Cap. 26 ~Sospetti~

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Erano le 4 del mattino ed ero sdraiato nel letto di casa mia abbracciato al suo cuscino. Sentivo il suo odore ad ascoltavo le sue canzoni preferite. Niente. Il sonno non voleva palesarsi.
"Datemi una botta in testa... Perfavore... Voglio solo chiudere occhio... M*rda... Cosa mi prende?" pensai rigirandomi per l'ennesima volta nel letto. Respirai a pieni polmoni la sua fragranza e poi lanciai via il cuscino. Decisi di vestirmi ed andare a lavoro. Quando entrai in ufficio la hall era vuota, ma mentre la attraversavo vidi una figura affacciarsi da una camera laterale che era al telefono e mi salutò.
-Non ti preoccupare per me... Si, si starò attenta! Ti amo anche io... - la sentii dire prima di riattaccare ed avvicinarsi.
- Ka... Capo! Come mai già qui? Cosa sono quelle occhiaie?! Si è ritrovato coinvolto in un attacco e non ha dormito? Aveva comunque tempo fino alle nove prima di rientrare!-
Squadrai la mia assistente che aveva un rapporto di una lotta ed una lettera dell'ASE tra le mani e ignorai volontariamente cosa mi aveva detto.
"Se vuole credere ciò che lo faccia..."
- Chi era Kendo? - dissi chiamando l'ascensore.
- Oh... Ti riferisci al nostro eroe ferito? Ora sta bene, rientra domani ed era...-
- Mi riferivo alla persona al telefono.- la interruppi con una faccia di ferro mentre le porte dell'ascensore si chiudevano. La vidi diventare un peperone.
- Mi spiace... So che non devo stare al telefono al lavoro, solo che... -
Le presi un polso e la sbattei contro una parete dell'abitacolo.
"Che caz*o sto facendo?!"
- Non me ne frega niente. Ti ho chiesto chi era! - tuonai. La vidi sbiancare e lentamente realizzai. La mollai di colpo.
- Si chiama Kaz...- iniziò.
- Scusa, non volevo impicciarmi... Sono mortificato... Non so che mi sia preso... - mi scusai massaggiandomi le tempie con lo sguardo basso.
- Soffre di insonnia? - mi chiese con una faccia preoccupata.
- Che c'entra? - la guardai confuso.
- Niente... Solo le occhiaie... Gli scatti d'ira... Poi ieri mentre dormiva in ufficio parlava e... - le porte dell'ascensore si aprirono e le tappai la bocca prima che ci sentissero. La trascinati nel mio ufficio.
- Non lo deve sapere nessuno. Non sapevo di aver parlato ieri, eppure ero convinto di non aver avuto incubi... - sussurrai dopo qualche istante. La vidi poggiare tutto quello che aveva sulla scrivania per poi lasciarsi cadere su una sedia.
- Vuole una mano?- disse impassibile.
- E cosa vorresti fare? -
- Mio fratello soffre di insonnia, conosco qualche trucchetto quantomeno per far addormentare... - sussurrò.
- Se viene a casa mia posso provare...-
- Lascia stare. Ora torna a lavoro. - la interruppi nuovamente in modo freddo mandandola fuori.
Rimasi a lavorare in ufficio e lessi la gazzetta che descriveva i nuovi criminali in libertà cercando di capire se uno di questi potesse essere nei dintorni per avviare le ricerche. Presi il giornale e lessi di un'eroina molestata a tre isolati da qui da quello che credeva fosse il suo fidanzato. Notai che era nella lista dei malintenzionati in fuga ed iniziai a fare delle ricerche senza un motivo preciso, avevo un brutto presentimento...
"Kazuto Sonoko..." iniziai a leggere vari articoli su di lui e mi accorsi che aggrediva sempre tre ragazze a città nel giro di un mese. Cercai informazioni sulle vittime e notai qualcosa che mi fece pietrificare. Erano tutte giovani assistenti ed aiutanti di importanti eroi... Ed erano tutte delle inesperte nelle relazioni che vivevano a casa da sole.
"Izuku mi parla spesso della sua assistente... È sposata da qualche anno ormai, e tutti i media lo sanno... Bubble non rischia... Non considerando che è di un anno fuori dal raggio di età delle ragazze che attacca... Ho mai sentito Itsuka parlare di una relazione?
<...Ti amo anche io... Si chiama Kaz...>"
Ripensai a quello sentito oggi e sbiancai... "Perché non l'ho lasciata finire di dire il nome?!" continuai a cercare informazioni. Corteggiava le vittime e si fingeva il loro ragazzo per qualche settimana, poi cercava di convincerle a... E se loro si rifiutavano le aggrediva. Avevo un bruttissimo presentimento...
"Devo conoscere meglio Itsuka... Devo capire se è in pericolo..." la chiamai con la campanella.
- Si? - si affacciò.
- Vengo stasera. Ci vediamo alle 19 fuori dal vicolo dietro l'ufficio. Puoi andare. - la vidi sorridere ed uscire.
Quando arrivai al luogo dell'appuntamento lei era già lì. Si incamminò ed iniziai a seguirla. Dovevo sapere di più. Ho deciso di rompere le barriere che ho almeno tra i colleghi più stretti, se non voglio rischiare niente, e lo farò.
- Tuo fratello ora che fa? - iniziai la conversazione.
- Ora fa la guida ed il fotografo in Olanda. Non si occupa di giornalismo, solo di osservazione della natura. Sembrerebbe che questo stile di vita lo faccia stare tranquillo anche di notte, quindi dopo il mese di prova l'ho lasciato andare.-
- Ed i tuoi? - continuai.
- Non li vedo spesso, vivono in campagna, ci siamo trasferiti qui solo io e lui, mio fratello. - sottolineò.
- Hai altri parenti? -
"Dimmi di sì, dimmi di sì..."
- No, vivo da sola, perché? -
"Caz*o!"
- Curiosità... Deku mi parla sempre della sua assistente, sono molto amici, non intendo che sia quello a cui punto, ma un po' di coesione in battaglia può aiutare... - sviai la domanda.
- Capisco... E lei? Come mai a cambiato idea? Come va con suo marito? - sussurrò l'ultima domanda.
- Ho cambiato idea per disperazione, credo, ho sonno... Per il resto tutto ok.- risposi dicendo solo una mezza verità.
- Come mai questo improvviso bisogno? - continuò.
- Dici perché non dormo più? Izuku è fuori casa e non posso più bere fino a collassare come facevo quando era SEMPRE fuori. - spiegai. Alla fine Izuku aveva davvero spiegato tutta la situazione anche a lei per assicurarsi stessi bene.
- Eccoci qui... Questa era casa di mia zia! - disse notando la mia confusione.
Era una classica villetta in stile giapponese a due piani, ma comunque grande per una persona sola. Entrammo e cenammo, poi verso le 21 mi indicò la camera degli ospiti e dopo essermi messo il pigiama mi sdraiai nel lato del letto su cui lei non era seduta dandole le spalle.
- Posso?- mi chiese. Non avevo idea di cosa parlasse ma annuii. Sentii delle mani poggiarsi sulle mie spalle ed iniziò a farmi un massaggio. Si era sdraiata dietro di me.
- Sei troppo teso... Rilassati! Deku ha detto che non dovevi stressarti! - mi rimproverò. Respirai lentamente. Sapevo di doverla mettere in guardia riguardo a quanto scoperto quel pomeriggio, ma avevo paura si offendesse per essermi impicciato, così iniziai a ragionare.
- Se ti togli la canotta posso fare anche di meglio...- sussurrò. Lo feci.
- Sei brava... Il tuoi ex devono esser stati fortunati. - dissi.
"Un idea migliore per scoprire se ha già avuto relazioni no?!" pensai.
- Veramente quello con cui parlavo oggi è il primo, ed ancora non viene mai a casa mia. - feci una risatina tesa. "Tutto combacia... Glielo devo dire..."
- Non è che Kazuto sarà geloso di me, no? Non voglio crearti problemi.- dissi in modo avventato.
- Tranquillo, non credo proprio, e comunque in caso gli dirò che sei gay e che è un segreto. Sei riuscito a capire il nome attraverso quell'unica sillaba che ho detto stamattina? -
- Si... Sono bravo eh? - scherzai.
"Tutto quadra in un modo impressionante"
Si fece una risata e si bloccò dal massaggiare.
- Katsuki... Deku per te è quello giusto? - mi chiese con una voce quasi spettrale.
- Ecco... Suppongo proprio di sì...- dissi improvvisamente teso.
- Come si fa a capirlo? - ebbi un idea sul come darle una mano, anche se sarebbe stata un po' d'impatto, almeno poteva funzionare.
Mi girai di scatto e la guardai negli occhi, poi le presi i polsi e la bloccai portandoli dietro la sua testa e sdraiandomi sopra di lei. Mi fissava con gli occhi sgranati e respirava appena. Spinsi con la mia intimità su di lei e tremò, poi mi avvicinai con la bocca al suo orecchio.
-Sei vergine? - chiesi con voce sensuale. La sentii mandare giù della saliva.
- S-si... - balbettò.
- Sai cosa sono io? Sono un bisex con tendenze principalmente omosessuali. Questo significa che per una relazione fissa devo stare con un uomo... Ma per una fuga di una notte anche una ragazza attraente come te mi sta bene... - continuai facendo scivolare un pollice lungo le sue curve.
- Come si fa a capirlo, eh? Se si arriva ad un punto del genere probabilmente è già tardi, chi è stato stuprato almeno una volta probabilmente lo sa, ma se prova anche solo per scherzo a metterti in una situazione del genere... - continuai facendo una breve pausa e di nuovo pressione, stavolta non solo con la mia intimita, ma anche sul suo seno. Mi leccai le labbra e sorrisi in modo spaventoso mentre lei si lasciò scappare un gemito di paura.
- BHE, allora non è quello giusto.- soffiai sulle sue labbra prima di fare ancora pressione.
- Cap... C-capo... Cosa sta... - gemette e nei suoi occhi vidi paura allo stato puro.
- Ci sono due modi per uscire da questa situazione, la prima è finire cosa abbiamo iniziato, la seconda è quella che userai tu oggi. Sono stato chiaro?- la vidi guardarmi confusa e continuai.
- Fingiti vogliosa, agevolami i movimenti, sorridi in modo pervertito. Penserà che ha beccato un'esperta che si finge un angelo. Dovrebbe allentare la presa. Prova. -
Così fece e scacciò improvvisamente il timore.
- Ora, immobilizzami bloccandomi le braccia e grazie alla tua unicità impedisci che possa reagire, dopo di che fammi alzare in ginocchio, levati da sotto di me e sbattimi con la faccia sul materasso mettendoti a cavalcioni sulle mie gambe prima che possa usarle. Tutto questo velocemente. Non avere paura di ferirmi. - conclusi. Lo fece.
- Brava, ora mollami che mi stai facendo male, e gradirei se non mi denunciassi per molestie sessuali. -

MY SPACE
Non ho molto da dire... Quindi vi lascio direttamente con 1631 parole per voi!

~Ci sarò...~ ¦Bakudeku¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora