Scelte sbagliate || Draco Malfoy

21.

Sarebbe piuttosto scontato forse, dire che quella notte, alla fine, Ophelia non dormì comunque.
E non lo fece neanche per i tre giorni successivi.

La sua mente era inarrestabile e minuto dopo minuto, ora dopo ora, era sempre più sicura che sarebbe potuta morire soffocata dalle sue infinite paranoie, dalle sue domande e dai suoi dubbi che compromettevano la sua concentrazione in qualunque cosa facesse. Non fu facile evitare come la peste Draco Malfoy, soprattutto durante le lezioni che condivideva con quest'ultimo. Lo ignorò completamente, nonostante i suoi ripetitivi tentativi di attirare la sua attenzione. Avrebbero voluto parlare, Draco avrebbe voluto. L'episodio di quella sera non lasciò indifferenti nessuno dei due, e la Serpe ripensava a quegli istanti con un risentimento nei confronti di se stesso, per non averla baciata prima, per non averla fermata quando Ophelia si divincolò da lui, per non averle detto quanto volesse farlo.

Come non mai, Ophelia sembrava la persona più richiesta in tutta Hogwarts. Si assicurava sempre di avere una giusta compagnia nei corridoi, tra una lezione e l'altra, che fosse quella di Mildred, di Ron, Hermione, Harry, Luna, Ginny o chiunque altro. Qualunque cosa, pur di evitare di incrociare da sola di nuovo quegli occhi, che percepiva non si staccassero quasi mai da lei neanche durante le lezioni. Draco sapeva che lo stesse ignorando, l'avrebbe colto anche il peggiore degli stolti; si chiese cosa l'avesse così spaventata. Giunse alla conclusione che semplicemente lei non ricambiava quell'interesse, tuttavia una parte di lui, si sentì incentivato a compiere quel gesto poiché sentiva che non sarebbe stato l'unico a desiderarlo. Si maledisse per quella sera, per la volta in cui decise di fare un favore a Pansy pur di non sentirla gracchiare ancora, per quel maledetto prefetto Corvonero con l'influenza e per lui che avrebbe dovuto trattarla fin da sempre con quell'indifferenza che aveva caratterizzato le conversazioni con Ophelia per quattro anni.

"Lia?"

"Eh?" trasalì la ragazza, saltando sulla panca dov'era seduta.

"Ti ho chiesto se vuoi dell'altro succo di zucca." ribadì con gentilezza Mildred, seduta accanto a lei per la colazione. Ophelia scosse la testa e continuò ad imburrare con noia la fetta di pane tostato che aveva in mano.

"No, ti ringrazio Mildred."

"Sai, non vorrei certo farmi i fatti tuoi, ma colgo l'occasione per chiedertelo, dato che è la prima volta che hai d'improvviso tutta questa voglia di passare la giornata con me."

"Mhm?" mugugnò con passività, esortandola a continuare mentre fissava il suo bicchiere di succo vuoto.

"Mi chiedevo perché tre notti fa tu non fossi nel tuo letto." disse, con un velo di supponenza.

"Non riuscivo a dormire, Mildred. Altro?" replicò Ophelia, con un sorriso sarcastico.

"Vediamo... sì, in effetti sì." controbatté ancora la ragazza dai capelli corvino.

"Oh, cielo!" imprecò esausta, sospirando. "Dai su, dimmi. Fammi pure questo interrogatorio per estorcermi informazioni che non ti riguardano. Forza, Mildred."

"Perché Draco Malfoy stamattina non ti toglie gli occhi di dosso?"

Ophelia si girò di scatto verso destra, e lanciò la prima vera occhiata quella mattina verso il solito gruppetto di Serpeverde di cui faceva parte il biondo, in cui si distinguevano chiaramente le figure di Pansy, Blaise, Violet, Tiger e Goyle. Il suo sguardo si ancorò al suo, che effettivamente la stava fissando. Chi poteva osservare Draco da vicino in quel momento, avrebbe di certo definito la sua espressione pensierosa e leggermente accigliata, mentre si reggeva il viso con un pugno.

"Ci siamo svegliati dalla parte opposta del letto, Dracuccio?" lo sfotté Zabini, seduto accanto a lui, dandogli una gomitata amichevole.

"Vai a farti fottere, Blaise." borbottò irritato, tornando a fissare senza alcuna vergogna la ragazza, anche quando quest'ultima si accorse di lui.
Ophelia si sentì in soggezione, soprattutto perché Mildred l'aveva notato.