Quasi 3 anni dopo
A svegliarmi è sempre lui,allo stesso modo di sempre;mi fa iniziare bene la giornata.Mi giro verso di lui per guardarlo e lo trovo con Sara in braccio,mentre Martin se la dorme ancora beatamente.Sono molto tranquilli,anche la notte.
Credo di essermi innamorata della scena che continuo a guardare.Ora lei è adagiata sul suo cuscino e lui a gattoni su di lei a fargli il solletico...le loro risate insieme sono una droga della quale non riesco a fare a meno.
Le risate vengono interrotte dal piccolo Martin che si è appena svegliato piangendo,come se stesse cercando di avere attenzioni. Mi dirigo verso la sua culla e lo porto sul letto,dove i baci e le coccole del papà e della mamma non tardano ad arrivare.
Dopo una buona oretta tra baci,coccole e solletico ci alziamo e scendiamo a fare colazione.Allatto prima i bimbi che dopo crollano di nuovo in un sonno profondo.
Preparo una tazza di latte caldo e Andrès ha già messo in tavola i nostri biscotti preferiti.
Facciamo tranquillamente colazione in un silenzio sepolcrale che spezza lui.
ANDRÈS
Cazzo non so da dove iniziare...è difficile da affrontare come discorso,ma devo,prima che poi sia troppo tardi.
Comincio a parlare ma non vado dritto subito al punto;è una cosa abbastanza delicata.
-Amore..-la chiamo richiamando la sua attenzione.
-Dimmi amore.Qualcosa non va?Ti vedo strano-mi risponde,non avendo tutti i torti.
-Ecco amore io...vedi non è facile...i-io -mi ferma capendo il mio stato.
-Amore prima ti tranquillizzi e poi qualsiasi cosa sia lo sai che mi puoi dire tutto,beh a parte che mi hai tradito perchè non risponderei di me-riesce sempre a strapparmi un sorriso e a farmi ridere anche quando non dovrei.
-Ecco,credo di farcela...allora sai che sono passati quasi tre anni da quando ci conosciamo?-stava bevendo il latte e credo che nel ricordare cosa stava a significare questa mia frase stava per strozzarsi letteralmente.
Alza lo sguardo e incastra i suoi meravigliosi occhi nei miei,entrambi li abbiamo lucidi.Lei dopo qualche secondo scoppia a piangere,così mi alzo , lei fa lo stesso,e la abbraccio fortissimo mentre continua a piangere.
La trascino sul divano e la faccio mettere a cavalcioni su di me e non tarda a buttarmi le braccia al collo e la testa nell'incavo di quest ultimo,senza smettere di piangere.Io invece,con una mano le accarezzo delicatamente i capelli e con l'altra la schiena cercando in qualsiasi modo di tranquillizzarla.
Qualche lacrima si fa largo sul mio volto ,ma la scaccia via lei ,alzando il capo velocemente dall'incavo del mio collo e successivamente guardandomi negli occhi.
Senza spezzare questo contatto,ci avviciniamo lentamente l'uno all'altro, finchè la distanza tra le nostre labbra si azzera.
È un bacio ricco di emozioni,un bacio con il quale lei mi sta dicendo "Io non voglio che tu muoia".
Ci stacchiamo solo quando non abbiamo più fiato e facciamo un piccolo sorriso entrambi, mentre lei rimette la testa dove l'aveva prima.
-Sai...-spezzo dinuovo io il silenzio e lei alza lo sguardo verso di me.
-Con te ho e avrò i migliori della mia vita;i miei due gioielli,la rapianaa più garnde della storia andata ,per noi a buon fine,i nostri pianti,le nostre risate,le notti passate insonni ,a parlare o a fare altro,tutte le notti nelle quali hai dormito su di me tenendomi stretto,il primo compleanno dei bimbi,il primo Natale tutti insieme,le loro prime parole,ma soprattutto ho il ricordo di NOI ,io, tu e quei due angioletti-all'ultima frase le indico i passeggini dei bimbi che dormono ancora beatamente e lei continua a piangere contagiando anche me.
-E adesso basta piangere,cerchiamo qualche altra cosa più allegra da fare-si alza dall'incavo del mio collo e mette la bocco vicino al mio orecchio iniziando a parlare.
-Questo discorso lo continueremo stanotte,che ne dici di un bel bagno in piscina dato che loro dormono?-mi propone ed io annuisco asciugandogli le lacrime che ancora le bagnavano il volto.
Fa per andare a mettersi il costume ma le fermo.
Usciamo ed entrimo in intimo in piscina,cosa che non dura per molto,poichè dopo pochi minuti non le resito e poi il continuo lo sapete
SARA
La giornata passa in fretta, ormai è sera,quasi ora di cena.Siamo tutti e quattro sul divano,ed io e Andrès cerchiamo di insegnare qualche nuova parolina ai bimbi.
Per il momento Sara dice mamma,pappa e acqua,invece Martin papà,mamma e pappa.
Andrès insiste con Sara cercando di fargli dire papà,ma ormai si arrende.
E quando si stava arrendendo,Sara con la sua vocina,così dolce e tenera,pronuncia la fatidica parola.
-Papà-dovreste vedere la sua faccia,ha gli occhi a cuoricino e dopo avremi rivolto uno sguardo stupito ma colmo di felicità,comincia a riempire di baci le sue guanciotte.
Ceniamo ,mettiamo i bimbi a dormire ed ecco che dobbiamo riaffrontare quel discorso.
Ci sediamo uno difronte all'altra e comincio io a parlare.
-Allora amore,il Retroxil non ti ha reso quella persona su dieci?-e lo guardo mentre ha lo sguardo fisso su un punto indefinito della stanza.
-Lo saprò solo se entro 5 mesi non morirò.Di questo volevo parlare...-e gli si forma un nodo alla gola.
-Vedi potrebbe succedere da un momento all'altro,anche di notte...io non vorrei che accadesse,ma è la mia vita e devo accettarene anche queste sfaccettature.Già ti ho fatto molte volte lo stesso discorso,ricordalo per sempre-alza lo sguardo su di me solo quando mi scappa un singhiozzo.
Ci abbracciamo così forte ,da farci quasi mancare il fiato.Poi ci stendiamo,io con la testa sul suo petto e lui con una mano tra i miei capelli,e così ci addormentiamo,o meglio si addormenta prima lui,io resto a pensare ancora a quello che potrebbe accadere e le lacrime ricominciano a scorrere.
Dopo un pò sfinita mi addormento,con il venticello fresco che secca le lacrime sul mio volto.
![](https://img.wattpad.com/cover/231696997-288-k764614.jpg)
STAI LEGGENDO
AMORE FOLLE-La Storia Di Miami E Berlino
Fanfic|IN REVISIONE| E se ci fosse un nuovo membro nella rapina alla Zecca di Stato spagnola? Miami,una giovane ragazza che dal primo momento che entra a far parte della banda,si prende una cotta,ma di quelle grosse ,per un membro della banda. P.S:alcune...