Cap. 15 ~La vita che volevo... ~

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*KATSUKI P.O.V. *

-Non ho scelta eh...? Possiamo evitare l'argomento fino a che non starai bene?-
-Se lo desideri... Ora capirai cosa significherebbe continuare questa relazione.-
Passarono due giorni di pura turtura. Il primo ci comportammo come i perfetti marito e moglie... Come prima... Ma era diverso... Era vero, non riusciva a guardarmi negli occhi... E ripensandoci non lo aveva fatto nemmeno quando stava tanto male... In sostanza non lo faceva apposta, se cercavo il contatto visivo non lo evitava subito... Però non lo manteneva... Lo schivava. Era davvero come non essere corrisposto... Non capivo cosa provasse e non potevo aiutarlo se non evitandolo a mia volta.
Il secondo invece mi evitò del tutto, non mi rivolse la parola fino ad ora di pranzo, e lo stesso fece fino a cena. Quella sera mi buttai a dormire tra le sue braccia come al solito e al contrario di come mi aspettavo mi strinse con forza e vidi un lieve bagliore nei suoi occhi. Probabilmente si accorse della mia confusione.
- Non essere stranito... Non sto facendo apposta il distaccato... Semplicemente se non ti vedo non ripenso a quello che ho fatto. Quando stavo male non potevo farmi questi complessi, non ne avevo la forza... Ma io ti amo ancora! È normale che almeno la notte ti voglia... Però non è detto che io ci sia sempre a casa, a meno che non mi ritiri, a quel punto saresti tu quello fuori per giorni.- concluse dandomi un delicato bacio sulle labbra, che continuai con foga, ritrovandomi a cavalcioni su di lui. Aveva lo sguardo rivolto verso la finestra. Iniziai a fargli dei succhiotti e lui iniziò a passarmi le mani sulla schiena nuda. Lo bloccai e scoppiai a singhiozzare sulla sua spalla.
"Perché fa così male senza un vero motivo?"
La mattina del terzo giorno lo vidi misurarsi la febbre e scappare in bagno. Mi misi ad origliare. Piangeva. Lo sentii dare una botta allo specchio.
- DI GIÀ?! E se non lo lasciassi? SE PROVASSI A PERDONARMI? Ma che marito sarei...? È per il suo bene. Punto. - lo sentii sospirare ed aprire la porta.
Rimasi a fissarlo con le lacrime agli occhi. Avevo capito.
-Ho 36.5... Faccio le valigie. - disse con una faccia di ghiaccio degna di Shoto.
Andai ad aspettarlo all'ingresso.
- Non c'è un altro modo?! Ti prego... -
- No... -
Ci baciammo per l'ultima volta. Sapeva di disperazione ed angoscia.
- Ricorda che il processo sarà una cosa pubblica... Tutti sapranno di noi appena ci diranno la data dell'udienza.-
Da quel momento i primi 3 giorni passarono con una velocità incredibile... Li passai da ubriaco... Abbandonato all'entrata di casa. Uscivo a prendere le lattine ogni mattina e le scolavo all'ingresso in lacrime, poi non ricordo nulla.
La quarta mattina mi accorsi che ancora non arrivavano le carte dell'avvocato, così in me si fece un barlume di speranza. Cercai di rialzarmi. Il quinto giorno andai in ufficio e alla reception chiesi se era arrivato qualcosa per me. Mi crollò il mondo addosso. Per assicurarsi che tornassi a lavoro me le aveva fatte spedire lì. Dissi alla receptionist di darmele e di non dire a nessuno che ero stato lì, a costo di perdere il posto.
Andai al supermarket e ripresi da bere. Tornai a casa e mi ubriacai ancora.

*MIDORIYA P.O.V.*

Uscito di casa volevo morire. Mi diressi verso l'ufficio con la mia roba ed entrato trovai Lemillion ed Eri a parlare di lavoro. Mi guardarono e sorrisero, poi videro le valigie e lentamente realizzarono.
-Oddio mi dispiace così tanto! - disse la mia assistente lanciandomisi al collo. Milio la seguì a ruota.
- Ti aiuto! - disse afferrando una valigia. Mi aiutarono anche a sistemare la roba nella camera che era stata costruita appositamente dal mio architetto inconsapevole che avessi una casa in cui andare. Era un monolocale comunicante con l'ufficio.
- Non posso credere che abbia aspettato guarissi per cacciarti! - sbottò furibonda Eri.
- Sono io che me ne sono andato appena mi sono sentito bene.- risposi freddo, nascondere la verità sarebbe stato inutile.
-COSA?! - esclamarono in contemporanea.
- Ma tu lo amavi! - aggiunse Milio.
-Appunto... Dopo quello che gli ho fatto non riesco nemmeno a guardarlo negli occhi... Potrei vivere con lui secondo te? -
-Con il tempo... - cercò di farmi cambiare idea Eri.
- Il tempo non guarisce tutto... E ci vorrebbero comunque anni... Anni in cui lui potrebbe farsi una nuova vita, e così andrà! - conclusi cacciandoli. Nei giorni successivi mi occupai unicamente delle scartoffie, di andare in azione non ne avevo proprio voglia. Non ebbi nemmeno la forza di togliermi la fede. Soffrivo come un cane e credevo di meritarmelo.
Una mattina di qualche tempo dopo Eri entrò senza annunciarsi.
- Cosa vuoi?-
-Ospitii! - mi avvisò con voce squillante.
- Non sono proprio in vena, scusati da parte mia.-
- Izuku, amore mio...!-
Alzai lo sguardo e sgranai gli occhi.
-Mamma?! Entra! - sorrisi.
-Ed All Might! - mi avvisò sparendo dietro la soglia Eri per tornare ai suoi compiti.
Spiegai a mia madre ed All Might l'accaduto.
-Eppure anche quando sembrava che tutto stesse andando allo scatafascio lui c'era... Ed io ero così ceco da non accorgermi nemmeno che qualcosa non andava... che anche lui avesse bisogno di me... Che marito sarei costringendolo a stare con me? Pessimo di sicuro... -
-Ti hanno mai detto "E se lui avesse ancora bisogno di te?"...? Magari tu stai facendo la figura del pessimo marito non restando con lui! Non aiutandolo in un momento di difficoltà! E sono sicura che anche tu, dopo averlo aiutato ti perdoneresti... Sei proprio come tuo padre! Tanto forte in azione e pieno di volontà, tanto quanto debole se si tratta di affrontare situazioni di cui non ti sente all'altezza! -
Rimasi scioccato da quello che mia madre mi aveva appena fatto notare, non considerando che mia madre non mi aveva mai parlato di mio padre.
- Credo di doverci pensare... -
- Giovane Midoriya! -
- Chiamami pure Izuku, non sei più il mio professore.-
- Comunque, volevo dirti che è vero... Da numero uno non ho mai avuto una vita sentimentale in quel punto di vista, del matrimonio intendo, ma tu sei migliore di me! Sono sicuro che pur di restare con lui riusciresti ad organizzarti! È vero... Sono io che ti ho detto che non si può salvare tutti, ma che si può salvare chiunque sia a portata di mano in quell'momento, ma questo non significa che tu debba essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Se non salvi chi ti fa stare bene, poi non starai bene tu, e allora come li salvi gli altri? Riflettici!-
mi disse dandomi una pacca sulla spalla.
- A proposito, credo che andrò a trovare Gran Torino per un po', ma non ti preoccupare per me! Uno squillo e sarò al tuo servizio, come tu sei al servizio del nostro paese! -
- Ma piantala! - dissi ridendo per la prima volta dopo 13 giorni.
- Sono serio, da cittadino del Giappone ti porto rispetto! -
Sbuffai.
- Grazie per essere venuti... Ci penserò, promesso! -
Quella sera la passai a rimuginare sulle parole di mia madre... Avevano senso... E forse non era ancora tardi... Del resto ancora non mi riinviava le carte firmate no?

*ITSUKA P.O.V.*

Arrivai in ufficio e svolsi i miei compiti, quando calò la sera del quattordicesimo giorno digitai per l'ennesima volta il numero e per l'ennesima volta mi rispose la segreteria.
"Ma è mai possibile?! Sparire due settimane senza dare ordini o lasciare tracce! Non pensa che potremmo essere preoccupati?!"
Scaraventai il telefono e mi poggiai al muro.
"Ho chiesto alla polizia, ad altri eroi, ma nessuno si prende la briga di cercarlo! Pensano sia in vacanza... Vacanza?! Uno come lui! Almeno avrebbe avvisato... Non considerando che non sembra uno da vacanze solitarie... Magari ha una famiglia... In effetti non so niente di lui... Però cavolo ha solo 20 anni... Una compagna? Avrebbe già più senso... Ma non mi sembra un tipo romantico... Un bell'uomo sì... Ma ha dei modi... Povera la donna che se lo sposa!" pensai mentre tornavo a casa.
"Ho deciso, domani uso l'ultima possibilità che ho... Lui, se è davvero come dicono, mi aiuterà!"
In quell'istante mi arrivò un messaggio da "Kazuto😏" e ne fui sinceramente contenta. Parlammo al telefono tutta la sera e poi andai a dormire... Il mio piano era in atto!

MY SPACE
Se ve lo state chiedendo, sì! Kazuto è un personaggio inventato! Itsuka Kendo invece è l'ormai ex rappresentante della 1B. Detto ciò... Colpiti?! Fatemelo sapere con un commento!
Vi lascio con ben 1408 parole per voi!

~Ci sarò...~ ¦Bakudeku¦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora