29.🕳️

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Non avrei mai pensato che il mondo fosse così crudele con me.
Non avevo mai fatto niente di male, ma a quanto pare volevano farmi soffrire.
Pensavo che l'unica persona che mi amava sarebbe rimasta al mio fianco per sempre. Che non mi avrebbe mai tradita.
Ma chi vogliamo prendere in giro?
L'amore era sempre stato per i solo deboli di cuore.
Persone che si innamoravano e lasciavano tutto alle loro spalle: lavoro, famiglia ecc..
Poi, in una frazione di secondo, rompevano la loro relazione.
Davvero, mi facevano pena le persone così.
Finché non incontrai lui.
Quei suoi maledetti occhi così magnetici da lasciarti senza parole.
Poteva essere anche un arrogante, ma era maledettamente bello da farti lacrimare gli occhi.
Ma non parlavo della sua bellezza esteriore.
Parlavo di quella interiore.
Arrogante o no, sapeva capirti al volo, senza neanche dire una sola parola.
Come in quella notte.
Non gli avevo detto niente riguardo al mio passato, ma riuscì a togliermi le parole di bocca.
Sapeva andare avanti e guardare in alto nonostante i suoi problemi familiari.
Poteva anche rimanere senza amici, ma non si sarebbe mai voltato indietro.
Forse faceva un eccezione per Armin e Mikasa, essendo i suoi migliori amici d'infanzia.
Ma, se avrebbe perso uno di loro, aveva un motivo in più per andare avanti.
Forse con qualche problema, ma non gli sarebbe interessato.
Era affascinante quel suo atteggiamento.
Probabilmente riuscirà andare avanti senza di me.
Magari per lui ero un peso morto e quindi mi aveva lasciato andare.
Ma io sarei riuscita ad andare avanti?

Ritornai a casa dopo quella tremenda serata.
In quel momento avrei voluto buttarmi sul letto e non rialzarmi mai più.
Ma c'era una cosa che attirò la mia attenzione.
Appena varcai la soglia della porta, vidi Levi parlare con Hanji in cucina.
Non aveva uno sguardo calmo, stessa cosa valeva per la bruna.
Erano davvero preoccupati.
Decisi di non salutare mio fratello e provai ad origliarli cercando di non farmi vedere dai due soggetti.
Mi misi dietro al divano del salone, dopo essermi rassicurata che la porta d'ingresso non avesse fatto nessun rumore mentre la chiudevo che avrebbe potuto attirare la loro attenzione, e cominciai ad ascoltarli.
Non riuscivo a sentirli bene a causa della distanza dalla cucina al salone.
L'unica cosa che riuscii a capire era: "Quando hai intezione di partire?"
Partire? Per dove?
Levi non mi aveva parlato di un futuro viaggio in questi giorni.
Forse voleva farmi una sorpresa, cosa molto probabile.
Ma non sarebbero così "spaventati" se fosse veramente così.
Provai ad ascoltare un altro pó la loro conversazione quando sentii un particolare davvero importante: "Hanji, dovremmo andare in una città distante 500 km da qui."
Perché saremmo dovuti andare in una città così lontana e per quale motivo?
Ero così confusa in quel momento.
Dovevo sapere cosa stava succedendo e di cosa stessero parlando.
Riguardava sicuramente me e mio fratello e non volevo che lo tenessero nascosto solo per il mio bene.
Decisi di alzarmi dalla mia postazione e mi avviai verso la cucina quando loro stavano ancora discutendo.

'Cosa non devo sapere?' chiesi senza neanche salutarli.
Non volevo fare assolutamente la finta tonta, dovevo scoprire di cosa stessero parlando.
Entrambi mi guardarono scioccati e, man mano, la loro espressione cambiò diventando seria.
Come se ormai fossero costretti a dire la verità.
E questo mi andava bene.
'Cheryl, di cosa stai parlan-' disse Hanji cercando di far finta di nulla ma venne interrotta da Levi.
Lui sapeva che, ormai, avevo ascoltato la loro discussione e non poteva nascondersi.
Sapeva quanto io odiassi le bugie e che quella di Hanji avrebbe peggiorato le cose.

'Sorellina, è inutile fare dei giri di parole quindi te lo dirò direttamente.' disse Levi rimanendo serio non badando ad Hanji.
Aspettavo con ansia il continuo, morivo dalla voglia di saperlo.
Forse non era una brutta notizia, ero io che avevo sentito e visto male..
Lo speravo così tanto.
Finché non ebbi una fitta al cuore quando mio fratello iniziò a parlare.
'Dobbiamo trasferirci a Kyoto.. Sono stato licenziato.'
Le lacrime che avevo finito di versare una mezz'oretta fa stavano ritornando per riminacciarmi di scendere.
Volevo piangere, volevo urlare.
Non sapevo che dire.
Avrei dovuto abbandonare questa città.
Dove avevo fatto amicizia con quattro splendide ragazze che mi avevano stravolto la vita.
Dove avevo passato le mie paure più grandi.
Avevo trascorso quattro mesi fantastici, ma che passarono in un secondo.
Di solito ci mettevo un anno a fare tutte queste cose.
Ma in questo ambiente no.
Le persone che si trovavano qua erano davvero speciali da farti sentire tale.
Però, avevo provato emozioni come la tristezza e il dolore.
Ma allo stesso tempo anche l'amore e la felicità.
Solo grazie a lui.
Non avrei mai pensato che uno come lui potesse cambiarmi la vita in un secondo.
Solo grazie a lui sono riuscita a cambiare.
Queste, però, sono cose passate.
Ormai non faceva più parte del mio cuore.
Mi aveva ferito ed io non potevo assolutamente perdonarlo.
Quindi penso che allontanarmi da Tokyo mi farà bene.
Dimenticherò tutti i problemi e potrò vivere in totale tranquillità.
Il problema era che dovevo distaccarmi dalle mie amiche e questo mi faceva soffrir ancora di più.
Però ci saremmo potute vedere qualche volta nelle vacanze natalizie o estive.
Non mi dovevo trasferire nell'altra parte del mondo.
Ero sempre in Giappone.
Però perché mi sentivo così male..?

𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora