14.♡︎

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Dopo che ci vestimmo tutte, scendemmo giù per poi uscire di casa.
Quella che doveva guidare era Ymir, quindi dovette far attenzione ad non assumure troppi alcolici (e l'impresa sarebbe stata un pó difficile).

Dopo venti minuti di viaggio arrivammo alla nostra meta ed entrammo nel locale.
Era pieno di gente, quindi ci saremmo perse sicuramente.
Decidemmo di andare subito sulla pista da ballo invece che prendere già i drink.
Sasha, come al solito, stava dando il meglio, o il peggio, di sé.
Mikasa ballava normalmente come me ed Ymir, ma Christa era troppo timida per ballare.
Infatti Sasha la incoraggiava a farlo e, dopo vari tentativi, ci riuscì.
Era piuttosto brava a danzare.
Poi con quei suoi capelli biondi che si muovevano nell'aria ad ogni passo che faceva la rendeva più stupenda.
Ymir se ne accorse di ciò e, anche se stavamo quasi al buio, divenne leggermente rossa in viso.
Mikasa mi raccontò del coming out di Ymir, rivelandosi lesbica ma né io e né le mie amiche sapevamo quale fosse la sua cotta.
In quella notte, infatti, l'avevo scoperta da come la guardava.
Non la perdeva un attimo di vista e, credetemi, se avreste chiesto ad Ymir perché la stesse guardando, lei vi avrebbe risposto con un semplice: "Io? Ma chi la sta guardando a quella nanetta bionda!"
Tutto quanto accompagnato da un leggero rossore in viso da parte sua.

La serata stava andando alla grande.
Quando ballavo mi sentivo scrollare tutti i problemmi addosso.
Ma quella libertà durò per poco, finché vidi Mikasa parlare con Jean ed.. Eren.
Quando vidi la sua figura e come se il mondo intorno a me stesse andando a rallentatore.
Le mie gambe si fermarono subito insieme al mio corpo.
Ero immobile.
Non riuscivo a far niente, solamente battere le palpebre.
Rimasero a parlare per un pó finché la corvina, accompagnata dai ragazzi, mi raggiunsero.
Io, intanto, ero ancora sotto shock fino a quando Jean mi richiamò.
'Ehy Cheryl!' disse Jean sorridendomi.
Vi sembrerà strano ma amavo quando mi sorrideva mentre pronunciava il mio nome.
Era così gentile e dolce quando faceva così.
Sembrava che lo facesse solo per me, ed io non sapevo come ringraziarlo per quei suoi sorrisi.
Eren, però, non mi salutò.
Guardava solamente me e Jean parlare.
Puoi almeno rivolgermi la parola..?
'Allora ragazzi, sopra ci sta una camera dove non si sentono i rumori delle casse. Vogliamo andare?' disse Mikasa che fece avvicinare anche le mie amiche.
Tutti noi dicemmo di sì ed andammo al piano di sopra, con anche Armin e un loro amico Connie con cui ci feci subito amicizia.
Arrivammo nella stanza dove c'erano già tre persone sedute su dei divani bianchi.
La stanza era rivestita da carta da pareti rosa con delle strisce bianche, un parquet nuovo e, come avevo detto prima, da dei divanetti bianchi e dei tavolini di vetro.
Noi ci spostammo dall'altra parte della camera e ci sedemmo su i divani.

'Giochiamo al gioco della bottiglia?' propose Connie.
'Perché dovremmo fare un gioco da bambini?' rispose Eren.
'Guarda che qui è con l'alcol e non penso che i bambini li bevano' gli fece notare Armin (alla fine non bevemmo niente, era solamente per ingannarlo).
Il castano sbuffò e accettò il gioco.
Sasha prese una bottiglia di plastica lì vicino e la fece girare.
Facemmo un paio di round finché la punta della bottiglia puntò la sottoscritta e il retro Jean.
'Bene Cheryl, obbligo o verità?' mi chiese Jean.
'Verità'
'Se avresti un figlio od una figlia, come lo chiameresti?'
Ci pensai un pó sopra e poi risposi: 'Se fosse un maschio lo chiamerei Dylan, se invece fosse una femmina allora Lilith'
Adesso vi chiederete perché proprio il nome Lilith.
Mia madre si chiamava così, e avrei voluto tanto dare alla mia bambina un nome del genere.
Invece il nome di mio padre preferivo lasciarlo a Levi.
Non mi faceva impazzire anche perché mio padre mi diceva sempre che non voleva che mettessi il suo nome ad uno dei miei bambini.
Non chiedetemi il perché, non lo so neanche io.
Girammo un'altra volta la bottiglia e stavolta puntò Connie ed Eren.
'Eren, obbligo o verità?' chiese Connie.
'Obbligo'
'Hmm, ah ok ce l'ho! Devi baciare Cheryl!'
Sentii una stretta al cuore solamente a sentire l'obbligo del ragazzo.
Sia io che Eren eravamo sconvolti.
Nessuno dei due voleva farlo, sopratutto nel periodo che stavamo passando.
'Visto che ci stai mettendo tanto, la dovrai baciare per 5 secondi. Non accetto baci a stampo' aggiunse Connie.
'Ma sei impazzito!?' urlò Eren facendosi quasi sentire da tutti i presenti della sala.
'Bacio per 5 secondi o con la lingua?' disse lui guardando il castano con un ghigno.
Eren sbuffó per poi avvicinarsi lentamente verso la mia direzione.
Mi sentivo andare il viso a fuoco e il cuore sembrava che stesse uscendo dal petto.
Era una sensazione che non avevo mai provato prima d'ora.
Forse scotto perché ho la febbre? Pensai cercando di inventarmi le domande e le risposte più stupide del mondo cercando di evitare l'unica e vera soluzione.
Senza neanche accorgermene, il viso di Eren era così tanto vicino al mio che sia i nostri nasi che le nostre labbra si toccavano.
Subito dopo sentii le sue labbra carnose sfiorare le mie per poi far nascere un bacio.
All'inizio ero molto spaventata al suo contatto ma poi iniziai a rilassarmi.
Quei cinque secondi erano stati i secondi più lunghi della mia vita.
Come se il mondo intorno a noi non esistesse, come se i rumori provenienti dal piano di sotto fossero spariti e che regnava il totale silenzio.
Come se nessuno ci stesse guardando con attenzione con vari sguardi, alcuni divertiti, altri disgustati dalla scena.. Ed uno era  particolarmente geloso.
Forse avevo capito di chi fosse quello sguardo, ma lasciai perdere.
Ormai avevo l'attenzione su di Eren e sul nostro "bacio", se si può definire così.
Peccato che quel gesto era privo di emozioni e ciò mi spezzava il cuore.
Passati i cinque secondi, il castano si stacco da me per guardarmi per qualche secondo e poi andarsene al proprio posto.
Io, intanto, facevo finta che nulla fosse successo ritornando seria.

Era circa da mezz'ora che guardavo il soffitto della mia camera.
Appena arrivai a casa mi sfiondai sul letto sperando di addomentarmi, ottenendo però scarsi risultati.
Non riuscivo a smettere di pensare a quel "bacio".
Non riuscivo a non pensare a lui che si avvicinava lentamente a me, prima che mi baciasse.
Quei suoi occhi color smeraldo fissi sui i miei color blu notte.
Ero così avvolta dai miei pensieri che non sentii Levi bussare alla porta.
'Entra' dissi e lui fece ingresso nella mia stanza.
Aveva un volto abbastanza preoccupato, ed io iniziai a pormi varie domande.
Avevo paura che c'entrasse qualcosa con la casa, con la scuola o qualcos'altro.
Si posò sul mio letto per poi guardarmi attentamente.
Io, intanto, mi sedetti per ascoltarlo meglio.
'Cheryl, sai che puoi raccontarmi tutto, lo sai?' disse con tono preoccupato.
'Di che cosa parli Levi?' gli chiesi confusa dalla sua domanda.
'Oggi pomeriggio ho origliato la conversazione fra te e le tue amiche..' disse dopo alcuni secondi.
Oh cavolo.. Adesso che gli dovrei dire?
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato, ma speravo che arrivasse più tardi.
Infatti non ero preparata ad avere un discorso serio con lui su quell'argomento.
Levi notò che non cominciavo ad aprire bocca e così continuò: 'So che non avrei dovuto ascoltare, però era da giorni che ti vedevo strana ed io mi stavo iniziando ad allarmare.
Mi dispiace per quello che ti é successo con quel moccioso di merda, però avrei voluto saperlo prima.'
Io rimasi ad ascoltarlo, in completo silenzio.
Avevo scelto di non esprimermi, anche se avrei voluto che mio fratello mi consolasse e stare fra le sue braccia per sentirmi al sicuro da tutto e tutti.
Era così fin da piccola.
Quando piangevo lui veniva da me ad abbracciarmi.
Lui che era così freddo, antipatico e scorbutico con chiunque, poteva essere anche dolce e tenero con la sua sorellina.
Infatti ero l'unica persona con cui si comportava così.
Forse con Hanji era diventato un pó più gentile, ma non smetteva mai di chiamarla "quattrocchi di merda".

Ormai passarono circa due minuti e il silenzio non sembrava scomparire.
Levi decise di non insistere ed aspettare fino a quando io non parlassi.
Sarei stata anche per un'eternità senza dire nulla, però le lacrime e il dolore ebbero la meglio su di me.
Infatti il silenzio si spezzò a causa dei miei singhiozzi che ribombavano nella mia camera da letto.
Levi si precipitò da me sentendomi piangere e cercò di asciugarmi il viso, bagnato ormai dalle lacrime, con un pollice.
'Ehy, non devi piangere, ok? Ci sono io con te adesso' disse, poi, per avvolgermi in un suo abbraccio.
Io appogiai la testa sul suo petto ed continuai a piangere ed a liberarmi da tutti quei problemi.
Mi sentivo al sicuro con lui e fra le sue braccia ed io ero veramente grata di avere un fratello come lui.

'Grazie fratellone'

𑁍sᴘᴀᴢɪᴏ ᴀᴜᴛʀɪᴄᴇ𑁍
Ecco a voi un nuovo capitolo!
Spero tanto che vi piaccia e grazie mille per le 224 visualizzazioni!😍
Grazie mille per il vosto supporto  e ci vediamo alla prossima🌸

𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora