26.💞

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Narratore:
Arrivò il giorno seguente, ovvero giovedì.
Eren pensava che fossero passati anni da quando aveva parlato con Akira e Jean, ma passarano solo 24 ore.
In quel stesso pomeriggio sarebbe dovuto andare con Mikasa a prendere il regalo per Cheryl.
Un dono che non avrebbe mai ottenuto.
Non avrebbe mai avuto quel regalo nelle sue mani e scartarlo velocemente in preda alla gioia.
E questo era un colpo basso per il castano.
Un tasto dolente che non avrebbe mai voluto ripremere.
Sapeva fin troppo bene cosa sarebbe successo dopodomani, e in quel momento avrebbe voluto urlare e dire tutta la verità.
Ma perché non l'aveva fatto?

Le lezioni finirono e il ragazzo andò verso la sua migliore amica per andar in gioielleria.
La corvina, per non sembrar sospetta, disse che se ne doveva andare prima perché sua madre e lei dovevano fare un servizio.
Anche Eren inventò una scusa e diede un bacio a stampo alla sua ragazza prima di andarsene più tardi, per non dar nell'occhio.
Infine, il castano raggiunse Mikasa al bar vicino all'istituto e iniziarono il loro percorso.

'Allora, hai già un' idea di che cosa prenderle?' chiese la bruna durante il tragitto per spezzare un pó il ghiaccio.
'Credo che le prenderò un anello o una collana' disse mentre teneva il suo sguardo verso l'alto, ovviamente stando attento alle buche.
Ma non stava guardando il cielo percaso.
Era pensieroso, non solo per il regalo ma per Sabato.
In quel giorno in cui avrebbe dovuto dirle addio, dicendole parole completamente false e che lui non direbbe mai.
Quel sorriso che sarebbe scomparso solo a causa sua.
Ma lui che avrebbe dovuto fare?
Non poteva far lincenziare il fratello; sapeva fin troppo bene che il suo lavoro serviva per mantenere sua sorella.
Se lo avesse perso, in pochi giorni, sarebbero venuti i servizi sociali, sempre se lo recuperava.
Quindi non voleva che questo succedesse.
Ormai era l'unica opzione rimasta.

'Eren, siamo arrivati' avvisò la ragazza svegliandolo dai suoi pensieri.
Entrarono nel negozio e vennero accolti dai commessi e furono aiutati nella loro scelta.
Anche se c'erano tanti anelli, il castano, nonostante i consigli dell'amica, notò un gioiello particolare.
Un oggetto che sicuramente lei avrebbe amato.
Vide un anello con una Luna ed una stella sopra, la prima era ricamata di piccole pietre in argento che, al sole, sbrilluccicavano; la seconda, invece, era semplice e più piccola rispetto alla Luna.
Si ricordò quando videro le stelle insieme, alla festa di Jean.
Quella era la sera in cui iniziarono ad andare d'accordo.
Ed Eren non si sarebbe mai potuto scordare quel meraviglioso momento, soprattutto perché vide la corvina piangere dalla gioia quando alzò lo sguardo verso l'alto per ammirare le stelle.
Sapeva di averla resa felice con poche e semplici parole.
Molto spesso andavano al parchetto e si stendevano sul prato per guardare le stelle.
La ragazza non aveva più paura, anzi, era ancora più felice di guardarle con lui.
Quell'anello simboleggiava il loro rapporto: lui la Luna e lei la stella.
Ma perché lui avrebbe dovuro regalarle una cosa che amava e che non avrebbe mai ricevuto da lui in persona?

'Prendo questo' disse infine Eren indicando il futuro regalo.
'Va bene, allora te lo porto alla cassa' rispose la commessa portando via la scatola contente il regalo.
'A quanto pare il mio fratellino ha gusto' intervenne Mikasa dandogli una pacca sulla spalla.
'Siamo in pubblico, puoi smetterla di chiamarmi così?' disse il ragazzo infastidito dal comportamento della migliore amica.
'Quindi quando lo fai tu è tutto concesso?' domandò la corvina incrociando le braccia.
'È ovvio, no?' disse Eren ironicamente ricevendo una gomitata da Mikasa.
Successivamente, furono chiamati dall'impiegata la quale aveva impacchettato il regalo porgendolo poi ad Eren.
Pagò il gioiello ed entrambi se ne andarono via dal negozio.
Si incamminarono verso il locale vicino alla scuola mantendo un silenzio tombale durante il viaggio, a causa della disattenzione del castano e quest'ultima venne notata dall'amica.
'Eren, oggi sembri strano. È successo qualcosa?' chiese Mikasa con tono preoccupato.
Il ragazzo, che venne interpellato dalla ragazza, abbassò lo sguardo per poi portarlo su di lei.
Adesso cosa avrebbe dovuto dirle?
Tutto quello che stava succedendo oppure inventare una delle sue solite bugie e rispondendo con un "Sto bene"?
Se avesse scelto la prima opzione, lei avrebbe fatto di tutto per aiutarlo e lui non lo accettava.
La seconda scelta era quella più semplice e facile da dire, ma l'unico problema erano le sue orecchie, ma a questo poteva anche non preoccuparsi.
Quindi decise di dirle che tutto andava alla grande ed era solo pensieroso per il test di domani.
Tutta una totale bugia solo per scappare.
Potevano chiamarlo codardo, ma lui sapeva fin troppo bene che fosse la verità.
Ma lui, in parte, non si considerava così.
Faceva questo solo per proteggere la persona che amava di più al mondo senza ferirla.
Ma alla fine questo "codardo" non avrebbe accettato nessun tipo di aiuto.

Dopo una ventina di minuti, Eren si separò da Mikasa dopo essere arrivati al bar e lui si avviò verso casa sua.
Dopo essere arrivato, aprì la porta di casa e, sapendo che suo padre non ci fosse, non disse "Sono a casa".
Anche se non lo faceva molto spesso, ormai suo padre trascorreva la maggior parte del suo tempo al lavoro e lui non poteva farci nulla.
Appoggiò il regalo davanti all'ingresso insieme allo zaino e si diresse in salone.
Il ragazzo credeva che fosse da solo finché non sentì una voce femminile a lui familiare.

'Sorpresa!' disse Cheryl nel salotto quando vide finalmente arrivare il suo fidanzato.
Il castano era sbalordito ma allo stesso tempo felice di vederla a casa sua.
'Che ci fai qua?' disse Eren dopo averla abnracciata.
'Volevo passare un pó di tempo con te però ho trovato tuo padre e mi ha detto che non eri ancora rientrato e quindi mi ha lasciato qua' spiegò la fidanzata staccandosi dal loro abbraccio. 'A proposito di questo.. Dov'eri andato?' domandò la ragazza.
'Ero andato con Armin a prendere un caffè, ecco perché me ne ero andato prima' mentì nuovamente il castano.
Anche se questa volta fosse una bugia a fin di bene, lui si sentiva in colpa lo stesso.
Quante altre bugie avrebbe dovuto dire?

La ragazza rimase in silenzio, senza dar nessuna risposta.
Eren capì che c'era qualcosa che non andava e sapeva che lei pensava che stesse mentendo.
'Ehy, è la verità Cheryl' disse il ragazzo spostandole i capelli dal viso e portandoli all'orecchio.
'Lo so ma è da ieri che ti comporti in modo strano..' sussurrò la ragazza preoccupata per il suo ragazzo.
Cavolo, non sei la prima a dirlo.. Pensò il castano.
'Sono solo stressato per la scuola, non ti preoccupare' disse Eren rassicurandola.
Non voleva che lei si preoccupasse per niente, soprattutto se fosse una bugia innocua.
Per confortarla le diede un bacio sulla fronte, per poi darli su tutto il viso.
La ragazza accennò un lieve sorriso iniziando a ridacchiare.
Fino a quel momento il ragazzo non si accorse di quanto fossero belle le sue fossette quando rideva.
E questo lo faceva innamorare di più di lei.
Tanto che la prese in braccio a mo' di sposa ed appoggiandola delicatamente sul divano dove lui si sarebbe steso insieme a lei.
Iniziarono a baciarsi lentamente, rendendo il momento più romantico possibile.
Passarono tutta la serata ad accocolarsi e a baciarsi come se non ci fosse un domani.
Come se Eren volesse godere quei ultimi istanti di felicità..
E non poteva fare altro se non stare sul divano accanto a lei, dandosi baci sulla fronte o su qualsiasi parte del viso rimanendo abbracciati.
Eren non voleva abbandonare tutta quella dose di gioia. Non voleva lasciare Cheryl.
Ma tutto ciò gli veniva impedito da due stupidi ragazzi che avrebbe odiato per sempre, sia nella vita che nella morte.
Ma adesso non voleva pensare a questo.
Voleva rimanere per sempre nelle braccie della sua amata, senza aver problemi o interruzioni.
Questo desiderava.
Solamente lei.

𝔓𝔢𝔯𝔠𝔥𝔢́ 𝔭𝔯𝔬𝔭𝔯𝔦𝔬 𝔱𝔲? ᴇʀᴇɴxᴏᴄ (1 ʟɪʙʀᴏ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora