Cap. 32 ~Educazione... ~

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- Scusa... - riuscii a sussurrare a mio fratello prima di girarci mentre gli prendevo la mano.

*KATSUKI P.O.V.*

Quella mattina andai tranquillo a lavoro, ormai avevo ripreso da 5 anni ed ero di nuovo secondo in classifica. La giornata passò tranquilla fino alle 18 circa.
- Abbiamo ribeccato i teppistelli! Sono ancora lì! Stavolta potremmo fare in tempo ad acciuffarli... - sentii dire ad un mio collega.
- Vi do una mano io. Ditemi tutto.- mi intromisi. Sorrisero e mi spiegarono. Reallizai cosa mi avevano detto e sentii la rabbia ribollirmi nelle vene. Mandai gli eroi all'entrata e io mi misi ad aspettarli alla recinzione sul retro.
Li vidi uscire e sbuffai rassegnato.
- Ecco... - cercò di dire la ragazzina che faceva da capitano appena parlai.
- ECCO UN CORNO! VOI DUE PER LE PROSSIME DUE SETTIMANE VE LO SOGNATE DI USCIRE DI CASA, CAPITO?! SE NON FATE I BRAVI E VI PENTITE VI PERDETE DIRETTAMENTE TUTTE LE VACANZE! E DATEMI I VOSTRI TELEFONI!- sbraitai. Vidi Mitsuiko sbiancare mortificato, mentre Mckendra, anche lei dispiaciuta, aveva gli occhi colmi di rabbia. Non capitava spesso. Quelle due volte che le avevo dato delle punizioni non si era mai arrabbiata perché anche se con un carattere da ragazzaccio, era una brava ragazza. Poi, anche se ho cercato di rimediare, lei in particolare stravede per me, mentre Izuku ha tutto l'amore di Mitsuiko, non che a me non voglia bene naturalmente, anzi, si tratta solo di caratteri che vanno più o meno d'accordo in realtà, fatto sta che essendo mio marito il più serio della coppia se si tratta di educazione, quando si arrabbia a Ken proprio non va a genio.
- NON PUOI FARLO! TRA 10 GIORNI MITS DEVE ANDARE ALLA PARTITA DI BASEBALL CON ZIO MIGHT, MILIO E KOUTA! CI TIENE TROPPO! È TUTTA COLPA MIA! L'HO COSTRETTO IO! NON PUNIRE ANCHE LUI!- urlò stringendo i pugni. La guardai.
- DI QUELLO POI NE PARLIAMO, FILATE A CASA! - conclusi mentre mi con segnavano i cellulari e i miei colleghi mi raggiungevano. Gli altri mocciosi furono solo messi in guardia di non rifarlo e avvisarono i loro genitori tramite una chiamata in strazione.
Per ringraziarmi dell'aiuto, visto che non gli avevo detto che erano figli miei i due capitani di quella scorribanda, mi fecero staccare prima e quando arrivai a casa notai che c'era un silenzio tombale. Era stato rimesso tutto in ordine e le camere erano vuote. Mi affaccia alla palestra e vidi che stavano facendo pesi su panca uno accanto all'altro senza dirsi una parola. Li squadrai guardandoli male e si fermarono.
- Anche la palestra è Off-Limit per te Ken! - sapevo che in realtà il fratello l'aveva seguita di sua sponte, visto che nonostante sia il minore non gli è mai pesato e ci tiene a proteggerla, ma preferii far finta di credergli, più che altro per insegnarle cosa significa prendersi colpe aggiuntive. Vidi gli occhi di mio figlio farsi cupi, anche se c'era un po' di speranza, probabilmente dovuta alla consapevolezza che avessi creduto alla gemella e che lo avrei mandato lo stesso alla partita. Mckendra si alzò lentamente dalla postazione e mi superò entrando in corridoio stizzita.
- Eddai Matusa, era solo un innocua partita a Paintball!- si lagnò aggrappandosi al mio braccio.
- Ti conviene tacere se vuoi davvero farli gli allenamenti con i professionisti prima della campionale di basket. - risposi secco. La vidi sorridere.
- Quindi nonostante ciò me li fai fare lo stesso?!- esclamò.
- Mh. Per come la vedo io, però la palestra resta un luogo a te vietato, non potrai allenarti in alcun modo in casa, e potrai uscire solo la mattina per basket. Ah, e lo sai che chi detta legge qui è papà Izuku, questo è quello che ho deciso io, però dovrò vedere come valuterà lui la situazione.- risposi.
- NO, TI PREGO! FARÒ TUTTO QUELLO CHE VUOI, MA NON GLI DIRE NIENTE DI OGGI! QUELLO NON MI FA SALTARE SOLO GLI ALLENAMENTI, MA ANCHE IL CAMPIONATO! PER NON PARLARE DELLA PARTITA DI MITSUIKO!- mi pregò.
- Fila a fare i compiti in salotto, dove ti posso vedere, più ne fai meglio è, così non te li ritrovi dopo.- dissi sorridendo al pensiero di come tra i due fosse Izuku l'Hitler della situazione.
- Tanto a che serve avvantaggiarseli ora scusa? Conoscendo papà passerò i prossimi giorni senza niente da fare! - si lamentò ancora mentre andava a prendere i libri seguita dal fratello che probabilmente le voleva dare una mano.
- Questo lo credi tu, hai detto che farai qualunque cosa no? Ho un'idea... Della tua punizione ne discutiamo a cena. - dissi con sguardo soddisfatto a Mits mentre andavo a farmi una doccia. Vidi Ken sorridere all'idea che avrei tenuto la bocca chiusa.
Quando tornai mi misi a fare la cena e non volò una mosca. Ogni tanto Mitsuiko spiegava qualche argomento di matematica sottovoce alla sorella che non lo aveva capito. Erano stati molto bravi. Gli servii la minestra che mangiarono tranquilli.
- Non mangi?- interruppe il silenzio la ragazza.
- Quando torna Izuku? - chiese serio il ragazzo. All'età di 5 anni aveva smesso di chiamarci "papà" ed aveva iniziato ad usare i nostri nomi. Tipico del suo carattere. È molto avanti con gli studi e si applica al massimo in tutto quello che fa. Li squadrai annoiato e risposi.
- Sto mangiando l'insalata come vedi, Deku arriverà più tardi del solito, per questo ceno senza lui. Da quel che ho capito è riuscito a mangiare un panino prima di entrare in azione, quindi sarà apposto. - risposi freddo.
- Dimenticavo, tu Mits andrai alla partita, a patto che vi occuperete insieme di tutte le faccende di casa e non uscirete per alcuna ragione, se non sotto nostra richiesta, di casa, ed andrete sempre a dormire alle 21. Tu Ken sai già le condizioni aggiuntive del tuo castigo. Non ho altro da dire, se non che domani abbiamo il colloquio con i servizi sociali, e se non volete cambiare famiglia vi conviene tacere sulla bricconcellata di oggi. - conclusi.
Finito di mangiare sparecchiarono, lavarono i piatti e prepararono la caffettiera, poi filarono a letto.
- Matusa, almeno me lo dici cosa vuoi farmi fare il pomeriggio? - chiese Ken affacciandosi dalla sua camera.
- Sorpresa... E comunque hai detto tutto quello che voglio, non solo il pomeriggio.- risposi dandole un bacio in fronte ed augurandole la buona notte.
Mi sdraiai a letto ed iniziai ad attendere che Izu tornasse lasciando la porta della camera aperta per sentirlo. Alle 23 la porta d'ingresso si aprì e dopo qualche minuto il rumore dell'acqua calda della doccia risuonava leggermente nel corridoio. Mi alzai e poggiai i piedi nudi sul pavimento freddo. Un brivido mi percorse. Andai fino in bagno e schiusi leggermente la porta. Era girato e stava ascoltando musica rilassante. Entrai e mi richiusi la porta alle spalle, poi iniziai a spogliarmi ed entrai in doccia il più silenziosamente possibile. Lo abbracciai da dietro facendo scivolare le mie braccia sui suoi pettorali e lo sentii prima sussultare per poi fare un verso compiaciuto a quel mio contatto. Aveva gli occhi chiusi e si avvicinò a me lasciando cadere la sua testa sulle mie spalle guardando il soffitto. Restammo abbracciati sotto il getto per due minuti abbondanti e poi lo sentii sussurrare.
- Kacchannn... - disse prima di girarsi e poggiare la faccia sulla mia spalla. Inizio a farsi cullare dal mio respiro, poi si mise a farmi dei succhiotti. Finito di fare l'amore uscii dalla doccia e mentre mi asciugavo i capelli lui finì di lavarsi. Gli diedi una mano ad asciugare i suoi mentre era ancora in accappatoio avvinghiato a me come un koala. Non diceva una parola, ma si capiva che aveva ancora bisogno di me. Tornai in camera, ma prima gli dissi che il pigiama pulito lo trovava sotto il cuscino. Andò a farsi un toast in cucina.
Quando venne in camera si mise il pigiama pulito e grugnì di piacere accorgendosi che era ancora caldo di asciugatrice. Si infilò sotto le lenzuola, anch'esse pulite, e mi si avvicinò abbracciandomi da dietro. Mi girai con un sorriso compiaciuto e gli accarezzai la guancia.
- Come è andata la giornata? - sussurrai. Sapevo come gli piacesse la mia voce quando parlo piano, dice che è più roca.
- Benissimo... Sono solo preoccupato per domani...- rispose sempre a tono basso abbracciandomi.
- Andrà tutto bene, tranquillo. - risposi dolce. - Altro? - aggiunsi.
- Nah, a te come... - stava per chiedere ma lo interruppi baciandolo a stampo.
- Bene!- gli sorrisi.
- In effetti c'è altro, c'è che ho un incontrollabile bisogno di essere consolato... Di te... Non so perché, è solo una sensazione passeggera però - lo interruppi di nuovo iniziando a limonarlo amorevolmente. Quando ebbimo finito per la seconda volta ero parecchio stanco, così lo coccolai un po' e poi mi addormentai.

MY SPACE
Ma- AWWWWW. Niente credo di essere l'unica ormai che sclera malamente immaginandosi questa scena finale. Che dicevamo sul fatto che i servizi sociali vogliono mettergli i bastoni tra le ruote? Ed eccoli che tornano in tutto il loro splendore! A chi interessasse ho aggiunto alla descrizione iniziale della storia una terza parte, che introduce quello che accadrà tra poco. A proposito, seguitemi perché prima o poi inizierò una nuova Bakudeku, quindi se volete leggerla vi conviene, così vi avvisa appena esce, visto che non lo so nemmeno io quando accadrà e qui non credo che riavviserò se non alla fine di questa.
Ah e scusate se magari ad alcuni di voi sembrerà che la sto tirando per le lunghe, ma la sto scrivendo proprio come la immagino! Per oggi vi lascio con 1584 parole per voi!

~Ci sarò...~ ¦Bakudeku¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora