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18 dicembre 2018

Mentre Paulo si fa la doccia guardo le foto scattate ieri sera e sorrido.

<<È altissimo>> ho sussurrato mentre restavo appoggiata al fianco di Paulo stringendo con entrambe le mani il suo cappotto <<Se vuoi scendere scendiamo>> mi ha detto rassicurandomi tenendo entrambe le braccia attorno ai miei fianchi ma io ho scosso la testa <<No va bene così>> ho alzato il viso verso il suo che a causa della sciarpa e capello era scoperto ben poco ma quel tanto di vedere i suoi occhi sui miei.
<<Ti tengo io>> gli ho sorriso e ho annuito riportando lo sguardo davanti a noi. Parigi vista da lassù è ancora più bella, magica.

Ci siamo goduti quel panorama stando abbracciati in quel modo e come da rito ovviamente abbiamo scattato un selfie e una foto ricordo di quella vista mozzafiato.
Mi ha anche proposto di mangiare li nel ristorante della Torre Eiffel ma a malincuore ho rifiutato, potrei sentirmi male nel mangiare ad un'altezza così elevata e poi era troppo rischioso. Per mangiare bisogna togliersi almeno la sciarpa e Paulo sarebbe stato troppo scoperto.
Però ha scelto un ristorante che dava sulla torre eiffel e gli hanno riservato un intera aerea in modo tale da non essere disturbati e mangiare con quella vista è stato bellissimo. Soprattutto farlo con Paulo.

<<Pronto>> esce dal bagno con solo addosso un asciugamano legato in vita e i miei pensieri subito svaniscono <<Intendi uscire così?>> lo indico e sorride <<Non sono perfetto?>>
<<Piu modesto direi>> sorrido anche io alzandomi dal letto già pronta per uscire, mi manca solo il cappotto a differenza sua <<Mi cambio subito>> mi dice ridendo per poi prendere i vestiti dalla valigia.
Prima di uscire prende una scatolina dal suo borsone e me la porge <<Siamo sempre più vicini all'ultima casella>> dico afferrandola
<<Dovrò trovare un'altra scusa per farti regali>>
<<Non ce n'è bisogno Pau hai già fatto fin troppo>>
<<Lo so che non vuoi farmi spendere soldi e so il tuo pensiero ma a me va bene così, mi piace pensare a qualcosa e regalartela e ti prometto che se inizierò a farti regali insensati senza un pensiero dietro ti darò la scelta di picchiarmi>> sorrido e apro la scatola.

"18.
Tempo fa ti ho detto che ho una foto tua che mi fa impazzire e non te l'ho mai mostrata...quella foto mi ricorda un giorno speciale nel quale ero venuto da te in pasticceria solo per portarti a fare un giro ma quando hai visto le giostre dal finestrino abbiamo stravolto i piani e ho passato con te una delle serate più belle della mia vita...in quella foto che ti ho scattato di nascosto non sei sola ma hai compagnia e vedendo il ciondolo capirai...
-Paulo Natale❤️"
Sorrido leggendo il biglietto e ancora non capendo tiro fuori la scatolina di Pandora e sorrido ancora di più vedendo il ciondolo a forma di stitch.
<<Sono con lui nella foto?>> domando e mi sorride annuendo <<E posso vederla adesso?>>.
Fa finta di essere scocciato dalla mia domanda ma dal sorriso che ha sul volto capisco che sta solo scherzando e prende il suo iPhone dal letto e cerca qualcosa e subito dopo averla trovata gira lo schermo verso di me mostrandomi finalmente la famosa foto che tanto ama.

 Fa finta di essere scocciato dalla mia domanda ma dal sorriso che ha sul volto capisco che sta solo scherzando e prende il suo iPhone dal letto e cerca qualcosa e subito dopo averla trovata gira lo schermo verso di me mostrandomi finalmente la fa...

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<<Ma...non mi sono accorta di nulla>> rido
<<Lo so eri impegnata ad amoreggiare con il tuo nuovo amico vinto dal sottoscritto ovviamente>> si indica modesto <<Ti ricordo che al primo giro con le pistole hai perso Dybala>> ride <<No ho rimosso questo particolare>> fa finta di nulla andando in bagno per finire di vestirsi.
Sorrido guardandolo.

Una volta pronti usciamo per esplorare Parigi...non abbiamo tanto tempo visto che stasera abbiamo l aereo ma ce lo facciamo bastare...
Secondo idea di Paulo abbiamo preso due bici e sto ridendo da mezz'ora perché sta facendo l idiota cercando di schivare tutti i tombini che si ritrova davanti <<Guarda che se cadi e ti fai male io non mi assumo nessuna responsabilità con la società eh>> rido raggiungendolo pedalando un po' di più.
<<Se altro che caduta io sono un bravissimo ciclista Empi>> sorrido.
<<Ne riparleremo quando dovrai fermarti per tante partite perché ti sei rotto una gamba>> frena al mio fianco ridendo <<Sei crudele, adesso mi hai messo ansia, dai su scendi andiamo a piedi>> si alza dal sellino tenendo però sempre la bici tra le sue gambe e rido anche io con lui <<Che tragico, se vai piano evitando di schivare tutti i tombini arrivi intero a Torino>>
<<Il tragico sono io o tu?>> ride <<Sempre tu>> detto questo inizio a pedalare di nuovo lasciandolo indietro e subito dopo mi giro verso di lui con lo sguardo mentre lo guardo raggiungermi a una velocità non lenta, di più.
<<Paura?>> continuo a sfotterlo e scuote la testa divertito.

<<Mi manchi>> sorrido sentendo la voce di Edin mentre mi sussurra queste parole <<Anche tu scricciolo ma siamo già sull'aereo pronti a tornare a Torino e domani ci vediamo>>
<<Bignè bianconero?>> alza leggermente il tono evidentemente cambiando anche l umore nel nominare il suo dolce preferito <<Ovvio, due amore ma di nascosto da papà>> rido.
<<Attenta Clair sei in viva voce e ti sento>> si intromette nella nostra conversazione Miralem <<Ops>> diciamo in coro io e il più piccolo dei due Pjanic per poi scoppiare a ridere seguiti sia da Mira che da Paulo che ascolta la conversazione con la testa beatamente appoggiata sulla mia spalla.
<<Allora le mie lezioni di francese ti sono servite?>> mi chiede Mira ridendo <<Mi dispiace informarti di no, se mi sono ricordata Bonjour è anche tanto>> confesso e vedo Paulo sorridere mentre mi immagino Miralem invece scuotere la testa sorridendo, non so come faccia davvero a conoscere tutte queste lingue, insomma non tutti sappiamo parlare inglese, tedesco, italiano, francese, lussemburghese e bosniaco.
<<Mi deludi Clair>> ride <<Dai l'inglese l'ho parlato bene, e ho fatto pratica visto che se parlava Paulo rischiava di essere riconosciuto>>
<<Già quella voce fastidiosa>> scherza il mio migliore amico <<Hermano ti sento>> lo informa Paulo <<Lo so frate, so tutto>>
<<Seee illuso>> rido.
L'assistente dell'aereo privato ci informa che stiamo per decollare e così dobbiamo salutare i due Pjanic con la promessa di incontrarci domani tutti insieme a casa loro visto che hanno organizzato proprio questo pomeriggio un pranzo lì con la "gang dei biscotti".

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Eccomiii
Scusate l'assenza ancora, lo so, ma tra studio e altri impegni vari non ho proprio avuto tempo per aggiornare...❤️
Spero non mi abbiate abbandonata😛 Aspetto come sempre i vostri pareri sul capitolo nei commenti❣️
-Chiara💗

Mi número diez - Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora