sua reazione, d'altronde il suo intento era quello di essere gentile, niente di più. O almeno, questo era quello che credeva.
Non sapendo cosa dire, farfugliò un semplice <Va bene>
I due salirono in auto. La tensione era palpabile.
<Se vuoi puoi tirare indietro il sedile e se hai fredd->
<Ti ho detto che sto bene>
Jungkook non era solito rispondere male ma per qualche strano motivo che non comprendeva stava reagendo in questo modo.
Si è vero, non gli piaceva dipendere dagli altri, ma sentiva che non era per quella ragione.Jimin iniziò a perdere la pazienza.
<Senti ragazzino> iniziò <nemmeno io so felice di starti dietro come un cagnolino. Non sei solo tu quello scocciato per la situazione qui>
Il moro si girò a guardarlo in faccia e sputò acido <Ragazzino?! Quanti anni credi che io abbia?!>
L'agente sorrise perché sapeva chi avrebbe vinto tra i due.
<Jeon...posso chiamarti Jungkook vero?> e senza aspettare risposta continuò <Ho letto i tuoi dati, so tutto su di te>
Il moro restò per qualche secondo con la bocca aperta, senza trovare qualcosa di sensato da dire per difendersi.
Ci pensò per un po', poi chiese al biondo <...quanti anni hai?>
<26, si, due in più di te. Ora puoi chiedermi scusa> affermò con fierezza il ragazzo alla guida.
<Mmmhhh...vedi il punto è che non so se voglio farlo. Magari ti aspetti pure che ti chiami hyung>
Jimin sorrise anche se stava combattendo con se stesso per non buttarlo fuori dall'auto in corsa.
Nessuno dei due parlò finché il moro non si accorse di qualcosa.
<Hey, questa non è la strada giusta>
Dal momento che non ricevette nessun tipo di risposta aggiunse <Dove stiamo andando?>
<In un posto>
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Protection || jikook
FanfictionJimin stava camminando lentamente verso casa quando un ragazzo si scontrò con lui. Qualche parola di scuse da parte di entrambi, nulla di più. Presero direzioni opposte, convinti di non rivedersi più. Jimin si girò indietro e guardare il ragazzo che...