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Hogwarts, ottobre 1995

La parte preferita della giornata di Ophelia, prevedeva senza alcun dubbio un riposo sul prato verde di inizio autunno, beandosi dei flebili raggi di sole che ogni tanto riuscivano a filtrare dalle nuvole grigie tipiche dei cieli scozzesi in quel periodo. Si distendeva e riposava, e quando ne aveva abbastanza si sedeva e poggiava la schiena contro il tronco del cedro in uno dei cortili della scuola, il suo preferito, perimetrato da portici meravigliosi bianchi e in stile gotico, coerenti con lo stile della struttura. Rimaneva lì, col suo diario di pelle nera con incise le sue iniziali, un regalo di sua madre in occasione del nuovo anno scolastico; rimaneva lì, seduta e con la schiena e la testa poggiata contro quel tronco, e annotava tutto ciò che vedeva quel giorno. Non che ciò avesse un preciso scopo, era semplicemente una sorta di gioco con cui amava dilettarsi nel suo tempo libero, un modo anche per affinare la sua abilità di osservazione e il suo intuito. Sotto il porticato, scrutava passare la minuta bassa e tozza figura della sua compagna di stanza, Mildred Wilkinson, in compagnia di Hermione Granger, la studentessa Grifondoro più brillante del quinto anno. Ophelia vide le due ragazze impegnate a discutere, probabilmente riguardo la lezione di difesa dalla magia oscura che sarebbe iniziata di lì a poco, e a procedere lungo tutto il porticato ad un passo piuttosto sostenuto.

Appena un istante dopo calpestò il prato Draco Malfoy, in compagnia dei suoi amici, Tiger e Goyle. Malfoy usava definirli così, ma per Ophelia era evidente che non fossero altro che due miseri ragazzi intimoriti dai suoi modi di fare. Con sicurezza attraversava il cortile per raggiungere dall'altra parte la biondissima Violet Fernsby, una bellissima Serpeverde e ovviamente purosangue, niente meno che nipote dell'ex ministro della magia Cornelius Fudge.

Ad Ophelia pareva più che scontato che lei potesse rispecchiare alla perfezione i fiscali canoni del giovane Malfoy, un quindicenne di una bellezza che non passava di certo inosservata e di una scontrosità altrettanto non trascurabile. Un ragazzo che davanti a tutto, in primis, poneva una sola cosa: la purezza del sangue. Chi aveva la cosiddetta sfortuna di nascere da, anche solo un genitore babbano, partiva già svantaggiato con lui. Ophelia non riuscì mai davvero a spiegarsi cosa, fin dal primo giorno ad Hogwarts, avesse spinto il ragazzo a comportarsi in maniera particolarmente scortese con lei, aldilà del fatto che non fosse una purosangue come lui. Fin dal primo anno ebbe la sensazione di essere stata presa di mira dalla giovanissima serpe, e i suoi modi di fare, di certo, a distanza di anni non smentivano questa sua teoria; Tuttavia, non ci diede mai troppo peso: arrivata al quinto anno ad Hogwarts, era piuttosto abituata al fatto che molti non volessero avere niente a che fare con lei, pieni di pregiudizi per via del passato di suo padre Crater.

L'attenta osservatrice Corvonero, per quanto non volesse ammetterlo neanche a se stessa, non era così dispiaciuta nell'ammirare da lontano il ragazzo per quei pochi istanti che le capitava di incontrarlo per la scuola: aveva la perenne impressione che quei secondi fossero interminabili, minuti interi di una camminata che le sembrava una scena da film: la sua spavalderia e la sua arroganza oltre i limiti della sopportazione erano più che evidenti anche nel suo linguaggio corporeo, nel suo passo deciso e sempre un po' più avanti rispetto a quello dei suoi due compagni, nel suo sguardo fiero e sempre alto. Un fascino unico tra i suoi compagni di scuola, osservabile esclusivamente da lontano, senza che Malfoy potesse proferire parola e così annientare tutto quel suo fascino innato con i suoi ghigni malefici, i suoi insulti e la sua immensa passione nello schernire gli altri. Uno charme che con gli anni non faceva altro che aumentare e Ophelia ne diveniva sempre più vulnerabile, come del resto la maggior parte delle ragazze nella scuola, di ogni età e classe.

Osservò quasi in uno stato di passività il ragazzo e la giovane rampolla lasciarsi andare a carinerie di ogni tipo, prima di realizzare di avere lo sguardo fisso su di loro da troppi istanti. Pensò tra sé e sé il senso di soddisfazione che avrebbe provato se in quel momento la Umbridge, divenuta da solo un mese la nuova professoressa di difesa dalle arti oscure, avesse attraversato a passo svelto il porticato per poter separare i due giovani piccioncini con una semplice formula, per impedire qualunque tipo di effusione all'interno della scuola. Tuttavia, Ophelia si pentì subito di quel desiderio davvero poco gentile e, per quanto il biondo Serpeverde non fosse tra le sue persone preferite nella scuola, pensò subito che pensieri così pieni di malizia non fossero nella sua indole. In fondo, non le importava nulla della vita sentimentale di Malfoy, né di quella di nessun'altro.

Scelte sbagliate || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora