Scelte sbagliate || Draco Malfoy

3.

Ophelia rimase a fissare Harry, seduto a tavola di fronte a lei durante l'ora del tè, mentre rifletteva su una possibile soluzione che potesse esserci ai suoi numerosi quesiti. Il giovane Potter si strofinava pensieroso il mento con la mano destra, mentre fissava un punto indefinito nel vuoto.

"Allora, Harry?" chiese lei, mentre addentava un biscotto.

Sospirò. "Un modo per saperne di più di tuo padre è parlarne con Silente, mi sembra ovvio questo."

"Sì, questo lo so... ma che mi dici di Malfoy? Non ti sembra strana questa sua risposta? Lui che ne sa di mio padre?"

Harry sospirò e titubante, rifletté bene prima di confessare alla sua amica quanto di sua conoscenza riguardo la famiglia Malfoy. Non che non si fidasse della Corvonero, ma temeva che la giovane, pervasa da un'irrefrenabile curiosità per il suo passato, potesse addentrarsi in ricerche che l'avrebbero cacciata in parecchi guai. Harry sapeva, aveva catturato tempestivamente il senso di quel commento fin dal momento che Ophelia, del tutto confusa, non glielo ripetette parola per parola. Il Grifondoro sapeva, sapeva quanto la famiglia Malfoy, e soprattutto il padre di Draco, fossero delle figure negative, ben oltre l'immaginazione della ragazza. Harry sapeva, perché quel giorno di alcuni mesi prima, durante la finale del torneo Tremaghi in cui Cedric perse tragicamente la vita, vide lottare al fianco di Voldemort proprio Lucius Malfoy, il padre del ragazzo.

"Ophelia..." pronunciò il suo nome esitante, ancora indeciso sul da farsi. Optò per una sorta di mezza verità. "Magari, l'unica spiegazione plausibile è che la famiglia Malfoy abbia una buona considerazione di tuo padre. Lucius Malfoy fu accusato d'essere un mangiamorte anche lui nel 1981, quando ci fu la Prima guerra dei Maghi e tuo padre venne arrestato."

"Non lo sapevo..." ammise lei. "E poi? Com'è finita?"

"Beh, pare non lo fosse. Si liberò facilmente da ogni tipo di accusa."

"Beh, però le cose non tornano, perché allora dovrebbero aver avuto una buona considerazione di lui se i Malfoy non erano dei mangiamorte?" considerò Ophelia. "Mia madre non mi ha mai nominato i Malfoy in relazione alla prima guerra dei maghi, mai. Mi ha accennato solo qualcosa su di loro prima che entrassi ad Hogwarts, dicendomi quanto fossero una famiglia importante in questo mondo. Ma nient'altro."

Harry fece spallucce, fingendo semplicemente di non avere idea di cosa stesse parlando. "Posso darti una mano se ne hai bisogno, lo sai." le disse, afferrandole la mano e stringendogliela. "Intanto, ora ti consiglio di parlare con Silente, e non avere paura di fargli domande. È un brav'uomo, saprà darti delle risposte. Chi se non lui?"

Lei sorrise, si sentì rassicurata. "Sei davvero prezioso, Harry. Sei la persona più importante che io abbia qui." confessò con della percepibile emozione nelle sue parole.

"Vieni qui..." sussurrò lui, ed entrambi si alzarono da tavola per lasciarsi andare in un lungo e fraterno abbraccio. Stretta tra le sue braccia e con la testa posata sulla sua spalla, potette scrutare Draco, seduto ad un altro tavolo con gli altri compagni Serpeverde. Riuscì a notare che il ragazzo la stesse fissando con un'aria tutt'altro che serena. Uno sguardo che avvertì talmente addosso da terminare quell'abbraccio e congedarsi da Harry. Draco la seguì con lo sguardo lungo tutta la sua traversata verso la porta d'ingresso della Sala Grande.

"È permesso, professore?" chiese timorosa Ophelia, bussando alla porta e rimanendone sull'uscio, in attesa di una risposta.

"Signorina Langdon! Si accomodi pure." udì lei, e non se lo fece ripetere due volte. Il pavimento in legno scuro e consumato cigolava come un vecchio pontile di una nave, i suoi passi riecheggiavano in tutta la stanza, con un soffitto alto decine di metri e che vantava di una grande cupola in vetro colorato, dove penetrava la luce. Si sedette composta alla sedia di fronte alla sua scrivania.