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Era meglio di quanto si aspettasse. Nemmeno l'atto di per sé, che aveva già avuto modo di immaginarsi più e più volte grazie ai discorsi vuoti delle sue compagne - ed era proprio grazie a loro, che credeva essere tutto strettamente legato al solo piacere fisico - ma per il dopo. Era la parte che aveva preferito più di tutte e quella di cui mai nessuno le aveva parlato. Il dopo, quando entrambi giacevano stanchi l'uno accanto all'altra tra le lenzuola bianche, le sue, che odoravano proprio come lui - di pulito, eucalipto, abete. Era davvero tante cose e non era in grado di riassumerlo in una sola nota di testa; proprio come lui. Quella sera, la prima, fu semplice per loro prendere subito sonno, mentre Ophelia era accovacciata vicino a lui e Draco le cingeva la schiena con il braccio. Il mattino dopo, fu lei la prima a svegliarsi e a vegliare il profilo spigoloso del giovane, memorizzando il ritmo con cui i suoi polmoni si riempivano di aria e la buttavano fuori; era un respiro calmo, rilassato, e sul suo volto aleggiava quasi un piccolo sorriso, mentre non vi era neppure un muscolo che non fosse rilassato. Era uno stato di quiete che raramente vedeva in lui e mai come allora pensò donargli più di qualsiasi altra cosa. Si attorcigliava un po' tra quelle lenzuola che tanto le piacevano, prima di alzarsi, infilando l'intimo buttato per terra e dando ufficialmente addio a quella sensazione di calore e sicurezza che le dava stargli accanto, per scontrarsi con la realtà fredda di una stanza troppo umida per risultare confortevole. Si dava una veloce rinfrescata sotto la doccia e ogni volta, lo spettacolo a cui assisteva una volta uscita era il medesimo: Draco ormai sveglio, spettinato e dal volto contratto, quasi mesto per la fine del suo sonno, con la schiena appoggiata alla testata del letto, lasciando qualche sguaiato sbadiglio. Ophelia a quel punto gli chiedeva cosa non andasse, e la risposta era sempre la stessa: pensavo fossi andata via. No, certo che non me ne vado, rispondeva con prontezza, sedendosi ai bordi del materasso, con ancora solo l'asciugamano annodato al petto, mentre lasciava che la sua testa incontrasse la sua spalla nuda e ancora umida, e che le sue braccia cingessero le sue spalle, con le mani che vagavano tra i suoi capelli platino, accarezzandoli con affetto, quasi come se volesse cullarlo.

Domenica, arrivò anche la domenica. Una splendida giornata, una delle tante che quella generosa primavera stava regalando alla fredda e uggiosa Scozia. Il sole picchiava forte sulle loro teste e dovette accecarla per un secondo, per riportarla alla realtà e far sì che la sua mente smettesse di divagare tra le sue memorie più lussuriose. Era domenica mattina, il sole le picchiava in pieno viso e il ritmo del suo respiro era ormai coordinato a quello assunto da Draco, il suo addome gli stava fungendo da poggiatesta. Erano entrambi stesi sul prato straordinariamente di un verde brillante al di fuori delle mura di Hogwarts. I loro corpi giacevano su un telo bianco ma i loro piedi erano a diretto contatto con il verde rigoglioso, solleticando le loro piante; i loro pensieri - o quelli di Draco, perlomeno - erano tutti immersi nelle loro personali letture, godendosi un religioso silenzio interrotto dal solo occasionale canto d'uccellini che a volte svolazzavano sopra le loro teste. Lui le accarezzava con cura il capo mentre il suo volto era contratto e concentrato, e Ophelia perse il segno non appena si smarrì qualche istante nei ricordi collezionati in quell'ultima settimana letteralmente volata.

"Non capisco perché tu abbia voluto che io leggessi questo romanzo." pronunciò d'un tratto, facendole avvertire il suo petto vibrare sotto la sua testa. "Ho compreso Delitto e castigo, ma questo..."

"Martin Eden è altamente istruttivo." rispose. "E non è vero che non ti ci puoi rivedere. Martin è l'emblema di chi per inseguire qualcuno trova se stesso. Il cambiamento finalizzato in un primo momento per una donna, si rivela un cambiamento per sé stesso."

"Si istruisce per una donna. Studia, si documenta, legge libri di filosofia, acquisisce un linguaggio forbito per una donna? Che non è neanche interessata a lui? Patetico." commentò sprezzante.

Scelte sbagliate || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora