28.🩸

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E quando le lacrime iniziarono a rigare il mio volto, sentii quelle parole uscire dalla sua bocca insignificante.
Un miscuglio di lettere pronuciato alla leggera, come se fosse una cosa normale.
Le lacrime di tristezza che stavo versando in quel momento stavano diventano colme di rabbia.
Lei l'aveva promesso che non avrebbe linceziato Levi.
Stavo con lei, aveva tutto quello che aveva chiesto.
Perché non mantenere il nostro accordo dopo tutto quello che avevo fatto?
Avevo così tante domande che frullavano nella mia mente.
E volevo tanto che avesse una ragione per arrivare fino a questo.
Arrivare a spezzare l'accordo.

'Akira, di cosa stai parlando?' dissi cercando di mantenere il tono calmo, anche se avrei voluto tanto urlare ed andarmene.
Ma poi, quando me ne sarei andato via, cosa avrei fatto?
Sarei ritornato da Cheryl per spiegarle tutto?
Ma perché mi avrebbe dovuto credere..?
Ero così stupido a credere che mi avrebbe perdonato e che non mi avrebbe dato un ceffone in faccia.
'Sai, non la voglio più tra i piedi. Preferisco non vederla tutti i giorni a scuola, anche se mi farebbe piacere vederla soffrire ogni volta che ci baceremo, ma non la voglio più vedere.' spiegò dopo qualche minuto la castana.
Era così soddisfatta quando spiegò i suoi veri piani.
Voleva fare questo fin dall'inizio, senza dar conto a Jean il quale voleva stare insieme a Cheryl.
Quindi aveva mentito a tutte due finché non l'avesse più fra le scatole.
E non le importava se qualcun'altro la voleva come ragazza, voleva solamente seguire il suo istinto.
Fin dall'inizio..

Ad un tratto, suonò il cellulare di Akira la quale rispose immediatamente alla chiamata senza neanche controllare chi fosse.
Non sapevo neanch'io con chi stesse parlando, finché non pronunciò la parola "papà".
Mi venne la pelle d'oca.
Allora era come avevo pensato io.
Non voleva stare allo stesso gioco, voleva seguire il suo di gioco senza che nessuno se ne accorgesse.
E ci era riuscita alla perfezione.
'Scusami ma mio padre mi aveva telefonato per avvertirmi che ha appena linceziato il dipedente "Levi Ackerman". Papà l'ha mandato in un altro locale che si trova a 500km da Tokyo.' disse con un ghigno stampato sul volto.
Era fiera del suo lavoro.
Era fiera di far soffrire altre persone senza un motivo plausibile.
Levi verrà lincenziato ed io non la vedrò mai più.
Anche se non mi sarei potuto avvicinare a lei, avrei sempre osservato la sua immensa bellezza che si vedeva anche da 100km di distanza.
Questi sentimenti li provavo solo ed unicamente per lei.
Avrei fattto di tutto per renderla felice.
Ed eccoci qua.
L'avevo lasciata per non far che qualcuno non rovinasse la sua vita.
Adesso i miei sforzi non erano serviti a nulla.
Lei si trasferirà ed io non potrò mai più vedere quella maledetta tempesta.
Quel disordine che tanto amavo di lei, che mi aveva fatto impazzire e farmi salire al settimo cielo ogni volta che incrociavo il suo sguardo.
Non avrei mai potuto aver indietro il mio temporale.
Che creava scompiglio nella mia testa con un solo e semplice gesto.
Quella tempesta che mi faceva battere il cuore a mille per quanto fosse bella ed intelligente.
Tutte le persone presenti nel cortile l'ammiravano, ma non come lo facevo io.
Loro non la conoscevano, non sapevano la sua storia.
Ma io sì.
Ed io l'ammiravo per questo, per quanto avesse resistito a lungo senza farsi notare dagli altri.
La sua bellezza non è mai stata sfiorita, era rimasta così com'era.
Ma adesso che le ho sfrantumato il cuore, come si sentirà adesso?

'Avevi promesso che non l'avresti mandato via..' dissi io mormorando cercando di mantenere la calma.
'Eren, non sono così stupida. Lei non si doveva permettere di stare con te e questa è la sua punizione' rispose iniziando ad osservarmi attentamente.
Ormai ero colmo di rabbia che non potei più resistere.
Iniziai ad urlarle contro, a dirle che non sapeva mantenere le promesse e che tutti i miei sforzi non erano serviti a niente.
Ma lei.. Sembrava che non le interessasse.
Come se il problema non fosse il suo e che non l'avesse creato lei.
Si comportava normalmente e non fece nessuna espressione quando iniziai ad alzare la voce.
Non era stupita; spaventata o qualsiasi altra cosa.
La sua espressione era neutrale.
Finché non smisi di parlare la cambiò totalmente.

𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora