<Sono tornato> disse il corvino oltrepassando l'entrata.
Jimin alzò la testa dal piatto di pesche a fettine che stava mangiando con una forchettina e gli sorrise calorosamente.
<Come sono venute?>
<Non lo so> disse appoggiando una busta sigillata sopra il tavolo.
<Lo scopriremo ora>Una settimana prima
<Io vado> disse Jungkook dalla soglia della porta d'entrata, ormai già con il corpo nel corridoio.<Mi raccomando, sta attento> rispose Jimin, guardandolo con aria preoccupata.
<Tranquillo>
Detto ciò la porta si chiuse con un tonfo, lasciando spazio al silenzio più profondo.
Il biondo prese alcuni fogli ed iniziò a guardarli, fecendo gli scongiuri perché il viaggio della sua dolce metà filasse liscio. Davanti a sé aveva le foto scattate il giorno del sopralluogo all'edificio in disuso. Stava cercando di vederci chiaro: quelle maledette pedane non sembravano attivare nulla. Eppure...
"Sono lì per un motivo" pensò rigirando tra le mani i fogli con stampate le diverse angolazioni della stanza sudicia.
Continuò a spremersi le meningi facendo calcoli, scrivendo appunti sui margini, processando teorie di tutti i tipi finché non decise di fare una pausa e di prepararsi un thè caldo.
Nel mentre Jungkook era arrivato davanti ad un negozio con la scritta "Photos" posto sulla sommità. Spinse la porta e venne travolto dal caldo del riscaldamento e dalla fragranza tipica della carta fotografica.
La ragazza dietro il bancone alzò il capo nella sua direzione, sorridendogli amichevolmente.
<Buongiorno> fece lei.
<Salve. Ho un rullino da far sviluppare>
Detto ciò il corvino mise una mano in tasca ed estrasse l'oggetto, appoggiandolo sopra il tavolo.
La ragazza lo prese, guardandolo con stupore.<Wow...è da tanto che non ne vedo uno>
<Già> disse annuendo e facendo finta di essere interessato a dialogare con lei.
<Deve avere molti anni la tua macchinetta fotografica>
<Si...in effetti è così...l'ho presa da piccolo>
La ragazza alzò lo sguardo su di lui ed iniziò a studiarlo. Era rimasta colpita dal suo viso e pensò di fare un tentativo per fare amicizia con lui, non sapendo che ogni sforzo sarebbe stato vano.
<Vieni qui spesso? Scusa se te lo chiedo ma sono nuova>
<Tranquilla...si, ormai da un paio d'anni>
Lei fu sul punto di aggiungere qualcosa ma Jungkook fu più veloce.
<Scusa, ho abbastanza fretta perciò...><Oh...sisi, lasciami pure il tuo nome e l'indirizzo di casa così te le spediamo>
<NO...ehm...preferisco venirlo a prendere di persona>
Non sarebbe stato saggio lasciare l'indirizzo del suo alloggio sicuro ad una perfetta sconosciuta.
La ragazza sorrise lusingata, convinta che il corvino tornasse di persona solo per rivederla.<Va bene allora...nome?>
<Ehm...Jimin, Park Jimin> rispose lui, trattenendo una risata all'idea di appropriarsi del nome del suo coinquilino.
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Protection || jikook
FanfictionJimin stava camminando lentamente verso casa quando un ragazzo si scontrò con lui. Qualche parola di scuse da parte di entrambi, nulla di più. Presero direzioni opposte, convinti di non rivedersi più. Jimin si girò indietro e guardare il ragazzo che...