Normalmente andai a scuola il giorno dopo trascorrendo la giornata a guardare la finestra invece che ascoltare la lezione, come al solito.
Però avevo paura di incontrarlo dinuovo..
Non riuscivo ancora a capire il suo gesto di ieri pomeriggio.
Si era comportato in un modo strano che non mi sarei mai riuscita a spiegare.'Hai visto Jean oggi?' mi chiese Mikasa richiamando la mia attenzione.
Era l'ultima ora e, a ricreazione, né io e né Mikasa avevamo visto il castano.
Scossi la testa aggiungendo poi che non l'avevo visto neanche io alla terza ora.
'Bah, forse ha la febbre' disse poi riportando lo sguardo sul prof che stava spiegando.
Io intanto guardai il mio quaderno ancora bianco rispetto a quello di Mikasa che era pieno di appunti.
Certo che solamente io posso fare queste cose.Al suono della campanella uscimmo tutti quanti dalla classe seguita da quella di Eren.
Quest'ultimo stava accanto ad Akira che, fino a quel momento, non l'avevo vista.
Anzi, preferivo non rivederla invece che ritrovarmela vicino a lui.
Era tutta colpa sua se io ed Eren avevamo litigato. Avevo pianto in quella notte per colpa di quella vipera che pensava solo a rompere i coglioni.Però notai che nessuno dei due si parlava, forse avevano litigato oppure non avevo nessun argomento di cui parlare.
I professori ci accompagnarono all'uscita ed io e le mie amiche andammo direttamente al centro del cortile per parlare.
Io, intanto, stavo cercando Jean.
Anche se ieri mi aveva lasciato a bocca aperta, volevo trovarlo per assicurarmi che lui stesse bene.
Mentre ero alla ricerca di Jean, vidi Eren parlare con Akira.
Erano entrambi felici ed io morivo dalla voglia di sapere di cosa stessero parlando.
Pensavo che avessero litigato dopo quello che era successo in quel giorno.
Invece no.
Si scambiavano vari sorrisi e non ce n'era uno falso fra questi.
Volevo tanto avvicinarmi a loro per poter sentire la loro conversazione, ma non riuscivo a fare un passo dalla mia postazione.
Nel frattempo sentivo le mie amiche parlare tra di loro non accorgendosi della mia assenza.
Ma mi andava bene così.Non so come ma Akira notò il mio sguardo rivolto a loro e, così mi sembrava, fece un ghigno.
La odiavo quella ragazza.
Mi ha fatto soffrire per una settimana intera a causa del suo carattere di merda.
Pensava di avere tutto nelle sue mani e di manipolarlo come e quando voleva lei.
Era insopportabile.
Se non fosse illegale, già l'avrei presa a pugni senza pensarci due volte.Però non volevo stare al suo gioco quindi decisi di fare una cosa che lei non si sarebbe mai aspettata.
Dissi alle mie amiche che andavo da Eren e andai dal castano.
Quando Akira mi vide avvicinare a loro, spalancò gli occhi incredula.
Eren, invece, mi salutò con un gran sorriso stampato in volto.'Ciao nanetta!' mi salutò per poi scompigliarmi i capelli, come al solito.
'Ciao coglione, ciao Akira' dissi fingendo di sorridere.
Lei fece solo un cenno con la mano, come faceva sempre.
'Allora come va? Ti vedo felice oggi. ' chiesi ad Eren distogliendo lo sguardo da Akira.
'Alla grande! Tu?'
'Bene direi'
'Senti, percaso hai visto Jean?' mi chiese Akira.
In quel momento mi chiesi perché le interessava di Jean.
Potevano essere anche amici, ma nessuno dei due era attaccato all'altro.
Decisi di risponderle dicendo che neanch'io l'avevo visto per tutta la mattinata.
'Che strano, ieri pomeriggio vi ho visti insieme, pensavo che tu lo sapessi'
Rimasi stupefatta dalla sua frase.
Come ha fatto a vederci?
Pensavo che fossimo completamente da soli, invece c'era lei a spiarci per tutto il tempo.
Non sapevo come rispondere e intanto Eren era confuso.'Cheryl, che ci facevi con Jean ieri?' mi chiese il castano notando che io non rispondevo.
'Stavamo parlando, ecco qua.' dissi io cercando di rimanere neutrale.
'A me non sembrava che stesse solamente "parlando" ' disse Akira mimando le virgolette.
Ero in trappola e lei mi aveva scoperta.
Però non era affatto colpa mia.
Jean mi aveva baciato senza il mio consenso.'Stavano semplicemente parlando Akira, che c'è di male?'
Sentii una voce familiare venire verso di noi.
Mi girai e vidi Ymir mettersi accanto a me.
Perché mi sta difendendo? Perché lo sta facendo?
Non le avevo raccontato niente, eppure mi stava aiutando.
Akira iniziò a guardarla male.
A quanto pare il suo piano era questo, però senza l'intervento di Ymir.
'E poi dovresti smetterla di intrometterti in fatti altrui' disse la castana incrociando le braccia.
Si stavano lanciando frecce ed archi senza interruzioni.
Ymir non voleva arrendersi come neanche Akira.
Sembrava una guerra però senza sangue e corpi sparsi per terra.'Ehm, scusate se sto per rovinare la vostra "discussione" ma io devo proprio andare' disse Eren anche lui confuso e se ne andò scompigliandomi i capelli, come al solito.
Vidi che si stava dirigendo da una ragazza coi capelli rossi ed occhi come i suoi.
Mi stavo chiedendo chi fosse finché sentii una voce sconosciuta venire verso noi tre.'Ciao ragazze, voi sareste delle amiche di Eren?' chiese la rossa gentilmente.
'Beh, parla con loro due. Io non ci vado d'accordo con quello là.' rispose Ymir alla domanda.
Beh, non è che andavano tanto d'accordo quei due eh.
'Isabel, loro sono Cheryl, Akira ed Ymir.' disse Eren facendo finta di non aver ascoltato quest'ultima.
Akira, però, si sorprese che non avesse nominato lei per prima.
Anch'io lo ero.
Insomma, detestavo ammetterlo, ma loro avevano un legame forte fin da piccoli.
Perché ha presentato prima me che lei?'È un piacere conoscervi ragazze! Io sono Isabel, la cugina di questo coglione qua' si presentò la ragazza prendendo in giro il castano.
Quindi sono cugini..?
'È un piacere conoscerti Isabel!' disse Akira con il suo tono da oca.
Si vedeva che la odiavo?
Io non parlai per tutto il tempo perché non avevo il coraggio di parlare.
Ero ancora sconvolta per la faccenda di prima, e se non fosse venuta Ymir, Eren avrebbe scoperto tutto.Alla fine facemmo amicizia con Isabel e poi sia lei che il cugino se ne andarono come anche Akira.
Poco dopo ci raggiunsero le altre mie amiche notando che né io e né Ymir stavamo tornando.
'Questa signorina ci deve delle spiegazioni.' disse Ymir puntando l'indice sul mio capo.
'Che è successo adesso?' chiese Mikasa esausta.
'Niente di che, è Akira che fa la stronza' mentii per non dire la vera versione dei fatti.
'Akira fa sempre la stronza, Cheryl. Ma questa volta la tua espressione ti ha ingannata. Eri sconvolta quando lei ti aveva detto che non stavi solamente parlando con faccia da cavallo'
Questa volta anche Ymir mi aveva scoperta.
Ormai ero diventata un libro aperto per loro.
Sapevano riconoscere ogni mio sbaglio e qualsiasi bugia, anche se sapevo mentire alla perfezione.
Sono sempre stata brava a nascondere le mie vere emozioni, però non avrei mai pensato che loro mi avrebbero messo alle strette.'Eh va bene, Jean ieri mi ha baciato' dissi tutto in un fiato.
Tutte loro erano rimaste sorprese pensavano che io stessi scherzando, ma non sapevano che anch'io speravo che tutto fosse uno scherzo.
'TI HA VERAMENTE BACIATA!?' urlò Sasha facendosi quasi sentire da tutti gli studenti.
'Sshh, non dirlo ad alta voce stupida!' le dissi portando un indice sulla sua bocca.
'E tu che hai fatto?' mi chiese la più piccola del gruppo.
'Non ho ricambiato e poi lui mi ha detto che non si sarebbe arreso' dissi io portandomi una mano sulla fronte per l'esasperazione.
Stavano succedendo troppi casini in quel periodo e la mia testa stava scoppiando.
Volevo solamente la tranquillità.
Quella che stavano cercando i miei occhi, o meglio, stavano cercando i suoi occhi..Pov's Jean
'Allora ci sei riuscita?'
<No, purtroppo no, però la prossima volta avrò più fortuna. Non ti preoccupare.>
'Va bene, l' importante è che riusciremo ad avere quello che è nostro.'
<Ovvio che ci riusciremo. Tu toglierai di mezzo Eren ed io Cheryl.>
'Affare fatto.'𖣔𝓈𝓅𝒶𝓏𝒾ℴ 𝒶𝓊𝓉𝓇𝒾𝒸ℯ𖣔
Ecco a voi un altro capitolo!
A quanto pare Jean non si é veramente arreso. :/
Grazie mille per le 397 visualizzazioni🖤
Ci vediamo al prossimo capitolo💗
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𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)
Fanfic«sᴇ ʟ'ᴀᴍᴏʀᴇ ᴇ́ ᴘᴇʀ ᴅᴇʙᴏʟɪ, ɪᴏ ᴄᴏᴍᴇ sᴏɴᴏ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀᴛᴀ ᴜɴᴀ ᴅɪ ʟᴏʀᴏ?» ~Le relazioni sentimentali fra i sedicenni sono così complicate: ci sono le storie che in un attimo terminano; altre invece che sono solo dei passatempo; e infine quelle più belle, cioè...