𝕀𝕠 𝕥𝕚 𝕒𝕞𝕠 ℕ𝕚𝕜𝕝𝕒𝕦𝕤 𝕄𝕚𝕜𝕒𝕖𝕝𝕤𝕠𝕟

8.Il litigio

Andammo in classe, avevamo storia col professor Saltzman che insegnava la mia materia preferita (storia); in più il professor Saltzman mi stava molto simpatico, alleggeriva ogni lezione con battute varie.

Suonò la campana, avevamo due ore libere perché mancavano diversi professori, la maggior parte morti a causa di attacchi di animali, cazzate sono stati i vampiri.

Parlai tutto il tempo con Caroline e Bonnie ridendo e scherzando finché non entrò una persona in classe.

"Andiamo via Giulia. Adesso." disse una persona dietro di me con voce incazzata che ormai riconoscevo fin troppo bene.

Mi girai e vidi Klaus arrabbiato.

"Cosa ci fai qui Nik?" chiesi confusa.
"Adesso Giulia." ripetè.

Penso sia una di quelle persone che non accettano un no come risposta.

"Ti ho detto che volevo stare un giorno da sola."

Mi prese per il braccio stringendolo e mi portò fuori con forza.

"Klaus mi fai male, smettila." dissi staccandomi dalla sua presa e spingendolo via.
"Perché te ne sei andata?" urlò
"Cosa non capisci di volevo un giorno da sola. Volevo stare senza problemi, senza pensare a vampiri, licantropi, streghe" mi fermai un po' e continuai "volevo stare senza di te."

Mi guardò ancora più arrabbiato.

"Perché te ne sei andata? Ti ho aiutata e continuo a farlo voglio sapere perché sei scappata nonostante tutto quello che ho fatto per te"
"Non sono scappata, volevo solo stare un po' da sola, stare con la mia famiglia."
"Senti Giulia anche se sei morta sento il tuo cuore battere quindi non sparare cazzate."
"Stronzo."
"Come scusa?"
"Sei uno stronzo, pensi solo a te stesso, sei un'egoista. Se qualcuno non fa quello che vuoi lo uccidi o nel caso dei tuoi fratelli li pugnali; io non ti ho ascoltata cosa vuoi farmi? Uccidermi, soggiogarmi, farmi essiccare, cosa vuoi fare?" guardò in basso. "Rispondimi" urlai.
"Senti mi sono rotto il cazzo di stare qui a parlare con te quindi io me ne vado."
"Era ora" urlai mentre se ne stava andando.
"Non provare più a chiedermi aiuto"
"Vaffanculo Klaus" urlai.

***
"Potete anche uscire non dovete stare lì a guardarmi." dissi.

Caroline e Bonnie uscirono dalla porta.

"Avete sentito tutto vero?"
"Tutti l'hanno sentito Giulia" disse Caroline.
"Non capisco, avevi detto che era gentile." disse Bonnie mentre entravamo in classe.

Notai che tutti mi fissavano.

"Cosa guardate? Tornate a fare i cazzi vostri e non quelli di altri."

Andammo a sederci.

"Cosa mi sta succedendo? Io non sono cosi, non ho mai risposto a nessuno in questo modo, a volte non mi riconosco, sono cambiata e in peggio ed è successo tutto cosi velocemente." dissi mettendomi le mani tra i capelli.
"È successo anche a me, ci misi un po' ma poi tornai in me anzi migliorai." disse Caroline.
"Io ho 171 anni e mi sto ancora adattando." disse Stefan avvicinandosi a noi.
"Aspetta vuoi dirmi che sei anche te un vampiro? Qui sì che la storia si fa interessante." dissi ridendo.
"Si ma io non bevo sangue umano. Bevo sangue di animali."
"Perché?" chiesi.
"Non riesco a controllarmi quando bevo sangue umano, divento uno squartatore. Un giorno incontrai una ragazza, un vampiro a dir la verità che mi aiutò a controllare la sete, da allora bevo sangue di animali."
"Wow, dove posso trovarla?" dissi ridendo.
"È morta" rispose Stefan.
"Oddio mi dispiace scusa"
"Tranquilla, ormai ho già superato la morte anche se mi manca molto."
Lo guardai e accennai un sorriso.

***
Suonò l'ultima ora e tornai a casa. Salutai Jenna, andai in camera, mi buttai sul letto e iniziai a pensare a quello che era successo oggi, mi faceva così tanto arrabbiare il comportamento che ha avuto con me oggi, per Klaus ero solo uno stupido oggetto, voleva solo usarmi per redimersi ma cos'è per caso ho scritto in fronte 'sono un oggetto, usatemi per redimervi' e non lo so?
Ero così frustrata.

Basta pensare a lui Giulia pensa ad altro, pensa ad altro.

Provai a farmi una doccia ma non cambiò nulla, Nik era al centro di ogni mio pensiero.

Basta ora vado da colui che non riuscivo a togliermi dalla testa, colui che è al centro dei miei pensieri da ore ormai, Klaus.

Andai davanti a casa sua e prima di bussare alla porta lui la aprì e vidi che era senza maglia ed era con una ragazza che aveva i capelli disordinati e non aveva la maglia, aveva solo una giacca di pelle addosso.

Lui stava sorridendo ma quando alzò la testa e mi vide, il sorriso sparì subito; lo guardai incazzata, scrollai la testa, accenai un sorriso e dissi
"Mi fai schifo" e me ne andai.