Pov Draco
Non vedevo niente, solo l'oscurità. Il buio totale, forse perché i miei occhi erano chiusi e incapaci di aprirsi?
Piccole e brevi immagini saiettarono nella mia mente. Io scaraventato a terra, io pieno di lividi, io e il dolore, soli, in quella stanza a me tanto familiare. Rimasi disteso sul pavimento freddo di quello studio che mi trasmetteva paura, paura e insicurezza. Cercando di muovermi sentivo solo dolore, dolore fisico.
A lungo rimasi fermo, ma alla fine riuscii a muovermi quel poco che bastava per uscire da quell'inferno.
Riusciva sempre a togliermi quel poco di felicità che mi rimaneva. Ma non era l'unica felicità ad avermi abbandonato, l'altra mi ignorava e così avevo passato quasi tutta l'estate venendo ignorato.
Intanto ero in piedi, dolorante, con una mano che mi teneva un braccio. Succedeva ogni volta, ogni volta che sentivo la parola crucio, rabbrividivo.
Non volevo far preoccupare nessuno, perciò pronunciai l'incantesimo epismendo e poco a poco tutte le ferite passarono. Se solo avessi detto parola dell'inferno passato, mio padre mi avrebbe fatto ancora più male. Non avevo il coraggio di raccontare anche una minima cosa successa, ero un codardo spaventato. Lui lo faceva sempre per farmi capire le cose e quella volta mi aveva ordinato di smettere di pensare alla persona che amavo, senza sapere il perché. Ogni volta che si trattava di lei era sempre un dilemma, un dilemma irrisolvibile per tutti i segreti che c'erano sotto.
Ero ritornato normale, niente più dolore fisico. Uscii dallo studio, facendo finta di niente e mi diressi in salotto, dove c'erano tutti, o almeno la maggior parte, la persona che volevo vedere non c'era, come tutti gli altri giorni. Lanciai uno sguardo a mio padre, uno sguardo breve senza importanza, mia madre stava leggendo il suo solito libro. Mi lanciò un'occhiata.
-Tutto bene Draco?- chiese sospetta continuando a guardarmi.
-Si- dissi freddo, dirigendomi all'ingresso.
-Dove vai?- chiese lei inarcando un sopracciglio, piuttosto confusa, alzò lo sguardo anche mio padre che mi guardò con aria sospetta e dura.
-A fare un giro- dissi solamente e mi ritrovai fuori. Un'ondata di aria fresca ed estiva mi arrivò dritta in faccia, liberando i miei polmoni da quell'aria oppressiva che emanava il Malfoy Manor in quel momento.
C'era il sole. Iniziai a camminare, senza una rotta precisa. Volevo solo schiarire le idee, sentirmi leggero.
Pov Alessandra
Tutte le mattine, me ne andavo da Patty, non volevo stare in una casa di persone che non conoscevo, anche se erano le stesse persone con cui ero cresciuta e con cui avevo passato la mia infanzia. Non mi fidavo più, nemmeno di Draco. Inoltre Luke era andato a casa sua, ero sola, sarei stata sola anche se ci fosse stato Luke, non volevo parlargli.
Volevo maledettamente scoprire chi erano i miei veri genitori. Il perché della loro non presenza.
Intanto ero rannicchiata sul divano insieme alla mia migliore amica, con una sprite in mano. Stavamo guardando un film, o meglio, stava guardando un film, io ero persa nei miei pensieri. Pensavo soprattutto e credevo anche troppo a Draco. Mi chiesi cosa stesse facendo in quel momento, da solo, a casa sua. Annoiata di restare a casa, mi alzai, troppo in fretta, facendo sussultare Patty, mi avviai all'ingresso mettendomi velocemente le scarpe, pronta ad uscire.
-Dove vai?- mi chiese la ragazza mora sul divano. Mi guardava preoccupata, sapeva del mio stato d'animo perciò era normale si preoccupasse.
-A fare un giro- le risposi sfoggiando il mio sorriso più rassicurante.
STAI LEGGENDO
𝐎𝐮𝐫 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐛𝐥𝐞 𝐋𝐎𝐕𝐄 [𝐃𝐫𝐚𝐜𝐨 𝐌𝐚𝐥𝐟𝐨𝐲]
Fanfiction"Avevamo la libertà e nessuno ce l'avrebbe portata via." Alcuni avvenimenti nella storia non seguiranno la saga di J.K Rowling.