2.

233 14 2
                                    

Era il giorno della prova a cui ogni trimestre la professoressa Umbridge sottoponeva i propri studenti.

Ophelia si svegliò con un certo ritardo rispetto al solito, maledicendo tra sé e sé Mildred, per non averla avvisata in tempo. La prova sarebbe iniziata alle nove in punto e lei ormai non era più in tempo per fare colazione nella Sala Grande, figurarsi per un veloce ripasso; indossò con estrema fretta la sua divisa e si districò con le dita i suoi capelli mossi e color mogano, che decise di legare in una frettolosa coda di cavallo. Raccolse la sua borsa e uscì, arrivando in classe col fiatone e la Umbridge impaziente di iniziare. Tutti si voltarono verso di lei e la guardarono perplessi mentre era sull'uscio della porta, in attesa di ricevere la benedizione da parte della professoressa a potersi sedere. La Umbridge si limitò semplicemente a guardarla con disappunto e la invitò a prendere posto all'unico banco singolo libero, quello a circa metà fila e proprio davanti a quello di Malfoy. Un leggero sorriso soddisfatto si dipinse sul volto di Draco, a cui Ophelia rispose con un'espressione indispettita mentre sistemava le sue cose sul banco.

Le schede vennero consegnate, erano presenti tre domande a cui gli alunni avrebbero dovuto rispondere con una certa abilità argomentativa; tutte domande riguardanti temi trattati nei primi due mesi dell'anno scolastico: una descrizione delle caratteristiche principali del Basilisco, il sortilegio Protego Totalum e l'incantesimo di rivelazione Aparecium. Tutte domande a cui Ophelia avrebbe risposto senza troppi problemi.

Dopo nemmeno dieci minuti, capì che il suo problema durante quell'esame non sarebbe neanche stato l'esame in sé e la sua difficoltà, ma chi avrebbe fatto di tutto pur di tormentarla e ottenere da lei ciò che voleva: i bisbigli di Malfoy che tentavano di richiamare la sua attenzione, infatti, non tardarono ad arrivare, e se inizialmente cercò di ignorarli il più possibile, dopo minuti e minuti in quel modo divenne impossibile per lei ignorarli ancora. Prese un grande sospiro per non perdere la pazienza e, tentando di non farsi scoprire, si girò di mezzo busto verso il giovane Serpeverde, che aveva davanti a sé un foglio ancora completamente bianco.

"Passami almeno due risposte, dai."

"Tu sei proprio un idiota!" sussurrò arrabbiata, per poi girarsi e tornare a guardare il suo compito.

Dopo neanche due minuti, Malfoy cominciò a lanciare sul suo banco dei piccoli foglietti di carta, finché esausta, non li aprì: in uno di questi chiedeva la soluzione alla domanda riguardante l'elenco delle caratteristiche del Basilisco, creatura mitologica dalle fattezze simili a quelle di un serpente e dalla altissima letalità per via delle sue zanne velenose e il suo sguardo mortale.

"Langdon! Dai, ti prego!" mormorò ancora scocciato.

"Vuoi darmi il tempo o no!?" rispose furiosa, rivolgendo poi il suo sguardo sulla Umbridge, che per fortuna, era piuttosto concentrata nel leggere il suo romanzo quella mattina. Ophelia scrisse il minimo indispensabile su quel foglietto e in un attimo lo rilanciò al mittente.

"Solo? Hai scritto due parole in croce e basta!"

"Ti aspettavi un poema per caso, scimunito?"

"Idiota."

"Cretino."

"Deficiente."

"Imbecille!"

"Basta!" urlò d'un tratto squillante come una sveglia la Umbridge, facendo saltare dalle sedie tutta la classe per lo spavento. "Malfoy e Langdon, per voi l'esame termina qui!" esclamò irremovibile.

"Ma, prof..." azzardò Ophelia.

"Non voglio sentire spiegazioni signorina Langdon, vi aspetto oggi pomeriggio nel mio ufficio per la punizione." disse, alzandosi e strappando di mano i fogli ai due. I ragazzi si alzarono e furono costretti ad uscire dall'aula.

Scelte sbagliate || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora