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L'agente stava camminando verso il commissariato a passo spedito. Aveva molto da fare e non voleva prendersi indietro.

Sperava vivamente di riuscire a tornare a casa ad un orario decente, anche per poter cenare con il suo coinquilino.
Avrebbe aspetto un suo messaggio prima di scegliere il ristorante per il takeaway.

Prima di spingere la maniglia della porta, si fermò a guardare il suo riflesso sul vetro: due occhi stanchi lo fissavano di rimando.

"Devo sbrigarmi a prendere un altro letto"

Entrò nell'edificio e si sedette alla sua postazione.
Accese il monitor del computer e trovò una mail da parte di Jung: erano i filmati dell'università che frequentava Jungkook da visionare.

Con sua grande delusione, non trovò nulla. Le telecamere non avevano un grande raggio di azione e il sospettato non si era mai avvicinato tanto all'entrata della sede.

"Fantastico"

L'agente Jung gli si avvicinò da dietro dicendo
<Qualcosa non quadra>

Jimin fece un salto sulla sedia per lo spavento.

<Vuoi farmi morire?> disse mettendosi una mano sul cuore.

<Scusa> disse l'altro ridendo.

<Dimmi tutto>

<La squadra è andata a fare i sopraluoghi da Hangwo e come aveva detto il figlio le telecamere sono state disattivate per 10 minuti. Non c'è nulla su cui lavorare>

<Mhhh...>

<C'era da aspettarselo, ma non è per questo che ho qualche sospetto>

<Continua> lo incitò il biondo.

<Ho fatto un controllo pure sulle finanze della compagnia. Sembrava tutto nella norma finché non sono incappato in file criptati. Ci sto ancora lavorando ma ho ragione di credere che scopriremo qualcosa che potrebbe danneggiarli. Sappiamo entrambi che voci girano sul signor Ling e sui suoi traffici>

<Quell'uomo non è per niente onesto. Non siamo mai riusciti a dimostrarlo...forse questa è la volta buona. Bene...ehm...appena sai qualcosa->

<Ti tengo aggiornato>

<Grazie>

Jimin tornò a guardare lo schermo acceso del computer. Stava pensando intensamente, alla compagnia, ai possibili risvolti che l'indagine avrebbe avuto...

I suoi pensieri vennero interrotti da una serie di passi che si fermarono vicino alla sua scrivania.

L'agente girò la testa lentamente, trovandosi a faccia a faccia con il suo capo.
Si ricompose subito, schiarendosi la voce.

<Signore>

<Park, volevo informarti che sto per mandare una squadra di agenti al vecchio palaz->

<Si!> disse Jimin ad alta voce.

Lee lo guardò leggermente infastidito per l'interruzione. Poi riprese
<...al vecchio palazzo. Va con loro>

<Si signore!>

Non lasciò aggiungere altro al suo superiore e con una notevole energia balzò in piedi e raggiunse i suoi colleghi, con i quali si avviò verso luogo designato.

[...]

Arrivati sul posto il biondo fece strada agli altri, mettendosi in testa al gruppo.

<Forza, tiriamola su>

Protection || jikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora