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Il corvino stava camminando tra la gente a velocità moderata, tenendo il telefono in mano e buttandoci l'occhio di tanto in tanto per orientarsi.

Sullo schermo era visibile una freccetta rossa che si spostava seguendo una linea blu che lo avrebbe condotto presto al locale dove lavorava Dohyun.

Il freddo pungente gli tinse le guance e la punta del naso di un rosso acceso, facendolo tremare nonostante il piumino pesante.
Si sentiva indolenzito e questa sensazione gli fece venire più volte la voglia di tornarsene a casa e di buttarsi sotto le coperte calde, aspettando il ritorno di Jimin dalla sua riunione.

Ormai era quasi arrivato e l'ansia, già presente fino a quel momento, si intensificò il doppio in una frazione di secondo quando lesse "mancano 2 minuti" sul display.

Il cuore iniziò a battergli con forza sempre maggiore, provocando un rumore martellante e ripetitivo nelle orecchie.

All'improvviso si fermò, spostando velocemente lo sguardo dal dispositivo all'edificio che aveva davanti. Guardò confuso l'insegna sgargiante e lesse ad alta voce ciò che vi era scritto, forse solo per convincersi di non star sognando.

<Minimarket...>

Scandì ogni lettera con precisione e ripercorse più volte il tabellone con occhi ridotti a due fessure e labbra leggermente aperte.

<...okay...> disse passandosi una mano sulla nuca, alquanto perplesso.

In quel momento sentì dei passi farsi sempre più vicini e una voce pronunciare il suo nome.

<Jungkook!>

Il diretto interessato si voltò, trovandosi faccia a faccia con Dohyun.

<Hey ciao...ma...mi hai dato l'indirizzo sbagliato>

<No, affatto> disse lui sorridendo.

<Ehm...cosa...?> fece il corvino, puntando un dito in direzione del negozietto.

Il suo amico sospirò è si avvicinò ulteriormente prima di parlare.

<No, non è questo il posto ma è qui vicino. Non potevo inviarti la posizione del locale perché è piuttosto esclusivo> disse abbassando il tono.

<Oh...okay>

<Vedi...sarebbe meglio non spargere la voce>

Jungkook annuì con faccia preoccupata così Dohyun aggiunse <Sta tranquillo, non è nulla di pericoloso>

Detto ciò gli fece segno di seguirlo e il moro non obiettò, incamminandosi con lui.

Standogli dietro notò che le sue ciocche viola avevano acquistato un colore più intenso e accesso, segno di una tintura recente.

I due ragazzi passarono qualche via poco trafficata prima di fermarsi davanti ad una porta in metallo scuro.

<Pronto?> chiese Dohyun con una mano sulla maniglia.

<Si...credo> rispose Jungkook con un sorriso tirato, cercando invano di nascondere la sua agitazione.

Con uno scatto la porta si aprì, dando loro accesso ad un corridoio buio, illuminato da poche luci qua e là.
Un profumo di cosmetici e lacca per capelli aleggiava ovunque, in ogni stanza, angolo e pertugio, rendono l'atmosfera ancora più surreale.

Jungkook osservò a bocca socchiusa gli artisti che si stavano preparando, chi nel proprio camerino lasciato aperto e chi appoggiato alle pareti del lungo corridoio.
Erano tutti truccati pesantemente e vestiti in maniera decisamente elegante. Ciò fece mandare giù un groppo di saliva al corvino, preoccupato di dover cambiare il suo look già troppo diverso dal solito.

Protection || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora