5.Facciamo un gioco!

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Rimanemmo io e la sacca di sangue e senza esitare la bevvi.

Iniziai a bere piano piano ma poi non riuscii più a fermarmi, ne volevo ancora.
Alzai lo sguardo per cercare altre sacche ma quando alzai la testa vidi uno specchio, avevo sangue su tutto il viso, non mi riconoscevo.
Andai nel bagno che c'era nella stanza e mi lavai la faccia e rimasi 10 minuti in stanza a riflettere.

KLAUS'S POV

Scesi le scale e trovai Kol che mi guardava in modo strano.

"Cos'hai fratello? Perché mi guardi così?" chiesi.
"Come conosci quella ragazza e soprattutto perché la vuoi aiutare? Non hai mai aiutato nessuno, odi sprecare tempo con gli umani." disse.
"Intanto non parlarmi in questo modo se non vuoi un pugnale nel cuore e non è umana per tua informazione, è in transizione"
"Ma se sentivo il suo cuore battere, sembrava cosi squisita" disse.
"Kol, fratello non c'è bisogno di ucciderla." risposi tranquillo.
"Non sembra una persona che riesce a controllare la sete, non credi?"
"La aiuterò io" dissi
"Klaus Mikaelson aiuterà qualcuno a controllarsi" disse scoppiando a ridere
Lo guardai male, distolsi lo sguardo e iniziai a ridere.

GIULIA'S POV

Dopo 10 minuti scesi le scale ma non trovai né il fratello di Klaus né Klaus stesso.

Iniziai a cercarlo per tutta la casa invano finché notai una stanza con la porta socchiusa, curiosa come sono sbirciai all'interno e vidi Klaus dipingere, entrai e lo guardai dipingere, sembrava così tranquillo e rilassato, sembrava libero.

Iniziai a cercarlo per tutta la casa invano finché notai una stanza con la porta socchiusa, curiosa come sono sbirciai all'interno e vidi Klaus dipingere, entrai e lo guardai dipingere, sembrava così tranquillo e rilassato, sembrava libero

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"Entri o preferisci rimanere a guardarmi?" disse sorridendo e girandosi verso di me.
"Non mi sarei mai aspettata che ti piacesse disegnare." risposi.
"Come ti ho detto prima, non sai niente di me Giulia."disse continuando a dipingere.
"So il tuo nome, qualcosa so. E so anche che sei un ibrido originale e che non puoi morire" dissi copiandolo
"Mi stai copiando?"disse venendo verso di me con la sua velocità, eravamo cosi vicini, ci stavamo guardando negli occhi.
"L'hai capito?! Allora non sei cosi scemo" risposi accennando un sorriso.
Mi guardò per qualche secondo che però sembrarono infiniti e poi iniziò a ridere e tornò a dipingere.

"Quindi hai deciso di bere eh? Non vuoi proprio lasciare sola la tua famiglia."
"Non potrei mai lasciarli soli." risposi.
Calò un silenzio tombale per qualche minuto, Klaus dipingeva e io lo guardavo.
"Facciamo un gioco!" dissi
"Non mi piace giocare." rispose.
Lo guardai, mi sedetti su una poltrona e guardai il divano davanti a me, invitandolo a sedersi, Klaus mi guardò, sbuffò e si buttò sul divano guardando il soffitto.
"Ok... io ti faccio delle domande tu rispondi e poi tu mi fai domande e io rispondo e andiamo avanti così."
"Si chiama conversazione" disse guardandomi.
"Chiamala come vuoi, iniziamo?"
Klaus annui e iniziai.
"Come ti chiami?"chiesi.
"Lo sai già ma vabbè, mi chiamo Niklaus Mikaelson." disse.
"Ma non ti chiami Klaus? Vabbè tocca a te." dissi
"Ok... quando e dove sei nata?"
"Sono nata il 7 agosto del 2000 a Milano, mi sono trasferita qui per 3 anni e poi a 9 anni sono andata a vivere a New Orleans finché mia mamma non è morta e sono dovuta tornare qui." risposi.
"New Orleans?" chiese.
"Si perché?" chiesi.
"No niente, vecchi ricordi." rispose.
"Ehm ok. Sei mai stato innamorato?" chiesi.
"Si, tantissimo tempo fa sembra una vita fa. Tu, invece, ti sei mai innamorata?" chiese.
"No, ho avuto qualche piccola cotta qua e là ma niente di che." risposi.
"Quindi non hai mai avuto una relazione?" chiese stupito. Scrollai la testa.
"Strano, mi sarei aspettato che avessi avuto tante relazioni" disse.
"Eh, non sai niente di me Niklaus Mikaelson." dissi sorridendo.
"Tocca a me. Mi racconti la tua storia."
"Solo se prima me la racconti te." rispose.
"Ok... sono nata a Milano, subito dopo che sono nata mi sono trasferita qui a Mystic Falls, a 9 anni mi sono trasferita a New Orleans e sono rimasta lì finché mia mamma non è morta in un incidente stradale. Mio padre è morto quando mia mamma era incinta, 1 mese fa circa sono rimasta orfana. Tocca a te." risposi guardando il basso.
"Sono nato più di mille anni fa qui a Mystic Falls, sono il quarto di sette figli, i miei genitori si chiamano Esther e Ansel, sono nato da un tradimento di mia madre; il padre dei miei fratelli si chiama Mikael. Il posto dove abitavamo era abitato da licantropi, una sera andai con Henrik, il mio fratello più piccolo, a vedere i licantropi mentre si trasformavano e venne ucciso, morì a causa mia. Da allora Mikael mi tormentò e obbligò mia madre a trasformarci in vampiri così non potevamo più morire, una cosa che non riuscimmo a controllare era la sete, iniziammo a uccidere persone, non riuscivamo a controllare la fame e pure io uccisi delle persone. Durante il plenilunio mi succese una cosa strana, iniziarono a rompersi tutte le ossa del corpo, non capivo cosa mi stesse succedendo, quel giorno io, i miei fratelli e Mikael scoprimmo che sono nato da un tradimento e che sono metà licantropo e metà vampiro. I licantropi si trasformano solo con la luna piena, dopo che hanno ucciso qualcuno, io invece, essendo anche vampiro, potevo scegliere quando trasformarmi. Mikael iniziò a trattarmi peggio di prima, diceva che sono un abominio, uno scherzo della natura e obbligò mia madre a far "addormentare" la parte del licantropo per farmi essere solo un vampiro. Per 1000 anni rimasi un semplice vampiro, cercando di far risvegliare la parte del licantropo e ci riuscii dopo tanto tempo. Ora sono metà vampiro e metà licantropo, come dici te un ibrido originale e basta questa è la mia storia, movimentata è?" rispose sorridendo ma mi resi conto di come mi parlava quando raccontava la sua storia.
"Mi dispiace davvero tanto, non meriti tutta questa sofferenza." lo guardai per qualche secondo e continuai:
"Secondo me tu cerci di essere temuto e lo sei, penso anche che ti piaccia a volte però devi sapere che non sei temuto o almeno non da me, ho capito come sei anche se non ti conosco molto, anzi direi che non ti conosco per niente, però l'ho capito. All'inizio ti temevo potrei anche dire che ero terrorizzata da te ma ora non lo sono. Dovrei esserlo? Probabile ma non lo sono. Non potrei mai capire cosa hai passato però posso dire che mi dispiace davvero tanto per quello che hai passato. Mi dispiace davvero." gli dissi toccandogli la mano, alzandomi, dandogli un bacio sulla fronte e me ne andai. Tornò a pitturare.

𝕀𝕠 𝕥𝕚 𝕒𝕞𝕠 ℕ𝕚𝕜𝕝𝕒𝕦𝕤 𝕄𝕚𝕜𝕒𝕖𝕝𝕤𝕠𝕟Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora