Avevo ancora la testa di Klaus sulle mie gambe, non potevo credere che era morto, diceva continuamente che era immortale e che non poteva essere ucciso ma appena ha sentito parlare del paletto la sua espressione cambiò subito.
La cosa che mi faceva sentire peggio era che prima che morisse avevamo litigato, non lo avevo ascoltato, non volevo ascoltarlo, pensavo che avremmo chiarito mi ero detta che magari tra un paio di settimane o mesi potevamo chiarire ma ora a causa mia è morto.
Continuavo a piangere, speravo tornasse da me, speravo che da un momento all'altro aprisse gli occhi e mi dicesse che sta bene, speravo molte cose ma nessuna delle mie speranze si avverava.
Dopo 10 minuti passati a commiserarmi, Klaus aprì di colpo gli occhi, non ci potevo credere.
"Klaus?" chiesi sorpresa e felice.
Le lacrime passarono da lacrime di tristezza a lacrime di felicità.
"Potresti togliermi il paletto per favore mi fa male."
Glielo tirai fuori.
"Dov'è il bastardo? Voglio ucciderlo."
Alzai lo sguardo, era attaccato al muro con un paletto nel cuore.
"Come fai ad essere vivo?" gli chiesi.
"Era un normale paletto, non era un paletto di quercia bianca."
"E lo sapevi?" dissi alzandomi di colpo arrabbiata e facendoli sbattere la testa sul pavimento.
"Ahia, ero comodo torna qui."
"Lo sapevi?"
"No che non lo sapevo, sembrava un paletto di quercia bianca."
"Mi avevi detto che non potevi morire perché non mi hai parlato del paletto?"
"Ti conoscevo a mala pena magari stavi solo cercando un modo per uccidere me e la mia famiglia. Non potevo dirtelo." si alzò e venne da me.
"Tu stai bene? Ti ha fatto del male?" iniziò a guardare se mi avesse fatto qualcosa.
"Si sto bene tranquillo."
"Andiamo via prima che qualcuno venga ad ucciderci." disse ridendo.Andammo in macchina e chiesi
"Quanto ci vuole fino a Mystic Falls?"
"2 ore e mezza, forse 3"
"Ma che palle."
"Cos'è non ti piacciono i viaggi in macchina?"
"Si mi piacciono"
"Allora non ti piaccio io" disse partendo
"Non ho detto questo"
"È quello che intendevi però." fece una pausa e continuò "Prendi, chiama Caroline e Bonnie sono preoccupate per te, e anche Jenna ovviamente" disse passandomi il suo telefono.Parlai al telefono prima con Caroline e Bonnie è stato bello sentire la loro voce, poi parlai con Jenna e dopo un po' guardai Klaus e notai che stava sorridendo.
Lo continuai a guardare e sorrisi pure io, non riesco a resistere quando sorride è troppo bello.
"Zia oggi non torno a casa, dormirò da Caroline." le dissi dopo aver distolto lo sguardo da Klaus e la salutai.
"Quindi ora mi chiamo Caroline?"
"Dopo pensa che facciamo cose.""Cose?"
"Smettila hai capito"
"No non ho capito" continuò sorridendo.
"Dai smettila" dissi spingendolo e iniziando a ridere.
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𝕀𝕠 𝕥𝕚 𝕒𝕞𝕠 ℕ𝕚𝕜𝕝𝕒𝕦𝕤 𝕄𝕚𝕜𝕒𝕖𝕝𝕤𝕠𝕟
Vampire• COMPLETA • Giulia Smith è una ragazza normalissima. Ha una famiglia che la ama, una bellissima casa, tanti amici ed è amata da molte persone. La sua vita viene stravolta quando sua mamma muore in un incidente stradale e obbligata a trasferirsi a...