Capitolo 100

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Pov's Lele

Sento la sveglia suonare. La spengo e realizzo che è il giorno del matrimonio. Mi alzo di scatto e inizio a svegliare Diego.

«Diego svegliati. Adesso. È il giorno del matrimonio!»

Diego si alza di scatto. Vedo che ore sono... le nove. Cazzo è tardi. Alle undici devo essere in chiesa. Corro in bagno a farmi una doccia, mi lavo il corpo e faccio lo shampoo.

Dopo venti minuti esco dalla doccia, metto un asciugamano intorno alla vita. Vado in camera e prendo i boxer, me li metto e poi vado nella cabina armadio per prendere lo smoking. Lo appoggio sul letto e prendo i pantaloni, li infilo e poi metto la camicia bianca. Con l'aiuto di Diego metto la cravatta.

Diego va in bagno per lavarsi, io metto un po' di profumo. Poi prendo in braccio Briseide, la faccio sedere sul letto e prendo il suo vestito, glielo metto ed è bellissima. Prendo anche Jaden in braccio, poggio anche lui sul letto e prendo il suo completo. Glielo metto e i due bambini sono pronti. Entrambi sono stupendi.

Li prendo in braccio e li porto in cucina, li metto nei soggioloni, gli metto le bavette per non farli sporcare. Preparo il latte e una volta pronto glielo do. Dopo averli fatti mangiare li faccio digerire. Li prendo in braccio e li porto in soggiorno, li faccio sedere sul divano e gli do qualche giocattolo.

Preparo il borsone per loro mettendo dentro pannolini, salviettine, i loro ciucci, i biberon, e le loro copertine nel caso dovessero addormentarsi.

«Bro io sono pronto.» Diego appare in soggiorno. È vestito con un pantalone nero, una camicia bianca, giacca nera, mocassini neri. Niente male il ragazzo. Guardo l'orario... le 10:40. Prima di scendere torno in camera e metto la giacca nera.

«Diego dai andiamo.» Diego prende il borsone, le chiavi di casa, portafoglio e telefono. Io prendo i bambini in braccio.

Andiamo in macchina e metto i piccoli nei sedili posteriori mettendogli la cintura. Diego corre per le strade di Milano, arriviamo giusto in tempo in chiesa. Prendo i piccoli ed entriamo dentro. Ci sono tutti i nostri amici, e le nostre famiglie. Mi metto sull'altare e inizio a parlare con i miei amici mentre aspetto l'ingresso di Tancredi.

Pov's Tancredi

«Gian sono le 10:55. Dobbiamo correre.»

Io e Gian prendiamo portafogli e telefono. Usciamo dalla stanza e andiamo in reception per pagare la camera e restituire le chiavi. Andiamo in macchina e Gian corre per le strade di Milano. Controllo di nuovo l'ora e sono le 11:58. Giusto in tempo.

Usciamo dall'auto e fuori la chiesa trovo mia madre. La abbraccio e Gian entra dentro. Prendo sottobraccio mia madre e sento la musica nunziale. Entriamo in chiesa e tutti gli invitati si alzano in piedi. Dio ho il cuore che batte a mille. Ed ecco che il mio sguardo cade su Lele. È bellissimo con lo smoking. Arrivo all'altare, do un bacio sulla fronte a mia madre e poi mi giro verso Lele. Sorridiamo e ci prendiamo le mani per poi girarci verso il prete.

«Oggi, otto febbraio, siamo qui riuniti per celebrare il matrimonio di Emanuele Giaccari e Tancredi Galli. Allora. Vuoi tu Emanuele Giaccari prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Tancredi Galli? In salute e malattia? In ricchezza e in povertà? Finché morti non vi separi?»

Lele mi guarda e sorride.

«Si, lo voglio.»

«Bene. Vuoi tu Tancredi Galli prendere il qui legittimo sposo Emanuele Giaccari? In salute e malattia? In ricchezza e in povertà? Finché morti non vi separi?»

«Si, lo voglio.»

«Se qualcuno è contrario parli ora o taccia per sempre.»

Non sentiamo nessuno parlare.

Cascare Nei Tuoi Occhi||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora