Mi stava baciando..
Le sue labbra sulle mie.
Speravo che fosse un sogno, ma era realtà.
Io non lo ricambiai e lui se ne accorse.
Allontanò il viso dal mio e potei vedere la delusione e la tristezza nei suoi occhi.
Mi sentivo così tanto in colpa.
Era brutto quando una persona non ricambiava i tuoi sentimenti; era come aspettare un aereo in una stazione.
Mi sentivo così in colpa che stavo per scoppiare in lacrime, anche se quello che doveva disperarsi era lui.
'Sapevo che non avresti mai provato i miei stessi sentimenti'
Mi sentivo una merda.
Gli avevo spezzato il cuore in pochissimi secondi, in un solo istante.
'Però cercherò in tutti i modi di conquistarti' disse con un mezzo sorriso in volto.
'Te lo prometto Cheryl.'
E con questa, se ne andò lasciandomi da sola in quel posto.
Immersa fra i miei pensieri totalmente confusi.
Dovevo ancora realizzare cosa fosse successo.
Mi ha davvero baciata?! pensai portandomi una mano sulla fronte.
Ero davvero in confusione, non riuscivo a capire più niente.
Mi aveva baciata, io l'avevo rifiutato e lui poi se ne andato dicendo 'riuscirò a conquistarti'.
Ero così avvolta dai miei pensieri che dovetti sedermi su una panchina accanto a me.
Volevo dire tutto sul gruppo delle mie amiche ma ero troppo paralizzata.Per chiarirmi le idee, allora, andai al bar di mio fratello sperando di trovarlo lì.
Però, per mia sfortuna, se ne era andato già e pensai che adesso mi stava aspettando a casa.
Non volevo andare di fretta quindi ordinai un caffè per non focalizzarmi sul nostro bacio.
Mentre stavo bevendo quella sostanza nera, sentii una vove familiare chiamarmi davanti a me.
Alzai lo sguardo dalla tazzina contenente il caffè e trovai Hanji davanti a me con un gran sorriso stampato in volto.
'Ciao Cheryl, come va?' disse con il suo solito tono.
Era pazza già da prima che ci conoscessimo.
Molti clienti, infatti, la ritenevano stramba o qualcosa del genere.
Anche Levi pensava la stessa cosa, rimproverava sempre il suo comportamento ed iniziavano a discutere.
I loro caratteri erano veramente diversi, quindi c'era d'aspettarsi che c'erano tali litigi.
'Ciao Hanji, tutto bene. Te?' chiesi posando la tazzina sul sottobicchiere.
'Va alla grande! Però, per mia grandissima sfortuna, devo fare il turno di notte. È davvero stancante farlo, però ormai sono abituata.' disse incrociando le braccia per poi sbuffare.
Era divertente quando faceva così, infatti feci una piccola risata e lei se ne accorse, come tutte le volte.
'Allora, tu invece ho sentito dire da Levi che hai dovuto pulire l'aula. Com'è andata? Facevano schifo i banchi?' rise facendo l'ultima domanda.
Come ogni volta, Hanji sapeva sempre quello che mi succedeva perché costringeva sempre mio fratello a dirle cosa dovevo fare.
Non avevo mai pensato che fosse invadente, avevo sempre pensato che fosse solo una seconda mamma che si preoccupava per la propria figlia, anche se era un pó strana.
'Beh, ci ho messo poco però i banchi facevano veramente cagare' dissi ed entrambe ci mettemmo a ridire.
Mi fece bene parlare con lei, era davvero rilassante e non ti faceva pensare ai problemi che avevi appena avuto poco fa.
Non sapevo mai come ringraziarla per tutto quello che mi faceva, era molto gentile con me ed io le ero riconoscente.
'Come va invece con Eren? Vi siete messi insieme?'
Divenni rossa in un attimo ed iniziai a maledire la domanda che mi fece la castana.
Proprio adesso che non volevo pensare a niente riguardo la mia vita sentimentale!
'Aah ho capito, c'è stato qualcosa! Non ti preoccupare non dirò niente a Levi, l'importante è che tu mi racconti tutto, ok?'
Allora decisi di raccontarle tutto, dall'inizio alla fine e lei mi stava ad ascoltare attentamente.
Le dissi anche quello che era accaduto poco fa.
Quando finii di riferirle tutto, iniziò a ridire senza nessun motivo.
La guardai male e lei se ne rese conto mentre continuava a ridire.
'Scusami tanto se sto ridendo, ma mi ricordi tantissimo la me del passato. Mi cacciavo sempre nei guai e avevo sempre problemi coi ragazzi della mia età.
Però con te è diverso. Tu se hai rifiutato quel ragazzo, allora significa che il tuo cuore appartiene già a qualcun'altro.
Ed indovina chi è? Eren, ovviamente.'Pov's Eren
Ritornai a casa stanco a causa del lavoretto che ci aveva assegnato la scuola.
Era piuttosto fastidioso farlo, ero davvero incapace come aveva detto la nanetta.
Andai verso il salone finché notai una borsa nera ed una valigetta marrone davanti al divano.
Sapevo che la valigetta era di mio padre che portava a lavoro e quindi capii che oggi era ritornato prima a casa, però non sapevo di chi fosse quella borsa.
Mentre stavo cercando di capire chi fosse il proprietario, sentii delle voce provenire dalla cucina.
Una era di mio padre e l'altra era di una donna molto familiare.
Iniziai a dirigermi fino a quando vidi quei capelli rosso scuro legati in due treccie dietro alla testa.
Ero così felice di rivederla.
'Isabel!' urlai per farmi sentire da lei e quest'ultima si voltò e sul suo viso apparve un gran sorriso a trentadue denti.
'ERENN' disse anche lei urlando sfiondandosi verso la mia direzione per poi darmi uno di quei suoi grandi abbracci.
'Mi sei mancata tantissimo' dissi stringendola a me.
'Anche tu, uomo ciclato' disse chiamandomi con quel soprannome.
Mi chiamava così perché, da piccolo, mi arrabbiavo molto spesso senza nessuna ragione.
Povera mia madre che doveva sopportarmi.
'Che bello vedervi un'altra volta insieme' disse mio padre sorridendo.
Eravamo stati sempre insieme fin da bambini e ci chiamavano "il duo combinaguai".
Ne facevamo delle grosse fin da piccoli e quel nostro vizio non se ne era mai andato.
Anche se, quando io avevo 13 anni ed Isabel 18, ci dovemmo separare perché lei doveva studiare in un'altra città.
Ero così tanto contento di averla rivista.
'Dimmi un pó, perché sei ritornata qui? Non dovevi studiare in quel collage?' le domandai separandomi dal suo abbraccio.
'Mi mancava questa città, quindi avevo deciso di far visita ai miei e a te e zio' mi rispose poi continuando: 'Vorrei tanto rimanere qua, ma devo ritornare dai miei per cenare'
'Sei sicura che non vuoi rimanere qua?' chiese mio padre avvicandosi alla rossa.
'Nono, non ti preoccupare, farò visita al moccioso domani mattina per accompagnarlo a scuola: contento?' dissi rivolgendosi a me.
Mi ero completamente dimenticato che lei era ormai più che maggiorenne ed aveva la patente da quasi tre anni.
'Per me va benissimo, basta che non facciamo nessun incidente' dissi con tono sarcastico e ricevetti come risposta una sua occhiataccia.
Poco dopo, andò verso il salone per prendersi la borsa accanto al divano e salutò me e mio padre per poi uscire dalla porta.
La mia giornata stava andando alla grande: avevo fatto pace con Cheryl, avevo rivisto mia cugina e mio padre, finalmente, era ritornato prima di cena.
Iniziai a pensare che tutto fosse un sogno, ma per fortuna era realtà.
Speriamo che sia così anche per Cheryl..Narratore:
La corvina era sul letto a pensare a quello che era accaduto in quel pomeriggio.
Stava andando tutto alla grande finché arrivò quel bacio.
Così tanto inaspettato e così tanto privo di emozioni da parte della ragazza.
Cheryl continuava a pensare quanto fosse stata egoista con Jean che stava per mettersi a piangere.
Si era resa conto che gli aveva spezzato il cuore e lei si sentiva solamente in colpa per ciò.
Però quella frase gli rimbombava nella testa.
"Riuscirò a conquistare il tuo cuore"
Significava che quel ragazzo non si sarebbe mai arreso ed avrebbe continuato a provarci anche dopo la prima sconfitta.
Il ragazzo sapeva fin troppo bene che lei aveva occhi solo per Eren, il suo rivale, ma non voleva gettare la spugna così in fretta.
Mentre la protagonista cercava di addormentarsi, il castano era in pensiero per lei chiedendosi se stava andando tutto bene.✩𝒔𝒑𝒂𝒛𝒊𝒐 𝒂𝒖𝒕𝒓𝒊𝒄𝒆✩
Ecco a voi un nuovo capitolo della storia e spero tanto che vi piaccia!
Intanto ho voluto introdurre anche Isabel e, più avanti, metterò anche Farlan.
Alla prossimaa💙
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𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)
Fanfic«sᴇ ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ᴇ́ ᴘᴇʀ ᴅᴇʙᴏʟɪ, ɪᴏ ᴄᴏᴍᴇ sᴏɴᴏ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀᴛᴀ ᴜɴᴀ ᴅɪ ʟᴏʀᴏ?» ~Le relazioni sentimentali fra i sedicenni sono così complicate: ci sono le storie che in un attimo terminano; altre invece che sono solo dei passatempo; e infine quelle più belle, cioè...