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Jimin aprì gli occhi molto lentamente. Sentiva la testa pesante, come stretta in una morsa.
Non aveva dormito molto bene, d'altronde il divano non aveva niente a che fare con la morbidezza del suo letto.

Mettendosi seduto subito un capogiro gli fece strizzare gli occhi e dovette aggrapparsi allo schienale per non perdere l'equilibrio.
Ricordava molto gli effetti del dopo sbornia, solo che lui non aveva bevuto.

Con molta fatica sia alzò in piedi e raggiunse, un po' barcollante, la porta di camera sua.
Rimase fermo a fissarla, indeciso sul da farsi. In un modo o nell'altro sarebbe dovuto entrare per prendersi i vestiti puliti.

Prese coraggio e la aprì molto delicatamente, evitando di fare rumore.

La stanza era immersa nell'oscurità, fatta eccezione per un unico raggio di luce che passava dalla fessura del balcone, colpendo in parte il viso ancora addormentato di Jungkook.

Jimin mise un piede dopo l'altro e raggiunse silenziosamente l'armadio, prendendo un paio di pantaloni ed un maglione a collo alto.

Girò i tacchi e fece per uscire quando, buttando l'occhio sul più giovane, si accorse di una cosa: stava dormendo a petto nudo.

Il biondo si maledisse in tutte le lingue per non avergli dato qualcosa da mettere.
Anche vedendolo uscire dal bagno con il torso scoperto, la sera prima, non gli era passato per la testa, evidentemente distratto da ciò che aveva davanti.

Jimin lasciò un pigiama con un biglietto sopra ai piedi del letto prima di chiudersi la porta alle spalle.

Si cambiò, raggiungendo poi la cucina, dove preparò dei pancakes per lui e per il suo coinquilino.
Già, coinquilino.
Era strano da dire, anche solo da pensare, ma era così.

Infondo a Jimin, uomo solitario da troppo tempo, faceva bene un po' di compagnia.
Questa esperienza in parte negativa, in realtà si sarebbe rivelata una terapia per entrambi, un modo per ricominciare al meglio.
O almeno questo era ciò che sperava l'agente.

Dopo aver lasciato un altro bigliettino per il più giovane, uscì di casa per andare a lavoro.

1 ora dopo

A jungkook ci volle un po' di tempo per capire dove si trovasse.
Era disteso sul letto di Jimin, scrutando nell'oscurità ogni angolo della stanza.

"Cavoli...quanto ho dormito?" si domandò.

Stava per lasciare la stanza quando si accorse del pigiama sul bordo del letto. Lo guardò a lungo, toccandone il tessuto morbido grigio.
Prese in mano il biglietto ed iniziò a leggere:

Per te. Scusami se non mi sono accorto che ne avevi bisogno ieri sera

Jungkook sorrise. Rilesse più volte, assaporando quelle poche e semplici parole incise sulla carta. Iniziò a vagare con la mente, immerso nei suoi pensieri...un po' troppo forse.

"No, no, smettila. Non puoi...è sbagliato" disse a se stesso come un rimprovero.

Uscì dalla stanza deciso e si diresse in cucina. Sopra al tavolo trovò un piatto con i pancakes e...un altro biglietto!

<OH MA DAI!>

Jungkook ce la stava mettendo tutta per resistere, per non complicare le cose, ma di certo Jimin non lo stava aiutando lasciando in giro per casa quei pezzi di carta.
Il moro lo guardò esitante, per poi prenderlo in mano e leggerlo:

Ho preparato i pancakes. Se non ti piacciono rovista nella dispensa.
Sono a lavoro e tornerò stasera. Dimmi cosa ti piace mangiare perché mi fermerò a prendere qualcosa. Mandami un messaggio, questo è il mio numero: 328-...
Ah si, guai a te se esci di casa.
Buona giornata.

Protection || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora