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Jimin salì le scale tre gradini alla volta, arrivando al pianerottolo davanti al suo appartamento praticamente senza fiato. Si piegò in avanti e appoggiò le mani sulle ginocchia per cercare di regolarizzare il battito cardiaco.

Subito dopo si raddrizzò, sentendo improvvisamente la terra girare sotto i suoi piedi e le sue orecchie riempirsi di un fischio assordante.

"Non ora" disse a se stesso, appoggiandosi contro la parete fredda del corridoio.

Quando si fu ripreso, cercò di esibire uno sguardo tranquillo prima di entrare in casa.

Dentro trovò Jungkook seduto sul divano che, non appena lo vide varcare la soglia, si alzò di colpo e gli corse incontro. I due si abbracciarono, stringendosi forte come mai prima d'ora, spaventati dall'idea che uno dei due potesse scivolare via e sparire, dissolvendosi nell'aria come fumo.

<Jimin cosa sta succedendo?> sussurrò all'orecchio del più grande.

Quest'ultimo, incapace di trovare una risposta, sospirò.

<Cosa vogliono da me?> continuò.

Il tono lasciava intendere una paura che non si era mai fatta viva prima d'ora.
Il biondo spostò la mano dalla schiena alla testa di Jungkook ed iniziò a muoverla su e giù, accarezzandogli dolcemente i capelli.

<Non lo so> rispose con tutta sincerità <ma lo scopriremo presto, non ti preoccupare>

Detto ciò appoggiò le sue labbra sulla fronte del minore per qualche secondo, per poi sussurargli un "Qui sei al sicuro" appena percepibile.

Il corvino si staccò dalla presa e andò a sdraiarsi sul divano. Si raggomitolò come un gatto infreddolito e chiuse per qualche minuto gli occhi.

Ad un certo punto sentì qualcosa di morbido e caldo posarsi sopra di lui. Non capendo di cosa si trattasse, aprì le palpebre e vide una coperta beige che lo ricopriva quasi interamente.

<Preparo qualcosa di caldo da mangiare. Sono sicuro che ci sentiremo meglio con la pancia piena> disse jimin di spalle, intento a prendere delle pentole dal cassetto.

Jungkook riappoggiò la testa sul cuscino, assalito da un'improvvisa ondata di malinconia seguita da una forte voglia di dormire e dimenticare tutto.

Dopo un paio di minuti il ragazzo in cucina sentì il respiro del più piccolo farsi più pesante, segno che non fosse più cosciente.

Si voltò a guardarlo, perdendosi per un attimo in quel viso chiaro e dai tratti semplicemente perfetti. Le labbra socchiuse lasciavano uscire, insieme al fiato, tutti i pensieri negativi, le preoccupazioni, le paure di questi ultimi mesi tutt'altro che sereni.

Jimin aveva pensato di fare una qualche sorta di zuppa, poi optando invece per un hamburger.

"Serve per tirarci su entrambi di morale" pensò estraendo due fette di carne dal frigo e mettendole sopra la piastra per rosolarle per bene.

[...]

Ormai era quasi tutto pronto. Il maggiore stava per avvicinarsi al divano quando il suo telefono squillò.

Chiamata in arrivo
Jung H.

<Pronto?>

<Ho alcune cose da riferirti>

Il biondo sospirò.

<Va bene...ma fa in fretta, altrimenti mi si fredda il cibo>

<Wow, cosa hai preparato?>

Protection || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora