Cap. 40 ~Cedere all'evidenza~

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Arrivato scappai in camera da letto ignorando mio marito, appena rientrato, che stava già cucinando. Mi tolsi la maglia, le scarpe ed i calzini. Mi misi davanti allo specchio di profilo e presi un gran respiro. Mi accarezzai lo stomaco e poi mi venne da piangere.

La seconda consapevolezza. Il tempo di crescere i miei figli e sarei stato troppo vecchio per tornare a fare l'eroe, se non da ufficio. Dovevo ufficialmente ritirarmi. Era la fine di Ground Zero.

Avrei lasciato temporaneamente l'agenzia a Kendou.
Sentii le gambe cedermi. Avevo trattenuto quella reazione troppo a lungo. Mi rimisi la maglia, rigorosamente larga, e mi lasciai cadere in ginocchio davanti al letto, accanto al cuscino.

Lo presi e ci scoppiai in lacrime sopra. Soffocavo tutti i singhiozzi e le grida ficcandomelo praticamente in gola.

"L'idea di smettere di lavorare non mi aveva mai distrutto così tanto... Eppure... Ora che è la realtà... Dovrò fare richiesta di un certificato di impossibilità di lavoro causa Villain all'A.S.E. così potrò avere una retribuzione mensile e potrò prendermi cura di loro anche quando Izuku mi lascerà..." pensai iniziando a disperarmi ancora di più. Non volevo trattenermi. Staccai la faccia dal cuscino ed inizia a urlare. Ero arrabbiato.

"Io i figli li voglio e ne sono felice naturalmente, ma non era comunque così che volevo finisse... E non mi riferisco solo al mio lavoro. Io volevo vivere fino alla fine con lui, ed invece ora, essendo troppo impegnato per occuparsi di ciò, mi lascerà anche lui... Probabilmente la custodia di Mits e Ken la daranno sempre a lui... Occuparmi anche di loro per me sarebbe troppo..."

Proprio mentre continuavo a urlare di disperazione sentii la porta aprirsi dietro di me senza che facessi in tempo a fermarmi.

- Cosa succede?! - mi guardo in panico. Vidi il terrore nei suoi occhi. Tirai su la mia migliore faccia da poker.

- Questa è la mia ultima missione... Io sto bene, ma hanno paura che il mio fegato non ce la faccia a reggere ancora così bene a lungo termine... Mi hanno detto di fermarmi qui. Non sarò più un Hero... Se non di ufficio.- finii a voce spezzata. Riscoppiai in lacrime.

Vidi Izuku restare a fissarmi qualche istante esterrefatto prima di iniziare a piangere. Mi corse addosso, si inginocchiò e mi abbracciò da dietro, per fortuna subito sotto i pettorali, così che non notasse niente.

Iniziò a piangermi sulla V della schiena.
- Mi dispiace... - continuava a sussurrare disperato al mio orecchio mentre continuavo a gridare frasi a caso. Iniziò a darmi dei delicati baci sul collo mentre continuava a ripetere le stesse frasi in loop.
- Andrà tutto bene... Non fa niente... Mi dispiace così tanto... -

Iniziai a calmarmi. Ripresi a respirare normalmente e mi girai sedendomi. Anche lui si mise seduto asciugando le lacrime, per poi mettersi a guardarmi senza parole. Alla fine sbuffai e gli sorrisi amaro. Gattonò fino alle mie labbra e mi baciò, prima in modo casto, poi iniziando a pretendere di più.

Glielo concessi, così si sedette sulle mie gambe e mi abbracciò il collo mentre continuavamo a far intrecciare le nostre lingue. Lo sentii lasciar scorrere le mani sulla mia schiena cercando l'inizio della maglia, ma lo bloccai facendo no con la testa.

- Stasera proprio no amore... Mi spiace.- dissi.
Lo vidi sorridermi triste e poi mi costrinse a seguirlo in cucina.

*MIDORIYA P.O.V.*

- Posso fare qualcosa?- chiesi dubbioso. Ero davvero dispiaciuto per mio marito, ma non sapevo davvero come comportarmi, di solito fare l'amore gli bastava, ma si era rifiutato... Era già da un po' in realtà che non lo facevamo, ma era stata tutta colpa degli impegni di lavoro.

La settimana e mezza che seguì mi sembrò di giocare al gatto e il topo. Lui restava sempre a lavoro fino a tardi dicendo di volersi godere tutti i momenti e quando tornava era sempre stanco. La tristezza dopo i primi due giorni sembrava essergli passata e ne ero felice.

~Ci sarò...~ ¦Bakudeku¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora