Jungkook era in aula, seduto in fondo, al suo solito posto. Stava prendendo appunti mentre il professore spiegava.
Ad un certo punto non udì più nulla, né il rumore delle penne che scrivono contro la carta né la voce dell'insegnante.
Alzò la testa e si guardò intorno: tutte le persone nella stanza erano immobili.
<Cosa...> gli uscì dalla bocca come un sussurro.
In quello stesso istante l'uomo in piedi alla cattedra girò di scatto il volto ed incrociò gli occhi con quelli del moro, esibendo un sorriso raccapricciante. Iniziò a muovere su e giù le labbra, ma senza emettere alcun suono.
<Non la sento...> disse il ragazzo, alquanto preoccupato per la situazione strana.
<Jungkook> disse piano piano il professore.
<Jungkook> ripeté alzando il tono, senza distogliere lo sguardo.
Fece così più volte finché il suo nome risuonò forte e chiaro per tutta la stanza.
<Non capisco...COSA VUOLE DA ME?!> urlò il ragazzo coprendosi le orecchie con le mani, terrorizzato da quella cantilena che non sembrava voler cessare.
<JUNGKOOK>
~
<JUNGKOOK!> disse Jimin spalancando la porta della camera del più piccolo.
Quest'ultimo si svegliò di soprassalto, pronto a trovarsi davanti una qualche sorta di insegnante psicopatico.
Rimase stupito di vedere il biondo sulla soglia della sua stanza.<Quante volte devo chiamarti ancora?> disse scocciato.
<VUOI FARMI VENIRE UN INFARTO?!> gli urlò in faccia il moro.
<È tardi, alzati>
Jungkook si lasciò cadere nuovamente sul materasso, allargando le braccia e cercando di regolarizzare il battito cardiaco.
<Subito> disse Jimin con un tono autoritario prima di uscire dalla camera.
"Calmati...è solo quel deficente di Jimin" pensò.
Si mise in piedi, si vestì e andò in cucina per mangiare un boccone prima del viaggio.
Arrivò a passo pesante e si lasciò cadere sulla sedia con uno sbuffo.L'agente, seduto di fronte, spostò lo sguardo dalla sua galletta di riso a Jungkook, per poi abbassare la testa e avvicinarsi un po' per cercare di entrare nel suo raggio visivo, in modo da venire notato. Infatti fu così.
<Cosa c'è?> chiese il moro, non capendo cosa stesse facendo l'altro in quella posizione.
<Dovrei chiedertelo io> replicò.
Jungkook aprì la bocca per parlare ma si fermò, indeciso. Non era sicuro di essere preoccupato per la visita dai suoi genitori oppure per il sogno, che in qualche modo gli ricordava quello fatto in ospedale, anche se non riusciva a trovarne un collegamento logico.
<Ho fatto un sogno...in realtà non è niente di che. Ero all'università e c'era un professore inquietante che chiamava il mio nome ad alta voce...>
<Ah! Pure io sogno ancora la scuola, le interrogazioni...un incubo>
<No, il vero incubo è stato svegliarmi e trovare te, in camera mia, che mi urlavi addosso>
<Faccio così paura?> chiese, sventolando in aria il coltello sporco di marmellata che aveva in mano.
<Di prima mattina si...e posa quell'arma!>
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Protection || jikook
FanfictionJimin stava camminando lentamente verso casa quando un ragazzo si scontrò con lui. Qualche parola di scuse da parte di entrambi, nulla di più. Presero direzioni opposte, convinti di non rivedersi più. Jimin si girò indietro e guardare il ragazzo che...